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Ottaviano Del Turco è stato condannato in primo grado a 9 anni e 6 mesi nel processo per la «sanitopoli» abruzzese.

Del Turco è stato condannato per i reati di associazione per delinquere, corruzione, concussione, tentata concussione e falso.

Il pm aveva chiesto 12 anni.

«Per ora non dico nulla. Sulle sentenze prima si riflette poi si parla».

Sono 25 in totale le persone giudicate per accuse che vanno dall'associazione per delinquere alla corruzione, all'abuso, alla concussione, al falso, alla truffa, al riciclaggio.

Sempre il Tribunale, ha condannato l'ex presidente, insieme a Lamberto Quarta, Camillo Cesarone, Antonio Boschetti, Bernardo Mazzocca, Francesco Di Stanislao, Pierluigi Cosenza, Vincenzo Maria Angelini

Tutto ebbe inizio dalle rivelazioni dell'ex patron della casa di cura privata Villa Pini, Vincenzo Maria Angelini, «il grande accusatore», anche lui peraltro condannato.

L ex capo della Procura di Pescara Nicola Trifuoggi, in pensione dal luglio2012, ha dichiarato:«È una sentenza che ristabilisce la verità su un fatto doloroso per l'Abruzzo. Io sono amareggiato per la malafede con cui periodicamente sono partite campagne mediatiche che volutamente diffondevano la falsa notizia di innocenza acclarata che grazie al loro potere sull'opinione pubblica hanno gettato sconcerto».

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Quante volte siamo rimasti “sorpresi” di fronte ad una sentenza del TAR che affermava una giustizia che noi “sapevamo” non giusta. Ora comprendiamo il perché!!!

ROMA - «Un cappuccino anche per il giudice». Sono state intercettazioni come questa a incastrare il gruppo che al Tar del Lazio decideva chi dovesse vincere i ricorsi a suon di tangenti. In carcere sono finiti Franco De Bernardi, magistrato della seconda sezione quater, l'avvocato Matilde De Paola e Giorgio Cerruti, considerato uno degli intermediari delle tangenti. Gli altri due, Marco Pinti e Francesco De Sanctis, sono ai domiciliari insieme all'ex presidente della Popolare di Spoleto, Giovannino Antonini, e al legale rappresentante dell'impresa di costruzioni ICS Grandi Lavori, Francesco Clemente. Tra gli indagati ci sono l'ammiraglio di squadra Marcantonio Trevisani e il suo collega Luciano Callini, ai vertici dello stato maggiore della Difesa.

I RICORSI TRUCCATI - Sono decine le vertenze pilotate contestate dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e dal pm Stefano Pesci. E vanno da 10 a 50 mila euro le tangenti ricostruite attraverso le conversazioni intercettate per un anno dai carabinieri del Noe, al comando del capitano Pietro Rajola Pescarini. Secondo chi indaga, gli intermediari (Cerruti, Pinti e De Sanctis) conducevano dal giudice i ricorrenti pronti a ottenere una sentenza favorevole a ogni costo e questi li invitata a rivolgersi all'avvocato, che «sapeva come fare». Con questo sistema l'ex presidente della Popolare di Spoleto, dopo aver incontrato il giudice a cena in un ristorante dei Parioli (su invito di Cerruti), ha vinto il ricorso contro il ministero dell'Economia che aveva commissariato la banca per un buco di diversi milioni di euro. E la ICS Grandi Lavori ha sconfitto il Campidoglio che aveva assegnato a un'altra impresa l'appalto da 25 milioni di euro per la costruzione del ponte della Scafa.

LA SECONDA VOLTA - L'inchiesta, durata un anno, è partita dagli atti trasmessi dalla procura di Napoli, che ha raccolto i primi indizi indagando su una storia di camorra. Il giudice e l'avvocato sono stati arrestati per corruzione in atti giudiziari, gli altri per corruzione. De Bernardi era già finito in carcere a maggio scorso a Palermo nell'ambito di un'inchiesta su un traffico di lingotti d'oro (ma dopo tre giorni l'ordinanza era stata annullata), mentre Cerruti è noto alle cronache oiché nel '93 la sua Compagnia generale finanziaria fallì lasciando un buco di 100 miliardi di lire. Legato alla massoneria e a Flavio Carboni, gli inquirenti erano arrivati a Cerruti seguendo i soldi di Licio Gelli.

GLI AMMIRAGLI - Una mazzetta sotto forma di consulenza della compagna albanese del giudice (Mandija Evis) a favore dello studio legale De Paola: per questo, stando all'ordinanza del gip Maria Paola Tomaselli, è indagato l’ammiraglio Trevisani, da cinque anni presidente del Centro alti studi per la difesa, la principale scuola di formazione degli ufficiali italiani. Quanto a Callini, nei mesi scorsi consulente del caso dei due marò indagati in India per omicidio, è De Bernardi ad accusarlo: in un'intercettazione con l’avvocato De Paola infatti il magistrato sostiene di aver fatto «una sentenza ad hoc». Diecimila euro il prezzo della corruzione.( da Il Corriere della Sera Roma)

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Oggi 22 luglio sciopera la sanità

A rischio circa 30 mila interventi.

A rischio circa 500 mila visite ed esami diagnostici

Tutti interventi, visite ed esami programmati in precedenza

Uno sciopero del quale risentiranno gli ammalati

Perfettamente e totalmente ininfluenti, invece, lo sciopero dei dirigenti sanitari che sono impiegati in mansioni non mediche.

Altrettanto poco influenti le astensioni dei veterinari salvo per le macellazioni e per le visite preventive per la vendita di prodotti ittici e carnei

Lo sciopero è stato indetto dalle OOSS di categoria per protestare contro i pesanti tagli alla categoria(?), il blocco del turn over(?) ed il blocco del contratto!!

Stiamo parlando di circa 115 mila tra medici e veterinari dipendenti dal servizio sanitario nazionale ai quali si devono aggiungere altre 20 mila unità tra dirigenti amministrativi, dirigenti sanitari, tecnici e personale vario.

Speriamo in un alto senso di responsabilità della classe medica!!!

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