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Il Movimento Cinque Stelle ha smentito l'ipotesi di alleanza col Pd in occasione delle Regionali in Umbria, circolata nelle ultime ore

Il Movimento Cinque Stelle ha smentito l’ipotesi di alleanza col Pd in occasione delle Regionali in Umbria, circolata nelle ultime ore dopo essere stata proposta dal ministro Dario Franceschini.

Come riporta l’Ansa, fonti del movimento hanno dichiarato: “Il tema delle alleanze alle regionali non è all’ordine del giorno.

Dunque non c’è in ballo alcuna possibile alleanza con il Pd in vista delle prossime elezioni Regionali”.

Le elezioni Regionali in Umbria si terranno il prossimo 27 ottobre, ma la proposta del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo non ha trovato terreno fertile tra gli alleati di governo.

L’idea era stata accolta positivamente anche dal segretario del Pd Nicola Zingaretti, e criticata dal leader della Lega Matteo Salvini.

I portavoce del M5s hanno precisato: “Le priorità per il MoVimento sono altre, ci sono temi importanti da affrontare e provvedimenti da realizzare in tempi celeri a favore dei cittadini.

Una cosa è certa: le dinamiche interne tra forze politiche non interessano agli italiani e non servono a far crescere il Paese.

Rimaniamo concentrati sulle cose concrete come il taglio dei parlamentari e l’abbassamento delle tasse“.

Intanto, Matteo Salvini ha rassicurato il suo elettorato a un’iniziativa a Orvieto: “Ho visto anche oggi che secondo gli ultimi sondaggi la Lega è il primo partito italiano.

Quindi non penso che potranno andare avanti a lungo solo nel nome della poltrona e dell’odio nei confronti della Lega”.

Ndr: Matteo. La lega non è l’ombelico del mondo!

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Avrebbe postato una foto 'fake' del 2017 con saluti romani spacciandola per un'immagine scattata oggi alla manifestazione contro il governo, invocando piazzale Loreto per chi era in piazza il segretario dem di Civitavecchia, Stefano Giannini, finito nel mirino della Lega che lo accusa di aver "postato sul suo profilo una foto falsa, relativa a una manifestazione neofascista del 2017 che nulla aveva a che fare con l'iniziativa odierna del centrodestra propalando quindi fake news allo scopo di diffondere odio sui social".

A quanto riferito dalla Lega di Civitavecchia, che ha diffuso anche gli screenshot dei post, Giannini avrebbe prima accompagnato la foto falsa con il commento: "Non meritate di stare all’opposizione effettivamente vi preferisco a testa all’in giù a piazzale Loreto".

Messaggio che sarebbe stato poi corretto in "Non meritate di stare all’opposizione. Meritate di stare in galera".

Con aggiunta di Ps: "post modificato per non urtare la sensibilità di alcuni...".

Secondo la Lega inoltre la foto postata oggi sarebbe un fotomontaggio costituito nella parte superiore da una vecchia foto del 2017 in cui un gruppo di manifestanti fa il saluto romano e in quella inferiore da una foto di oggi in cui uno dei dimostranti alza il braccio in segno di saluto romano.

"Proprio nel giorno in cui il ‘nuovo’ premier Giuseppe Conte richiama le opposizioni ad usare ‘parole miti’ - prosegue il comunicato della Lega - a Civitavecchia c'è chi invita ad impiccare gli italiani che hanno liberamente e pacificamente manifestato stamane in piazza.

E si tratta anche di un dirigente del Pd, politicamente molto legato al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Ci attendiamo dal Pd, sempre pronto a predicare bene ma assai spesso efficace solo nel razzolare male, che nei confronti del loro dirigente Giannini siano immediatamente assunti i provvedimenti del caso", conclude.

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Il Partito Democratico ovvero il Partito Comunista Italiano è tornato al Governo dopo un anno di astinenza e il suo segretario Nicola Zingaretti a Ravenna a conclusione della festa dell’Unità è stato accolto trionfalmente dai simpatizzanti sulle note del famoso inno dei comunisti:-Avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa trionferà-.

Qualcuno si è scandalizzato, io no.

E sapete perché? Perché il Partito Comunista Italiano non è morto.

 

E’ stato sconfitto dalla storia, in Russia e negli stati europei che dopo il conflitto mondiale furono invasi dall’Unione Sovietica, ma in Italia esiste ancora.

E l’altro giorno, durante il giuramento dei Ministri, un esponente comunista, Ministro del secondo Governo Conte, si è presentato indossando una bella cravatta rossa.

Il Partito Comunista Italiano ha cambiato nome diverse volte in questi ultimi anni dopo il crollo del muro di Berlino per prendere in giro la gente, ma i dirigenti sono rimasti sempre gli stessi e gli agitprop e i trina ricciuti, pur cambiando pelle come i serpenti, sono rimasti sempre fedeli al marxismo e allo stalinismo.

La falce e il martello ce l’hanno sempre nei loro cuori. Il P.C.I. non è mai morto.

E’ vivo. E ieri sera i comunisti erano tutti a Ravenna a festeggiare il loro segretario, ma soprattutto il ritorno a Palazzo Chigi grazie al matrimonio con gli ex nemici 5 Stelle.

Cantavano a squarciagola, battevano le mani e le bandiere del partito garrivano al vento.

Una nota stonata, non c’è che dire.

Mancavano le bandiere rosse con la falce e il martello.

Sul palco con Zingaretti c’erano Gentiloni e Franceschini, i quali forse anche loro sussurravano piano piano :-Viva il comunismo e la libertà-.

Si sono vergognati? Macchè! Anche loro provengono da un partito che per prendere per i fondelli gli italiani ha usato la croce di Cristo nel simbolo del partito.

E quando con tangentopoli il partito si è sciolto come neve al sole, senza vergognarsi, sono confluiti nel PDS, nel Ds, nel Pd che vuol dire Partito Comunista Italiano. Se Gentiloni e Franceschini non la pensavano come quelli che intonavano “Bandiera Rossa” avrebbero dovuto abbandonare la manifestazione. Invece sono rimasti accanto al loro segretario, hanno risposto al saluto e hanno  cantato l’inno dei lavoratori.

Provengono, è vero, dalla Democrazia Cristiana, ma da quella democrazia cristiana catto comunista. E ora che dopo un anno di astinenza e digiuno sono entrati a Palazzo Chigi e in Europa anche loro hanno intonato “Bandiera Rossa”, perché solo e soltanto con i metodi marxisti e stalinisti hanno potuto occupare le comode poltrone parlamentari.

E l’inno della Democrazia Cristiana se lo sono dimenticato?

Forse “Bianco fiore simbolo d’amore” non l’hanno mai cantato.

E poi cosa ci azzeccano Gentiloni e Franceschini con la festa dell’Unità.

Ma questo giornale esiste ancora?

Il giornale è scomparso, la festa è rimasta, e i comunisti ancora ci sono e nelle manifestazioni di piazza si fanno ancora sentire intonando “Bandiera Rossa” e mangiando hot dog e salsicciotti. Bandiera rossa trionferà, viva il comunismo e la libertà.

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