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Ancora una volta è la Sicilia a dare inizio alla nuova Italia

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Che il voto italiano abbia chiesto forti, immediati ed irreversibili cambiamenti è pacifico. Ed è anche, purtroppo, pacifico che certa politica ( PD, PDL, Monti &c) come Maria Antonietta di Francia ( quella delle brioche) non abbiano capito che siamo già dentro la rivoluzione.

Ed allora ci pensa la Sicilia ad iniziare da Crocetta che sta educando anche il suo partito ai cambiamenti necessari, ovviamente aiutato dal movimento 5Stelle.

Si! Il presidente Rosario Crocetta ha annunciato la convocazione della Giunta per varare l'abolizione delle Province.

La mossa a sorpresa e' arrivata dal Governatore che ha annunciato l'accelerazione della riforma. Crocetta pensa alla creazione di liberi consorzi tra comuni. Una mossa che ha sorpreso anche l'alleato principale, l'Udc, che non e' stato avvertito dell'accelerazione.

Sabato Beppe Grillo, aveva sollecitato un intervento in questa direzione: "Stop alle Province, inutili stipendifici". Il Consiglio provinciale di Palermo ha chiesto una riforma delle Province entro l' autunno e non fra un anno come vorrebbe Crocetta. Le nove Province siciliane costano, infatti, oltre 700 milioni di euro all'anno. Inoltre lo Stato spende per le Province siciliane 295 milioni, il trasferimento più imponente in Italia. Il personale rappresenta quasi il 50 per cento della spesa corrente per un totale di 244 milioni annui, secondo i dati Istat del 2009. Tra il 2007 e il 2010 ogni siciliano ha pagato di tasse destinate alle Province 60,93 euro.

Chissà se Bersani sarà capace, ora, di capire cosa la nuova Italia vuole?

Ultima modifica il Giovedì, 07 Marzo 2013 09:27
Redazione TirrenoNews

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