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“Se entreranno i punti M5s nel programma di governo si parte, altrimenti meglio il voto”, ha detto dopo aver consegnato al premier incaricato una lista di 20 punti che non contiene la modifica dei decreti-Salvini sulla sicurezza.
Ma i Dem respingono l’aut-aut, con Zingaretti che definisce le parole di Di Maio un “ultimatum inaccettabile”.
“O siamo d’accordo a realizzare i punti del nostro programma o non si va avanti.
Non guardiamo a un governo solo per vivacchiare, consideriamo alcuni dei punti del documento imprescindibili.
Non è nei nostri valori andare al governo solo per vivacchiare: abbiamo presentato alcuni punti al presidente che riteniamo imprescindibili”,
“Abbiamo rivolto auguri a Conte che come M5 abbia sempre considerato super partes e che abbiamo fortemente voluto”.
“Siamo stati al governo 14 mesi, poi qualcuno ha deciso di far cadere tutto sprecando un’occasione storica”.
Tra le priorità del M5s c’è il taglio del numero dei parlamentari”, ha aggiunto Di Maio. “Mancano 2 ore di lavoro parlamentare e diventa legge, va approvato nel primo calendario della Camera e diventa legge”.
“Avevamo pronto il decreto per iniziare la revoca delle concessioni autostradali e va fatta. Un governo ha senso solo se si approva una seria legge sul conflitto di interessi”.
Da parte del M5S c’è una “netta contrarietà alla patrimoniale. Il carico fiscale è anche disordinato a causa della burocrazia, e questo dovrà essere un governo pro-imprese.
L’aumento dell’Iva va bloccato”.
Da parte del M5S c’è una “netta contrarietà alla patrimoniale. Il carico fiscale è anche disordinato a causa della burocrazia, e questo dovrà essere un governo pro-imprese. L’aumento dell’Iva va bloccato”.
(ANSA) – ROMA, 30 AGO – Ambiente non è uno slogan o un like ai post di Greta Thunberg. Se vogliamo parlare di ambiente allora chiudiamo le centrali a carbone entro il 2025.
Vogliamo che non si realizzino nuovo inceneritori e che si chiudano quelli esistenti e chi si fermino le trivellazioni petrolifere nel nostro splendido mare” ha detto Di Maio che poi ha continuato: “Per rifiuti noi intendiamo puntare su una riduzione all’origine e vogliano una legge contro l’obsolescenza programmata” .
Anche la Cassazione ha confermato la sentenza della Corte D’Appello ed ha detto no al maxi assegno legato al divorzio tra il Cavaliere e Veronica Lario rigettando il ricorso dell’ex consorte di Silvio Berlusconi
MILANO – Era l’ultimo grado di giudizio che ha chiuso definitivamente la contesa milionaria tra Silvio Berlusconi e l’ex moglie Veronica Lario, confermando il no al maxi assegno milionario chiesto dalla Lario.
Con la sentenza del 30 agosto 2019 gli ermellini hanno di fatto confermato la sentenza della Corte d’Appello di Milano emessa a novembre 2017, con la quale che aveva azzerato l’assegno di divorzio, rigettando integralmente il ricorso presentato dalla ex moglie.
Veronica Lario dovrà restituire 46 milioni più interessi, quantificabili in almeno 15 milioni a Silvio Berlusconi.
Il Tribunale di Monza aveva stabilito nel 2013 un mantenimento mensile di 1,4 milioni.
Nel 2014 Lario aveva addirittura avanzato una richiesta di 540 milioni di euro per chiudere i contenziosi intorno al loro matrimonio.
Una cifra che il cavaliere ha rispedito al mittente.
Nel 2017, dopo la sentenza che annullava il mantenimento, la Lario aveva presentato ricorso in Cassazione, motivando di aver “rinunciato in giovane età alla carriera di attrice per dedicarsi interamente alla casa, alla famiglia e ai tre figli“.
Ora la Suprema Corte ha accolto le ragioni del legale dell’ex premier, Pier Filippo Giuggioli, che ha sostenuto che Berlusconi aveva ampiamente assolto ai propri obblighi di assistenza economica in favore della Lario già in corso di matrimonio, costituendo in suo favore un patrimonio mobiliare ed immobiliare di eccezionale valore.
I giudici hanno evidenziato che “le varie acquisizioni economico patrimoniali pervenute alla ricorrente durante il matrimonio hanno compensato anche il sacrificio delle sue aspettative professionali”, soprattutto alla luce della loro “composizione, entità e attitudine all’accrescimento”, come aveva già stabilito la Corte d’Appello.
Berlusconi in pratica ha ampiamente assolto ai propri obblighi di assistenza economica in favore della ex moglie già in corso di matrimonio, costituendo in suo favore un patrimonio mobiliare ed immobiliare di eccezionale valore.
Stessa cosa non poteva dirsi per Veronica Lario, ha osservato la Corte, la quale non ha contribuito in misura alcuna alla fortuna dell’ex marito.
Stamattina, al mare, si parlava del PD-5stelle e della difficile posizione di Di Maio, un amico campano, scherzando sulla difficile posizione del RE Di Maio che sembra destinato a perdere il ruolo di vicepresidente, per altro ruolo e quale non si sa, si dichiarava disponibile a parlare con i suoi amici dello stadio per continuare a vendere bibite come un tempo.
Ma Di Maio da poco entrato a Palazzo Chigi non la vede così e dichiara: "Si pensi a soluzioni, non a colpire me"
"Sono ore molto difficili per il Paese, in cui ognuno dovrebbe saper dimostrare responsabilità.
Ci siamo ritrovati in una crisi di governo senza un perché, per colpe che non sono certo attribuibili al M5S.
Mi sorprende che qualcuno sembri essere più concentrato a colpire il sottoscritto che a trovare soluzioni per gli italiani.
Ma questa è la politica. Anzi, questa è una certa politica, abituata a concepire il dibattito non come un’occasione di crescita, bensì come uno scontro continuo e sistematico sulle persone.
Non ho intenzione di aggiungere altro".