L'azienda, in pochi anni era passata da 300 ad appena 110 dipendenti (la stragrande maggioranza dei quali oggi in cassa integrazione) e proprio pochi giorni fa, il 9 gennaio, aveva presentato richiesta di concordato.
La azienda era specializzata nella produzione di libri particolarmente prestigiosi (edizioni limitate anche da 2.500 euro a copia), ma da tempo versava in condizioni particolarmente difficili.
La crisi ma anche qualche imprevisto, tra cui una liquidazione particolarmente dispendiosa di alcuni soci un paio di anni fa, sembravano infatti non lasciare molte alternative.
Non usa mezzi termini Mario Grillo, amministratore unico della Zanardi Editoriale di Padova, quando dice che la azienda aveva :«Una montagna di debiti che hanno fatto emergere anche degli errori di gestione. Ormai il rischio di dover chiudere era diventato veramente alto».
Una montagna di debiti che ha stritolato Giorgio Zanardi, 74anni, titolare e fondatore dell'azienda assieme al fratello Rodolfo.
Zanardi è stato trovato giovedì mattina con una corda legata al collo, dentro la sua azienda, poco lontano dal suo ufficio.
Sul tavolo un biglietto che parlava di ragioni economico-finanziarie all'ordine del suo gesto.
Giorgio Zanardi lascia una moglie e due figlie, entrambe dipendenti dell'azienda di famiglia ed entrambe in cassa integrazione.
A trovare il 74enne privo di vita è stato questa mattina il capo reparto. Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del Suem, i carabinieri di Padova e i vigli del fuoco. Purtroppo per l'uomo non c'è stato nulla da fare.
Nei biglietti lasciati prima del suicidio dall'imprenditore, compaiono alcuni messaggi inequivocabili sui problemi finanziari dell'azienda e su alcuni problemi di salute.
In lacrime i dipendenti dell'azienda, quegli stessi che mesi addietro avevano accettato di non percepire lo stipendio pur di permettere il pagamento dei fornitori, e quindi la sopravvivenza dell'impresa.