Se mia madre fosse ancora viva non so cosa direbbe a quel signore che infastidito dai rumori provenienti dalla abitazione del vicino di casa, lo ha prima cosparso di liquido infiammabile e poi gli ha dato fuoco. Per anni e anni e in tutte le ore del giorno e della sera tutti quelli che hanno vissuto in Via del Popolo in San Pietro in Amantea da “Nmienzu u Puritu” al “Ponte del Vallone” hanno dovuto subire musica ad alto volume. In un locale al numero civico n.82 si esibiva il complesso musicale “I Duchi di Lancaster” Era sì assordante il suono del complesso musicale specialmente quando lasciavano aperte porte e finestre e in alcune ore del giorno era davvero fastidioso, troppo rumoroso, ma a nessun vicino di casa venne la pazza idea di cospargere di benzina Giacomino, il batterista, e Vincenzo. E poi dare loro fuoco. E’ successo, purtroppo, l’altro giorno in una frazione di Albazzano (Pavia) quando un uomo di 41 anni ha dato fuoco al suo vicino di casa, un ragazzo di 27 anni, perché veniva infastidito dai troppi rumori provenienti dalla sua abitazione. Ora il ragazzo, gravemente ustionato, è ricoverato all’ospedale Niguarda di Milano ed è in pericolo di vita, mentre l’aggressore è finito in carcere con l’accusa di tentato omicidio. L’aggressore, hanno riferito i giornali locali, in passato si sarebbe più volte lamentato col vicino di casa per i rumori molesti e l’altra notte, non riuscendo a prendere sonno, si è alzato, ha preso una bottiglia di liquido infiammabile, ha suonato alla porta del ragazzo, lo ha cosparso col liquido e poi gli ha dato fuoco. Se dovessimo fare anche noi così ogni qual volta un vicino di casa con rumori molesti, specie d’estate, non ci fa dormire e ci rovina le nostre vacanze, quante bottiglie incendiarie dovremmo comprare e quanti vicini di casa manderemmo all’ospedale per le gravi ustioni riportate? Mia madre, Gigio, Peppina, Rosina hanno sopportato con pazienza certosina i rumori assordanti e dicevano:- Sono ragazzi, hanno voglia di divertirsi. Non fanno nulla di male-. Quando io ricordo a Giacomino e a Vincenzo queste cose, che loro ben ricordano e che non hanno mai dimenticato, mi guardano, mi sorridono e dicono:- Quante ne abbiamo combinate, quanta pazienza c’è voluta per sopportare la nostra musica a volte assordante. E i vicini di casa sono stati davvero delle brave persone-.