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Cari amici lettori la scorsa settimana mi sono occupato di una signora che ha perso il posto di lavoro per essersi impossessata di un monopattino vecchio e sgangherato trovato nel cassonetto della spazzatura. Ora mi voglio occupare di un'altra signora di 95 anni di eta' che ha dovuto abbandonare la sua casetta di legno dichiarata abusiva dalle autorita' competenti perche' costruita prima che le venisse data regolare autorizzazione.

 

Nonna Peppina, cosi' si chiama la vecchietta, ha avuto la sua casetta distrutta dal terremoto dove ha sempre vissuto.

La signora ha lasciato la casetta in lacrime.

A malincuore ha lasciata la sua terra, piangendo, ma senza inveire.

Ha sussuRrato con un fil di voce:-Ma perche' solo a me fanno del male?-

E' stata portata a casa di una delle figlie a Castelfidardo in attesa che il Tribunale consenta alla signora Peppina di rientrare provvisoriamente nella casetta di legno che i figli le avevano fatto costruire dopo che il terremoto aveva raso al suolo la casetta in pietra.

La comunicazione ufficiale questa volta non si e' fatta attendere.

E' arrivata subito dopo che del triste caso si era occupata la stampa e la televisione.

Ne aveva parlato ampiamente la trasmissione di Rete 4 "Dalla vostra parte".

Il Procuratore capo di Macerata Giovanni Giorgio ha detto che la signora e' autorizzata a rimanere FIno a quando non sia reso noto il provvedimento del Tribunale del riesame e puo' incontrare chiunque nella sua casetta.

Nel caso, pero', che il ricorso venga rigettato l'alloggio dovra' essere liberato e saranno chiusi gli allacci realizzati abusivamente.

La signora Peppina e' contenta, e' rientrata nella sua umile casetta di legno.

Ha voluto ringraziare tutti quelli che in questi giorni le sono stati accanto.

Ha pregato per loro. Ma ha pregato pure per chi le ha voluto del male.

Voglio ribadire con forza che tutto questo e' successo perche' lo Stato, la Regione Marche, il Comune di Fiastra, dopo il terremoto, ancora non hanno costruito casette idonee da consegnare ai terremotati che hanno visto le loro case crollare sotto la furia del sisma.

Alle istituzioni questa volta si sono sostituiti i familiari della signora Peppina che per non farla allontanare dal luogo natio ,che lei ama tanto, hanno fatto costruire per lei una casetta di legno di appena 70 metri quadri nel terreno di loro proprieta',sempre li', a Fiastra.

Ma la burocrazia era in agguato: la casetta era un abuso e quindi doveva finire sotto sequestro e la legittima proprietaria doveva essere sfrattata.

Eppure i figli della signora avevano fatto regolare domanda al Comune, avevano depositato il progetto al Genio Civile.

Mancava soltanto la concessione edilizia e cosi' il sindaco ha emesso un'ordinanza per fermare i lavori, ma la casetta era stata completata.

E cosi' sono scattati i controlli delle Guardie Forestali e la Procura di Macerata ha fatto scattare il sequestro.

L'avvocato della signora Peppina cosi' ha commentato la triste vicenda:- Ci vorrebbe un intervento della Regione, una sanatoria almeno per chi, come in questo caso, aveva le carte in regola per costruire la casetta, e semplicemente non ha aspettato i tempi lunghi della burocrazia -. Ah, la burocrazia! Ma ai nostri burocrati suonera' strano che una donna di 95 anni preferisce vivere in una modesta casetta di legno piuttosto che in una casa insieme alle figlie senza dubbio piu' confortevole.

Non capiscono niente, perche' costretti a vivere in un altro mondo.

La nonnina e' attaccata al proprio paesello e al luogo dove e' nata e sempre vissuta. Li' sono tutti i suoi ricordi, i suoi averi, i suoi affetti.

Se venisse allontanata morirebbe subito di crepacuore.

 

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Spesso ci si comporta istintivamente o meglio quasi meccanicamente di fronte ad una telefonata che arriva sul nostro cellulare.

E magari non si riesce a leggere bene il numero che ci ha chiamati e che poi ha immediatamente chiuso.

 

Attenzione, può essere una trappola.

Non solo non bisognerebbe rispondere a certi numeri che ti chiamano sul telefono cellulare, e che non conosci, ma laddove si trovasse la chiamata tra quelle perse, è assolutamente sconsigliato farsi vincere dalla curiosità di scoprire chi si cela dietro quei numeri e richiamare.

