Tentativi surreali di eludere il problema della contravvenzione e della denuncia. Richiesto delle generalità dice di non sapere chi sia.
La storia è di una semplicità incredibile.
L’Avvocato elude un divieto di accesso e si trova di fronte l’auto dei carabinieri: per non farsi ritirare la patente l’ avvocato di Ottaviano ha tentato di corrompere i due militari con 550 euro in contanti.
L’avvocato del foro di Nola, 44 anni con studio legale a Sant’Anastasia, è stato arrestato per istigazione alla corruzione.
Espletate le formalità di rito, il magistrato ne ha prima disposto gli arresti domiciliari e poi la messa in libertà in attesa di processo. L’avvocato, che non si è mai qualificato come tale, al momento dell’interrogatorio ha finto di essere affetto da amnesia affermando di non ricordare il suo nome.
Nel corso della perquisizione gli uomini del capitano Michele De Riggi e del comandante Tommaso Canino, stupiti, hanno constatato che l’uomo è un noto avvocato del foro di Nola.
Oltre a fingere di aver perso la memoria, l’avvocato, ha affermato che i soldi offerti ai carabinieri servivano per pagare il verbale in contanti alla constatazione dell’infrazione. Questa affermazione non ha fatto altro che aggravare la sua situazione, tanto da convincere il magistrato a convalidare l’arresto.
Essendo avvocato, infatti, deve essere a conoscenza che la legge non consente di pagare le contravvenzioni in contanti ai pubblici ufficiali che provvedono ad elevare la contravvenzione.
Da Il Mattino
Sassuolo - Milan 4 a 3 . Ed i 4 gol sono tutti di Domenico Berardi
Domenico Berardi è uno delle perle del calcio italiano.
Come El Shaarawy che era riserva nel Padova.
Come Insigne che faceva tribuna in Lega Pro.
Negli ultimi 6 mesi Domenico Berardi ha avuto una maturazione incredibile e che ha stupito tutti.
Ma aveva già entusiasmato la Juventus che a settembre ne aveva acquistato la comproprietà
Ma quella di Domenico Berardi, è una favola romantica del calcio. Una favola magica che fa sorridere e rende lieto chi la vive o la conosce
Domenico è Calabrese. Di un piccolo paese della Sila, Bocchigliero; nasce in un caldissimo primo agosto calabrese del 94 a Cariati Marina, in provincia di Cosenza, lungo la costa ionica.
Il papà Luigi e la mamma Maria lo aiutano a realizzare il suo sogno di diventare calciatore. In sogno comune a tanti bambini.
Gioca nei campetti della Calabria per anni ma senza sfondare
A 13 anni è nella squadra giovanile del Rossano calco
Il sogno sembra irrealizzabile .
Ma poi accade l’incredibile.
A 16 anni va a trovare il fratello Francesco che studia a Modena.
Pochi giorni ma in quei giorni si tiene la solita partita tra amicui.
Gioca anche Domenico.
È la svolta.
Viene notato da Luciano Carlino che è assistente delle giovanili del Sassuolo.
Ed è così che Berardi viene tesserato con gli Allievi Nazionali.
Una crescita continua, Domenico dopo la prima esperienza con gli Allievi viene promosso in Primavera, ed il mister Fulvio Pea, lo convoca per il doppio impegno dei play-off contro la Sampdoria, vinto dai doriani.
Poi la prima squadra.
Di Francesco lo impiega a sinistra del tridente offensivo e qui colleziona 36 presenze e va in gol ben 11 volte confezionando anche 6 assist.
Oggi Berardi è seguito da grandi club tra cui la Juventus in Italia e il Manchester United in Inghilterra.
Ma senza escludere il Milan. Specialmente dopo Sassuolo Milan!
Auguri Domenico.
Sarai un altro Gattuso?
O di più?
Chissa!
Noi calabresi, comunque , siamo già fieri di te!
Capita qualche volta uno di quei miracoli che tutti aspettiamo. Ma si tratta di miracoli, non vi illudete! Non si tratta, infatti, di un servizio mirato ma soltanto di due carabinieri che fanno quel dovere da noi atteso e che chiamiamo miracolo
E’ successo a Pozzuoli.
Due militari della compagnia puteolana, liberi dal servizio e in abiti civili, hanno tratto in arresto un 32enne e un 24enne, il primo di Pozzuoli e l’altro napoletano, entrambi responsabili di tentata estorsione.
I carabinieri avevano appena parcheggiato la loro autovettura in via Pisciarelli quando sono stati avvicinati dai due che stavano abusivamente esercitando l’attività di parcheggiatore e che hanno loro chiesto del denaro. Al rifiuto dei militari, i due hanno assunto fare e toni minacciosi cercando di estorcere il pagamento di 5 euro come importo per il parcheggio “tranquillo” su quella strada pubblica sotto “il loro controllo”, aggiungendo che non potevano accettare che uno spazio libero fosse occupato senza pagamento.
La discussione ha portato i due abusivi in cella: i militari hanno fatto intervenire sul posto una gazzella dell’aliquota radiomobile e li hanno arrestati. Dopo le formalità di rito i due sono in attesa di rito direttissimo.