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La Tela del Ragno: 77 avvisi di conclusione indagini: resta aperto il filone degli ex amministratori

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Era fine marzo 202 quando 500 militari, elicotteri ed unità cinofile procedevano ad eseguire 58 arresti su 63 ed a notificare 190 denunce.

Era “La tela del ragno” una operazione coordinata dai magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. I reati andavano dall’ associazione mafiosa, agli omicidi, ai tentati omicidi, all’usura ed all’ estorsione. Gli arresti furono eseguiti in Calabria, Veneto, Lazio e Lombardia.

Interessata tutta l’area del Tirreno cosentino ed a Cosenza e con interessi in tutta italia

Al centro dell’indagine, le dinamiche criminali delle cosche del capoluogo e del versante tirrenico della provincia cosentina, con la ricostruzione della maggior parte dei fatti di sangue che hanno contrassegnato il territorio negli ultimi 30 anni di guerre di mafia.

Nello specifico, sono finiti nel mirino degli inquirenti i clan Muto di Cetraro, Scofano-Martello-Serpa-La Rosa di Paola, Gentile-Besaldo di Amantea e Lanzino-Cicero di Cosenza.

Dodici gli omicidi e tre i tentati omicidi su cui gli investigatori ritengono di aver fatto luce.

Furono arrestati: Gennaro Bruni, di 56 anni, vive a Paola; Luigi Bruni, 27 anni, abita a Paola; Antonio Buono, 48 anni, di Paola; Paolo Calabria, 33 anni, residente a Paola; Giovanna Caratelli, 41 anni, di Roma; Sergio Carbone, 54 anni, di San Lucido; Aldo Caruso, 32 anni, di Paola; Romolo Cascardo, 67 anni, residente a Paola; Valerio Salvatore Crivello, 33enne, residente a Preganziol, in provincia di Treviso; Giuseppe Curioso (33), di Paola; Antonella D’Angelo (51), vive a Roma; Francesco Desiderato (24), risiede a Fuscaldo; Antonio Esposito (56), abita a Fuscaldo; Guerino Folino (45), residente a Dorno, in provincia di Pavia; Giacomino Guido (45), vive ad Amantea; Giuseppe La Rosa (32), di Paola; Luca La Rosa (34), residente a Paola; Vincenzo La Rosa (55),vive a Roma; Daniele Lamanna (38), residente a Cosenza; Giuseppe Lo Piano (45), residente a Fuscaldo; Pietro Francesco Lofaro (30), residente a Paola; Piero Mannarino (32), risiede ad Amantea; Sonia Mannarino (48), residente a Paola; Alessio Martello (22), risiede a Fuscaldo; Francesco Martello (24), risiede a Fuscaldo; Mario Matera (31), risiede a San Lucido; Mario Mazza (28), risiede a Fuscaldo; Giovanni Neve (30), risiede a Fuscaldo; Alfredo Palermo (29), residente a Paola; Fabrizio Poddighe (34), residente a Fuscaldo; Luciano Carmelo Poddighe (31), residente a Fuscaldo; Ilario Pugliese (30), residente a Paola; Fabrizio Rametta (40), residente ad Amantea; Gianluca Serpa (37), residente a Paola; Livio Serpa livio (45), residente a Paola; Mario Serpa (59), in regime di semilibertà nella casa circondariale di Pavia; Nella Serpa (57), residente a Paola; Francesco Pino Trombetta (28), residente a Fuscaldo; Giovanni Abruzzese (53), di Cosenza, detenuto a Parma; Alessio Natale (38), di Cosenza, detenuto; Mario Attanasio (40), di Cosenza, detenuto; Pasqualino Besaldo (46), di Amantea, detenuto ad Ascoli Piceno; Michele Bloise (37), di Laino Borgo, detenuto a Roma Rebibbia; Domenico Cicero (55), di Cosenza, detenuto a Viterbo; Antonio Ditto, di Seminara, in provincia di Reggio Calabria), detenuto a Napoli Secondigliano; Gennaro Ditto (36), di Paola, detenuto a Messina; Tommaso Gentile (54), di Amantea, detenuto a Parma; Carmela Gioffré (58), di Seminara, detenuta a Taranto; Giancarlo Gravina (47), di Cosenza, detenuto a Vibo Valentia; Domenico La Rosa (57), di Paola, detenuto a Melfi; Carlo Lamanna (45), di Cosenza, detenuto a San Gimignano; Mario Martello (36), di Paola, detenuto a Volterra; Umile Miceli (46), di Cosenza, detenuto; Mario Scofano (42), di Paola, detenuto a Palermo; Salvatore Serpa (25), di Paola, detenuto a Cosenza; Giuseppe Sirufo (29), di Paola, detenuto a Cosenza; Francesco Tundis (42), di Cosenza, detenuto a Varese; Pietro Sebastiano Vicchio (33), di Siracusa, detenuto a Rossano.

È passato poco meno di un anno e sono stati notificati 77 avvisi di chiusura delle indagini..

Ma La tela del ragno non è una inchiesta chiusa. Affatto! Resta aperto un secondo filone , quello che si riferisce ai colletti bianchi.

Il procuratore Eugenio Facciolla ha stralciato dal filone principale una serie di posizioni iscrivendole in un nuovo fascicolo per il prosieguo delle indagini.

Nessuna indiscrezione sugli ex amministratori che sarebbero collusi con la ‘ndrangheta, e tantomeno sul ruolo all’interno o di accompagnamento.

Non resta che attendere, quindi, ma esiste la possibilità che un ciclone giudiziario possa abbattersi sul Tirreno Cosentino.

Redazione TirrenoNews

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