Potrebbero prosciugarvi il credito a disposizione.

Lo ha divulgato la Polizia di Stato e riportato tra gli altri da Libero quotidiano online in queste ore, «il malcapitato riceve una telefonata da un numero che ha per prefisso 02 (Milano) che, però, appena viene accettata fa cadere la linea –hanno dichiarato gli agenti –. Essendo costretto a richiamare perché potrebbe essere una telefonata importante, la vittima non riceve alcuna risposta dall’altra parte, ma il suo credito inizia a diminuire in base al tempo trascorso in linea».

Sul momento, almeno: perché gli agenti al lavoro sul caso di questa ennesima truffa telefonica, hanno spiegato la dinamica dell’inganno ordito sulla rete, ribattezzato Spoofing, e che consiste nell’attivare un numero telefonico a pagamento gestito da un bot che, automaticamente, chiama gli utenti a caso per poi depredare automaticamente il credito telefonico a disposizione di quel contratto, qualora richiamato. Questo è quanto al momento è dato sapere, senza escludere peraltro la possibilità, paventata in queste ore dagli agenti della polizia, che la dinamica della truffa possa cambiare repentinamente modalità e schermi dietro ai quali si annida la beffa.

La lista dei numeri da non richiamare mai

Nel frattempo, però, ha fatto sapere la polizia e riporta come anticipato il sito di Libero, i numeri ai quali assolutamente non bisogna rispondere sono:

«+39 02 692927527; 

+39 02 22198700; 

+39 02 80887028; 

+39 02 80887589; 

+39 02 80886927».

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“Fatevi la provvista per l’inverno”, così gridava il carbonaio che un tempo passava per Amantea per vendere i suoi sacchi di carbone prima che arrivasse l’inverno.

Ma non tutti avevano i soldi per comprarlo.

Molti, così, andavano a prendere “gli orfanelli” sulla spiaggia lasciandoli poi asciugare davanti alle case.

Qualcuno con seghe ed asce tagliava i piccoli alberi

Qualcuno, infine, aspettava le grandi piene che portavano gli alberi fino al mare per procurarsi legna.

Uno degli inverni più freddi su certamente quello del 1956 quando nevicò anche a Roma.

Ora sembra che stia arrivando un freddo simile

Il mese più freddo e pieno di neve con molta probabilità sarà Gennaio 2018.

La previsione arriva da studiosi canadesi che stanno elaborando modelli matematici complessi.

Secondo tali modelli sembra che il prossimo inverno sarà caratterizzato da continue e persistenti ondate di freddo, sia polare sia russo-siberiano.

Non solo le regioni adriatiche e la Pianura Padana, ma anche la costa del Tirreno.

A gennaio temperature fino a meno 20 in moltissime città come Milano, Torino, Bologna e Verona. Meno 15 a Roma e meno 10 a Napoli.

La neve potrebbe cadere in modo molto abbondante, con record veri e propri sulle pianure del Nord, e sul mare come a Genova.

Ma anche Firenze, Roma, Napoli e perfino in Sicilia non saranno risparmiate.

Il responsabile dell’inverno gelido che ci aspetta è il Nino, ovvero il surriscaldamento delle acque del Pacifico che è in grado di influenzare le temperature dell’intero Pianeta: la sua debolezza finirà per determinare l’ingresso di correnti fredde provenienti dalla Russia.

Assisteremo dunque ad una caduta ripida ed inesorabile delle temperature, che toccheranno parecchi gradi sotto lo zero, soprattutto nelle zone del Nord Italia.

Il freddo comincerà a dicembre dal Triveneto.

Certo non si può parlare di previsioni vere e proprie, poiché manca troppo tempo all’inizio della stagione invernale, ma già si profilano alcune linee di tendenza, che serviranno a consolare coloro che stanno sopportando a malapena il caldo anomalo dell’estate 2017.

Potrebbe nevicare anche a Napoli e in Sicilia e persino in Sardegna.

L’inverno 2017-2018 ci farà tremare fino al mese di Marzo, ritardando così l’ingresso della primavera.

Secondo alcuni meteorologi l’inverno 2018 potrebbe restare nella storia come uno dei più freddi di sempre.

Non ci resta che attendere per conoscere gli sviluppi del clima e magari prendere qualche precauzione.

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