
Carissimo Presidente ho appena letto il seguente articolo da Liberoquotidiano.it di oggi 22 Giugno 2019
“Luca Palamara, le intercettazioni: "Devi mandare Erminio Amelio carico con questi qua, li devi ammazzare"
Manovre nascoste, tentativi di screditare altri magistrati, pretesa di orientare le inchieste e la convinzione di poter manovrare chiunque. È questo il contenuto delle intercettazioni degli incontri tra i magistrati, indagati per corruzione, Luca Palamara e Rocco Stefano Fava.
È il 15 maggio, quando Palamara spiega a Fava che la manovra per controllare la procura di Perugia - fa sapere La Stampa - è ormai cosa fatta: "Allora, stammi a sentì...
Senza che ti sbilanci con Erminio (Erminio Amelio, candidato al posto di procuratore aggiunto)... la cosa di Erminio la chiudiamo, eh?... So' tutti contenti", poi Fava risponde: "Per Perugia?". E Palamara: "Gli avevano fatto un accenno pure su Frosinone. Ma Frosinone è difficile.
E poi con la cosa tua (riferendosi all'esposto di Fava contro Pignatone e Ielo, che nei disegni di Palamara doveva trasformarsi in un procedimento penale contro il suo nemico)... loro erano tutti contenti, che a quel punto lui va con Prete (Francesco Prete, candidato alla carica di procuratore capo di Perugia)».
Fava: "Nooo".
Palamara: "A Prete gli rompe il culo! E lui almeno sa tutte le carte che ci stanno".
Da dietro le quinte - prosegue La Stampa - Palamara e i suoi hanno sabotato anche la candidatura di Giuseppe Borrelli.
"Perché Borrelli non si può nominare, meglio evitare", dice Fava. E Palamara: "Va beh, Borrelli o Prete, quello è un problema che vediamo noi... Comunque, chiunque dei due, con Erminio... non possono fare cazzate...
Hai capito che voglio di'... Cioè, se ce sta lui... è lui che gli chiede conto, è l'aggiunto.
Il procuratore lo fa Amelio, hai capito?. Lo devi mandare carico con questi qua, nomi e cognomi... questi li devi ammazzare".
Dai discorsi di Palamara emerge proprio un coacervo di mosse e contromosse che nulla ha a che fare con la legge e che poco lascia presagire a una possibile innocenza”.
Se è lecito vorrei farvi una domanda: “Ritenete che queste persone possano continuare ad essere giudici?”
Sul caso Sea Watch arriva l'archiviazione per il premier Conte, i vice Salvini e Di Maio e il ministro Toninelli.
A comunicarlo è il senatore Maurizio Gasparri, presidente della Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato.
"Come annunciato nella seduta di giovedì 20 giugno, con lettera in data 18 giugno 2019 - spiega Gasparri -, il Procuratore Distrettuale della Repubblica di Catania ha comunicato, ai sensi dell'articolo 8, comma 4 della legge costituzionale 16 gennaio 1989, n.1, che il Collegio per i reati ministeriali, costituito presso il Tribunale di Catania, ha disposto, con decreto in data 30 maggio 2019, l'archiviazione degli atti relativi ad ipotesi di responsabilità penale nei confronti del professor Giuseppe Conte, di Luigi Di Maio, di Matteo Salvini e del dottor Danilo Toninelli.
Si tratta della comunicazione prevista dall'art. 8, comma 4, della legge costituzionale n. 1 del 1989 e si riferisce al procedimento per il delitto in concorso di sequestro di persona, con riferimento ai fatti dal 24 al 30 gennaio 2019 in pregiudizio dei migranti soccorsi a bordo di nave Sea Watch".
SALVINI - "Non fu sequestro ma semplicemente richiesta di ordine e regole? Bene!
Prendo atto della decisione del Tribunale per i reati ministeriali di Catania, che ha archiviato il caso della Sea Watch del gennaio scorso.
Processi e indagini non mi fanno paura, ma sono felice che anche la magistratura confermi che si possono chiudere i porti alle navi pirata.
Continuerò a difendere i confini", il commento del ministro dell’Interno Matteo Salvini.
by (Afp) Pubblicato il: 21/06/2019 17:32
Lo ha stabilito la Consulta su questioni sollevate da due tribunali.
Non è illegittimo il divieto di procreazione assistita per le coppie gay.
Lo ha stabilito la Corte costituzionale si è riunita oggi in camera di consiglio per discutere le questioni sollevate dai Tribunali di Pordenone e di Bolzano sulla legittimità costituzionale della legge n.40/04 là dove vieta alle coppie omosessuali di accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita.
In attesa del deposito della sentenza, l'Ufficio stampa della Corte fa sapere che al termine della discussione le questioni sono state dichiarate non fondate.
La Corte, spiega la nota della Consulta, ha ritenuto che le disposizioni censurate non siano in contrasto con i principi costituzionali invocati dai due Tribunali.