Siamo a Collegno, prima cintura di Torino.
“Venite, ho ucciso tutti; sono impazzito”, queste le parole che Daniele Garattini, ha detto ai carabinieri prima di lasciare loro la porta di casa socchiusa e di suicidarsi.
Daniele aveva 56 anni, fino a un mese fa era rappresentante di commercio, ma poi aveva perso il lavoro. Responsabile e coordinatore dell'ufficio vendite delle linee bambino 012 Benetton in Piemonte, Garattini aveva perso di colpo il lavoro ed era caduto in un forte stato di depressione.
Ma al dramma della perdita di lavoro univa anche il dolore
L'uomo ha sparato per prima alla suocera, Daria Maccari, 84 anni, mentre dormiva sul divano del soggiorno.
Poi ha inseguito la moglie, Letizia Maggio, 54 anni.
Ed infine la figlia, Giulia, studentessa di 21 anni appena.
Le due donne hanno cercato di proteggersi a vicenda: sono morte una accanto all'altra, colpite da cinque proiettili.
In cucina, le borse della spesa per il cenone di Capodanno ancora sul pavimento.
Nella pistola aveva solo 5 proiettili e li aveva tutti usati. Ed allora ha preso un coltello da cucina e si è pugnalato al cuore.
Di lui racconta un amico, l'ex assessore del Comune di Collegno Gianni Pesce: «Daniele era una persona mite, provata dalla presenza in casa dell'anziana suocera, che doveva assistere (era malata di alzheimer, ndr) . Ma a preoccuparlo era soprattutto il lavoro. Nulla lasciava presagire una simile tragedia».