Il sindaco della politica ed il sindaco dello Stato.
Anche Amantea ne ebbe due , il sindaco dei nobili ed il sindaco del popolo.
Ne traiamo la evidente paura di Renzi ( e non solo) di andare alle elezioni nel timore che crolli tutto il suo impero di opportunismo e di bugie .
Ne traiamo anche la forte ipotesi che Marino sapesse tutto e che pertanto ha deciso di andare in ferie.
Comprendiamo che fosse impossibile sciogliere per mafia il comune di Roma perché sarebbe stato uno scandalo mondiale. Meglio tentare di nascondere il più possibile ( non solo a Roma) una situazione di gravissima mancanza di controlli, di arroganza della politica locale, di intrallazzi, di situazioni mafiose o simil mafiose.
Lo scioglimento, poi, avrebbe dato la stura a riflessioni pesanti sulle amministrazioni precedenti considerato che la situazione di Roma nasce da lontano.
Ma era analogamente impossibile abbandonare Roma al suo destino che si intravvede difficile ed anche amaro.
Ed allora?
Allora, ecco il grande Franco Gabrielli( non per caso Prefetto di Roma!) che dopo aver messo in sicurezza la Concordia ora è chiamato a mettere in sicurezza il Comune di Roma.
Ovviamente Renzi non si è presentato alla conferenza stampa. Chissà mai perché. Magari perché se si fosse sbilanciato su Marino questi avrebbe potuto dimettersi, cosa che -se davvero fosse, oltre che credersi, pulito- in uno scatto d’orgoglio dovrebbe fare appena rientrato così da andare a nuove elezioni.
Ovviamente minculpoppianamente ( come siamo eguali nel tempo) dice subito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti "Non c'è nessun commissariamento (di Roma, ndr), ma un ruolo di raccordo del prefetto di Roma analogo a quello esercitato da quello di Milano con riferimento all’Expo".
De Vincenti, ma che dici?
Intanto è stato sciolto per mafia il decimo Municipio di Roma (Ostia) per il quale è stata nominata la commissione composta dal prefetto Domenico Vulpiani, dal viceprefetto Rosalba Scialla e da Maurizio Alicandro.
Alfano ha poi indicato le competenze del neo commissario Gabrielli : « Intendo incaricare il prefetto di Roma, insieme con il sindaco, di indicare gli interventi da fare su alcuni dipartimenti, atti e procedimenti. Otto gli ambiti su cui lavorare: indirizzo su verde, immigrazione, campi nomadi, servizi e fornitura, albo ditte fiduciarie, monitoraggio centrale unica acquisti, più controlli interni, revisione contratti servizio specie con Ama».
Ovviamente sono state varate le opportune misure per mettere in sicurezza il Comune di Roma dalle infiltrazioni mafiose e saranno trasferiti( soltanto?) diversi dirigenti.
Alfano rispondendo ai cronisti ha detto : «Non esistono presupposti per un commissariamento ma un supporto del Viminale è necessario per invertire la rotta visto che la situazione amministrativa di Roma è da correggere. Ho informato il Consiglio dei ministri di aver dato avvio a tutte procedure per l’applicazione del comma 5 dell’articolo articolo 143 del Testo unico sull’ordinamento degli Enti locali che riguarda la possibilità di applicare determinate misure, nei confronti di dirigenti e dipendenti comunali, qualora vi fossero gli elementi con un decreto ministeriale, quali la destinazione ad altro ufficio o ad altra mansione con contestuale avvio del procedimento disciplinare»
Infine la questione più spinosa. Il debito.
Il Presidente del Consiglio ha inoltre riferito ai Ministri di aver adottato, nell’ambito di un migliore assetto amministrativo di Roma Capitale, un DPCM con il quale la dottoressa Silvia Scozzese viene nominata Commissario alla gestione commissariale del debito.