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La guardia di Finanza comandata dal colonnello Luigi Acanfora, scopre ad Aversa, nelle campagne romane, una stamperia clandestina. La scoperta mostra scenari preoccupanti. Non venivano falsificate solo monete italiane ma anche francesi

Non si riesce a sapere quante m onte finora siano state stampate, quello che si sa è che c’era materiale per la stampa di 120 mila monete da 1 e 2 euro.

Come evidente si tratta di monete di piccolissimo taglio e perciò facilmente spendibili; forse è addirittura impossibile scoprirle. Spacciare una moneta falsa da 1 euro appare facile per la scarsa possibilità di essere scoperti tanto più che i coni erano quasi perfetti.

Un orefice e un incisore. Uno napoletano e l'altro piemontese. Esperti quindi nella trasformazione di metalli pregiati in creazioni e accessori di moda.

Insieme un noto pregiudicato napoletano, falsario esperto e conosciuto in tutt'Europa.

Piccole città in Italia ed in Romania( Aversa, Giuliano) sono ritenute dalle autorità europee le più a rischio per quanto riguarda la falsificazione di euro.

Tutto sequestrato compresi la pressa idraulica, i conii per le incisioni ed altro materiale impiegato per la falsificazione, per un valore totale di circa 120.000 euro.

“Nel corso dell'operazione è intervenuto sul posto anche personale dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato (Coin National Analysis Centre) competente per le analisi tecniche sulle monete, nonchè l'European Technical Scientific Centre (Etsc) presso l'Ufficio Europeo per la Lotta Antifrode (Olaf) della Commissione Europea, per la valutazione della diffusione della contraffazione anche a livello internazionale”.

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Tolleranza zero. A mare ed a terra. Gli uomini della Guardia costiera di Corigliano Calabro controllano costantemente tutta la filiera del pesce.

Nei giorni scorsi, all’alba da terra hanno controllato, a breve distanza dalla costa, un peschereccio intento ad effettuare la pesca illegale.

Appena giunto nel porto di Cariati senza sospettare di essere stati controllati e seguiti gli uomini della Guardia Costiera hanno provveduto a multarli per 4000 euro per la violazione della normativa nazionale e comunitaria in materia di pesca ed a sequestrare la rete di tipo "sciabica" lunga oltre 150 metri, con sacco cieco e maglie inferiori ai 3 millimetri, attrezzo non consentito.

Gli accertamenti vengono espletati su tutta la costa dell’alto Ionio ed in particolare a Villapiana, Trebisacce, Montegiordano, Pietrapaola, Mandatoriccio, Cariati.

Ma i controlli sono stati espletati anche a terra. “In un'altra operazione, sempre finalizzata alla prevenzione dell'immissione sul mercato di prodotti non in regola con la normativa vigente, militari della Guardia costiera hanno multato un supermercato di Corigliano Calabro per oltre 3000 euro perchè aveva omesso di apporre le informazioni obbligatorie per i prodotti preconfezionati all'origine; in particolare, gamberi ed insalata di mare risultavano privi delle prescritte etichette ed informazioni”

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La Suprema Corte ha reso definitiva la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Torino, il 6 gennaio 2012, nel processo nel quale l'ex titolare dell'agenzia 'Corona's' - fallita - era imputato per estorsione aggravata e trattamento illecito dei dati personali ai danni del calciatore franco-argentino David Trezeguet.

Dall'ex atleta bianconero, Corona si era fatto dare 25 mila euro per non pubblicare le foto che lo ritraevano in compagnia di una ragazza che non era la moglie, con la quale aveva passato una notte dopo una serata nella movida milanese. Per questa vicenda, inizialmente, Corona fu prosciolto ma la Cassazione lo rinviò nuovamente a processo ritenendo le accuse gravi e fondate.

Fabrizio Corona, agente fotografico, pertanto, ora, è stato condannato definitivamente a cinque anni di reclusione, mille euro di multa ed all’ interdizione perpetua dai pubblici uffici.

Corona da ottobre è in affidamento in prova ai servizi sociali per scontare un precedente cumulo di pene definitive per un totale di due anni e otto mesi.

Dopo aver appreso il verdetto la Procura generale della Corte di Appello di Torino, con un atto firmato dal pg Vittorio Corsi, ha subito chiesto l'arresto di Corona che non può più usufruire di alcun beneficio per evitare il carcere, dal momento che, adesso, ha sulle spalle una pena complessiva ben superiore ai tre anni entro i quali si possono ottenere le misure alternative

Da ieri quindi è attivamente ricercato dalla polizia di Milano che ne ha perso le tracce da quando venerdì pomeriggio si è infilato in una palestra in corso Como.

Il fotografo dei vip, che era in affidamento ai servizi sociali al momento della firma del mandato d'arresto, doveva rincasare entro le 21 di ieri sera nella sua abitazione, ma non lo ha fatto.

In uno dei bar nei pressi di casa sua, in via De Cristoforis, un barista riferisce di avergli fatto un caffé in mattinata.

Non è però improbabile che Corona si costituisca in serata con il suo legale.

Diversamente, se continua la irreperibilità sarà dichiarato latitante.

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