Napoli non è soltanto pizza, sfogliatelle, mandolino, Marechiaro, Posillipo e Mergellina, è anche musica e canzone, e come cantava Pino Daniele è anche mille culure.
Un signore di nome Antonio Borrelli a Napoli dal balcone della sua abitazione con microfono e amplificatore intratteneva i turisti e i passanti che transitavano per le antiche vie dei Decumani.
Molti si fermavano, lo salutavano, scattavano foto e altri ancora gli lasciavano alcune monetine in un “panariellu” che questo personaggio estroverso napoletano calava dal suo balcone.
I vicini di casa non hanno gradito le performance canore di questo artista perché, secondo loro, disturbava la quiete pubblica, e stanchi dei concerti si sono rivolti alle Forze dell’Ordine.
Il protagonista di questa singolare vicenda è un ex pregiudicato conosciuto nel quartiere in cui vive col soprannome di “ Tonino ‘o Topolino”.
L’artista si è giustificato dicendo che non faceva del male a nessuno, che non disturbava la quiete pubblica, ma che intratteneva i turisti e i passanti con le sue canzoni melodiche soltanto nei giorni di festa e nei fine settimana.
Le sue canzoni portavano un po’ di allegria e facevano dimenticare anche per un momento tutte le angustie, le preoccupazioni della vita.
Queste performance lui le ha chiamate “posteggio aereo”, è una sua creazione, e Antonio sapeva usare a pieno questa nuova arte di arrangiarsi che gli permetteva di racimolare qualche spicciolo, che in tempi di crisi e di difficoltà economica, gli permetteva di campare onestamente.
A Natale, addirittura, così ha raccontato, aveva racimolato 50 euro, grazie all’inseparabile “panariellu” che con una cordicella calava dal suo balcone dove la moglie stendeva anche i panni ad asciugare.
Ma ora, dopo la visita delle Forze dell’Ordine, Antonio ha dovuto rinunciare ai suoi spettacoli. Peccato, nu culure e Napule si nne jutu.