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La Sez. III della Cassazione Civile, presidente di Antonio Segreto, relatore Enzo Vincenti , giudici Giovanni Battista Petti , Giuseppa Carluccio ed Antonietta Scrima, in una causa ,patrocinata dagli Avv.ti Renato Ambrosio ed Umberto Oliva, in materia di responsabilità civile per danni cagionati da medico convenzionato, il 27 marzo 2015 ha emanato una epocale decisione - la n. 6243/2015.

La Suprema Corte decidendo nel merito in accoglimento del ricorso per cassazione presentato dai familiari del danneggiato, ha condannata l'ASL TO 4 (già ASL 7 di Chivasso) con l'affermazione del seguente principio di diritto: "l'ASL è responsabile civilmente, ai sensi dell'art. 1228 cod. civ., del fatto illecito che il medico, con essa convenzionato per l'assistenza medico-generica, abbia commesso in esecuzione della prestazione curativa, ove resa nei limiti in cui la stessa è assicurata e garantita dal S.S.N. in base ai livelli stabiliti secondo la legge".

Il PM Riccardo Fuzio aveva, invece, concluso per il rigetto del ricorso per cassazione.

Riportiamo il commento a caldo dell’avvocato Gino Michele Domenico Arnone il quale scrive:

“Con una storica sentenza (n. 6243 del 27.3.2015) la S.C. di Cassazione ha condannato la ASL Torino 4 a risarcire i danni ad un paziente per un fatto che risale a diciassette anni fa: un sessantenne di Chivasso si sentì male a casa ma il medico di base chiamato immediatamente dalla moglie lo visitò solo il giorno dopo sbagliando la diagnosi.

A causa dell’omissione prima e della negligenza ed imperizia poi l’uomo fu colpito da un’ischemia con danni irreparabili che non gli consentirono mai più di tornare a casa.

I familiari fecero causa al medico di base ma anche all’Asl, che la Cassazione – ribaltando i precedenti giudizi di merito – ha ritenuto (per la prima volta) responsabile e che è stata pertanto condannata a risarcire il danno, accogliendo così l’innovativo teorema difensivo proposto dai legali del paziente di Chivasso.

Il principio di diritto affermato dalla Cassazione, in risposta allo speculare quesito proposto dai difensori delle vittima, ha quindi affermato che l’ASL è responsabile civilmente, ai sensi dell’art. 1218 c.c., del fatto illecito che il medico convenzionato per l’assistenza medico-generica, abbia commesso in esecuzione della prestazione medico curativa, nei limiti in cui la stessa è assicurata e garantita dal Servizio Sanitario Nazionale in base ai livelli stabiliti secondo la legge.

La tesi difensiva, accolta in tota re perspecta, ha finito per riscrivere totalmente i rapporti tra il sistema sanitario e i medici di famiglia, finora sostanzialmente considerati alla stregua di liberi professionisti e come tali esclusivamente responsabili per gli errori commessi nei rispettivi ambiti professionali. Avv.Gino Michele Domenico Arnone

Ecco la sentenza

http://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/6243_03_15.pdf

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La ricorrenza del 16 marzo con il rapimento dell’On Aldo Moro e la barbara uccisione degli Uomini della sua scorta, rappresenta per me un momento di ricordo e di riflessione sul modo di fare politica nei giorni d’oggi. Partire da Moro per arrivare ed abolire l’attuale consociativismo becero e fallimentare e ricordare ,a noi tutti, che collocarsi all’opposizione non deve spaventarci ma serve per impostare una politica dell’alternanza di governo.

Alternanza appunto non “Accorduni” !

Purtroppo oggi tutto cambia perché nulla cambi!!!!!!!!!!!!!!!!

Governare a tutti i costi e soprattutto nello stato di necessità e di bisogno si potrebbe incorrere nel più grave errore che la Politica possa produrre : lo sfascio del paese, delle regioni, dei comuni. In parole semplici una pessima amministrazione di governo.

Come non mai ,oggi ,l’insegnamento di Aldo Moro è attuale ed oserei dire profetico. Ma quanti di noi cercano di identificarsi ,salvo che citarlo solamente ed impropriamente,nel pensiero politico di uno dei più grandi statisti che l’Italia abbia avuto? Quanti politici dirigono persuadendo oppure comandano affermando ,in modo marcato, la superiorità dell’intelligenza dell’uomo ? Dubito che ce ne siano tanti. Oggi prevale la “mediocrità “ a tutti i livelli:partendo da Roma e contagiando   la nostra cara amata terra di Calabria.

Allora sarebbe opportuno,sulla scia degli insegnamenti di un grande statista come Moro , intendere la politica come arte superiore ,capacità di unire forze eterogenee ,piuttosto che soffermarsi ad iniziative sterili e a misere creazioni .Sono certo che questo modello è impossibile da applicare in Italia ma ancor di più   nella nostra terra di Calabria, dove le forze politiche di governo regionali e comunali , così detti ” potentati “,sono insieme solo per vincere ,appropriarsi della cosa pubblica,gestirla famelicamente per i propri diretti interressi,senza nessuna remora , senza nessuna coscienza, con l’aggravante di   rallentare, se non bloccare   totalmente , ogni possibilità   di Crescita Civile e Democratica!

E’ questo il modo che Aldo Moro intendeva la Politica ? Giudicate Voi!

Per quel che mi riguarda posso affermare categoricamente NO.

Belmonte Calabro Li 16 Marzo 2015                                                  

                Dott. Giancarlo Pellegrino (già Consigliere Provinciale di Cosenza)

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E’ la condanna comminata stamattina 16 marzo da Tribunale di Torino a Fabrizio Pellegrino ex professore di scuola media ed ex presidente del Marcovaldo coinvolto in un'indagine che ha scosso non poco la tranquilla provincia di Cuneo. Si trattava di un personaggio molto in vista nell'ambito della cultura.

Erano stati chiesti 14 anni per via del rito abbreviato, altrimenti sarebbero stati 21.

Il professore, presente in aula al momento della lettura, ha detto : “"Sono disperato, undici anni sono troppi".

"E' rimasto annichilito, schiacciato dalla sentenza" ha detto il suo avvocato Emiliana Olivero.

Poi ha aggiunto che si tratta di "Una condanna sproporzionata. A mio parere è ingiustificata, sproporzionata rispetto ai fatti contestati. Nessuna delle richieste della difesa è stata accolta ".

"Parliamo , infatti- aggiunge l’avvocato- di condotte volontarie, non c'è mai stata violenza e soprattutto l'imputato era l'agito nelle pratiche contestate. Qui la storia è ribaltata rispetto a tutti i casi che ho seguito e rispetto alle decine di sentenze che ho letto in questo ambito. Possiamo avere le nostre opinioni dal punto di vista etico e morale, ma dal punto di vista legale questo dovrebbe fare la differenza".

L'uomo è stato condannato anche al pagamento di una multa di 50mila euro, ha disposto il sequestro dei suoi beni - la casa di Dronero - e una provvisionale di 15mila euro per ognuna delle sei parti civili costituitesi in giudizio.

Il gup Trevisan, nel processo con rito abbreviato, lo ha condannato anche all'interdizione perpetua dall'insegnamento.

In tribunale il 9 marzo gli avvocati di Pellegrino, che si trova in carcere dallo scorso agosto con l'accusa di violenza sessuale, induzione alla prostituzione minorile e detenzione di materiale pedopornografico , avevano chiesto l'assoluzione per i primi due capi d'accusa e un ridimensionamento per il terzo.

Tra 90 giorni verrà depositata la sentenza, dopodiché i legali di Pellegrino decideranno come agire per il ricorso in appello.

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