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Professionista di 75 anni filmava di nascosto i rapporti con le minorenni

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PADOVA. Le donne? La sua ossessione. Nel passato belle, provocanti e “professioniste”. Con l’avanzare degli anni, giovanissime ancora acerbe, fresche e (soprattutto) del tutto inesperte o quasi. Magari anche vergini. L’identikit ideale? Tra i 15 e i 17 anni, pronte a sgranare i loro occhioni di fronte a una paghetta di 200 euro facili da incassare o a una serie di regalini rigorosamente griffati. Un giro di baby squillo libero-professioniste, accolte in un miniappartamento preso in affitto al Portello, in via Ognissanti, una garçonnière attrezzata con una telecamera nascosta all’interno del televisore piazzata davanti al letto matrimoniale, utile a consumare in comodità quegli incontri hard.

Da dieci anni a questa parte tutte le partner sono state filmate. A loro insaputa. E forse – temono gli investigatori - qualche video piccante potrebbe essere già finito in rete.

L’indagato. Ecco perché S.D.C., classe 1939, notissimo commercialista-tributarista del Camposampierese, oggi in pensione, è finito nel registro degli indagati per una sfilza di reati: violenza sessuale (in alcuni casi aggravata dalla minore età della vittima), molestie telefoniche, minacce e tentata estorsione. Sono stati sequestrati oltre 50 filmini risalenti anche a dieci anni fa relativi a incontri a luci rosse e più di mille fotografie. Una ventina le giovanissime o “ex ragazze”, oggi rispettabilissime fidanzate o mogli e madri di famiglia residenti nel Padovano, a Treviso, Vicenza e Belluno, identificate e interrogate sui propri trascorsi che credevano dimenticati.

L’inchiesta, affidata ai carabinieri guidati dal capitano Angelo Maria Pisciotta, è nelle mani del pubblico ministero di Padova, Vartan Giacomelli.

Le denunce. La scorsa estate una ventiduenne, studentessa di Padova, presenta una denuncia: «C’è un vecchio che mi tormenta con sms e mms. Anni fa ho avuto degli incontri a pagamento... Ma non ne voglio più sapere. Dice che metterà in rete foto e filmati di me durante i nostri appuntamenti in un mini del Portello. Non so come li abbia avuti, non mi ero accorta di essere ripresa». È una minaccia concreta: l’uomo – identificato nell’ex commercialista dell’Alta, separato con figli grandi, residente in una villa di Camposampiero – è abile con la tecnologia e il pc. Ad agosto scatta la perquisizione dei carabinieri. La sorpresa è grande quando, tra la casa e l’alloggio del Portello, vengono sequestrati una cinquantina di video in vhs trasferiti su dvd e più di mille fotografie compromettenti: sono i film degli incontri sessuali realizzati all’oscuro delle vittime (da qui il reato di violenza sessuale nei confronti di tutte le partner, pure le maggiorenni). Inoltre nella sua rubrica del cellulare sono archiviati decine e decine di numeri telefonici abbinati a un soprannome: Ingenua, Leonessa, Boccadirosa, Bijoux, Stupenda, Fantastica, Fuocovivo, Maestrina e altri ancora. Una ventina di donne o ragazzine sono identificate. Arrivano altre 5 denunce, mentre per le minorenni coinvolte si procede d’ufficio: alcune di loro avevano tra i 15 e i 17 anni all’epoca dei rapporti con il commercialista ed erano studentesse di scuola superiore. Altre squillo, tra i 18 e i 19 anni, frequentavano i primi anni dell’Università.

Gli incontri. Le vittime convocate dagli investigatori sono trasalite di fronte a quel passato più o meno recente e improvvisamente riemerso, scoppiando in lacrime. Tutte hanno confermato che gli incontri avvenivano nello squallido mini del Portello.

Molte non sapevano nulla di quell’archivio che rischia di travolgere le loro esistenze. Altre sapevano e vivevano nel terrore dopo aver ricevuto, via mms o sms, richieste di nuovi incontri di sesso a pagamento da parte del 75enne: se non avessero accettato, foto e filmati di cui erano protagoniste sarebbero stati divulgati online. Il professionista aveva sempre frequentato escort. Poi s’era stancato di aver a che fare con professioniste del sesso, così a un’ex squillo, barista al Portello, aveva chiesto aiuto per contattare ragazzine: per le minorenni aveva una predilezione. E lei gli aveva procurato il primo contatto con una studentessa: «È un vecchietto, vai tranquilla non ci saranno rapporti completi: ti guarda e al massimo ti tocca un po’ per una mezz’oretta. Ti darà 200 euro e ti farà bei regalini, biancheria intima firmata, cellulari, quello che vorrai» la proposta. In realtà, il sesso era completo e filmato con la telecamera installata dal professionista nell’apparecchio tivù. Grazie al passaparola i contatti si erano presto moltiplicati. Ora molte delle vittime giovanissime sono in terapia psicologica. di Cristina Genesin

Redazione TirrenoNews

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