Il primo atto formale che un padre di famiglia deve fare dopo la nascita di un figlio è quello di recarsi al Comune di residenza e comunicare all’Ufficiale dello Stato Civile l’avvenuta nascita del bambino al quale è stato dato il nome di……….
La dichiarazione di nascita è obbligatoria.
Non sempre, però, i genitori del nascituro si recano al Comune per registrarlo.
Capita, perciò, che qualche volta i genitori si dimenticano di registrarlo oppure non vogliono fare sapere a nessuno l’avvenuta al mondo di un figlio e volendo ingannare lo Stato fanno finta di niente per poi pentirsi amaramente quando vengono scoperti.
La storia che sto per raccontarvi si né verificata a Moncalieri alle porte di Torino e sono stati i Carabinieri di Torino che hanno scoperto l’esistenza di questo bambino fantasma
In quel paese è vissuto un bambino di 7 anni che non solo non è stato mai registrato all’anagrafe, ma che non è mai uscito di casa, che non aveva mai visto il sorgere e il tramonto del sole, che non aveva mai giocato con altri bambini, che non aveva mai frequentato l’asilo infantile, che non aveva mai fatto una passeggiata per le vie del paese.
Per lunghi sette anni sempre tenuto rinchiuso in casa come un animale e nessuno, dico nessuno, neppure i vicini di casa se ne sono accorti.
Se ne sono accorti, per un caso fortuito, i Carabinieri, i quali un giorno bussarono alla porta di una casetta in una borgata agricola della città perché dovevano notificare un atto giudiziario alla signora che abitava in quella casa.
Sapevano che abitavano in quella casa un uomo e una donna, marito e moglie.
Bussarono alla porta e sorpresa delle sorprese andò ad aprire la porta un bambino.
E tu chi sei? – disse un carabiniere stropicciandosi gli occhi.
Rispose la madre prontamente accorsa:- E’ mio figlio -.
I carabinieri rimasero sorpresi perché nello stato di famiglia della signora che avevano in mano non c’era traccia del piccolo.
Un bambino fantasma.
Però dopo la scoperta fatta dai carabinieri il bambino è stato iscritto anche se tardivamente all’anagrafe del Comune, è incominciato ad andare a scuola, ha imparato a leggere e a scrivere, ha imparato a tirare calci ad un pallone come fanno del resto tutti i bambini del mondo.
Ha imparato a vivere.
Era morto ed è resuscitato.
I carabinieri per primi si sono presi cura di lui.
Poiché il bimbo amava disegnare gli hanno regalato i pennarelli, un diario e uno zainetto.
Al resto ci ha pensato una signora che ha voluto restare anonima.
Gli ha spedito libri, quaderni, penne, matite, animaletti di peluche e tante macchinine, le sue preferite.
I genitori ora rischiano da 3 a 10 anni di carcere per il reato commesso:
Soppressione di Stato Civile, per non averlo mandato a scuola, per non averlo protetto coi vaccini obbligatori.
Ora il bimbo ha un nome ed un cognome, è stato regolarmente registrato all’anagrafe, ha un codice fiscale, ha la tessera sanitaria, è stato vaccinato, frequenta la scuola pubblica regolarmente, ha imparato a leggere e a scrivere.
E al mattino quando si alza non guarda più gli altri bambini che giocano, ridono, si rincorrono, scherzano, si abbracciano per strada o nel cortile da dietro i vetri di una finestra della sua cameretta.
Ora tutto questo lo può fare anche lui, grazie anche al buon fiuto dell’Arma dei Carabinieri.
NdR Aggiungiamo a quanto sopra che la madre è un'italiana di 48 anni, la quale ha detto di essere convinta che a registrarlo fosse stato il padre, padre che ha fatto perdere le proprie tracce, quando si è accorto che la vicenda era stata scoperta.“
Ora il tribunale dei Minori di Torino, che insieme alla procura del tribunale ordinario si occupa dell’incredibile vicenda del piccolo lo ha allontanato dalla madre.
Il ragazzo vive in una comunità per minori.
E sta tentando di recuperare il ritardo nello sviluppo cognitivo acquisendo sorriso e serenità