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Con l'accusa di corruzione e abuso d'ufficio, i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Trapani, hanno arrestato all'alba di oggi il vicesindaco di Erice Salvatore Angelo Catalano, che è ai domiciliari. L'arresto è avvenuto nell'ambito di una inchiesta condotta dai carabinieri sulle vicende amministrative del piccolo Comune di Erice. Nei giorni scorsi sono stati anche sequestrati atti e documenti.

 

Le indagini "hanno permesso di accertare", come afferma il Gip nel provvedimento, “una pluralità d'illeciti attuati da Catalano, con spregiudicatezza e disprezzo verso l'amministrazione d'appartenenza, derivante dal fatto che, essendo ormai abituato al potere ed a servirsi del proprio ruolo, ha realizzato interessi personali e privati, ritenendosi al di sopra della legge, tanto da non temere verifiche e controlli”. In queste condotte illecite, "ricorrendo all'inganno e mettendo in secondo piano il pubblico interesse, in concorso con taluni appartenenti all'amministrazione comunale ericina, nonché alcuni consiglieri comunali, Catalano manipolava imprenditori che, pur di accaparrarsi appalti per conto dell'amministrazione, distoglievano risorse pubbliche per gli interessi personali di Catalano o per quelli di taluni consiglieri comunali vicini allo stesso".

Alcuni imprenditori, "a discapito di altri", erano soliti "aggiudicarsi direttamente lavori pubblici con assegnazione diretta, giustificata da una situazione di disagio e d'urgenza, artatamente predisposta per l'occasione". "In particolare, Catalano, abusando della sua funzione, esercitava pressioni sul dirigente del settore lavori pubblici al fine di far aggiudicare i lavori di manutenzione della rete di illuminazione pubblica ad un'impresa, dallo stesso sponsorizzata, in spregio ai doveri di imparzialità e buona amministrazione e al principio di rotazione degli inviti e degli affidamenti", scrive il gip.

In un'altra occasione, Catalano "su istigazione di un consigliere comunale, violando i suoi doveri d'imparzialità e buona amministrazione ed invadendo la competenza dei dirigenti amministrativi, esercitava poteri che non gli competevano, dando disposizioni ad un imprenditore titolare di un'impresa, che stava eseguendo lavori per l'amministrazione ericina in tutt'altra zona del territorio comunale, di interrompere quei lavori e realizzare opere di abbattimento di una barriera architettonica presente nello spazio di marciapiede antistante il bar di proprietà di un congiunto del consigliere comunale, facendo sostenere l'intero importo al Comune", come scrive ancora il gip del Tribunale.

"La contropartita al solerte operato di Catalano era stata poi determinata dal consigliere comunale che, pur avendo un impedimento fisico, era stato immancabilmente chiamato a votare a favore del “piano rifiuti” predisposto in quel periodo dall'amministrazione comunale". "Atto questo di particolare valenza politica per la maggioranza di governo dell'Ente", dice il giudice. Catalano, espletate le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari, con l'utilizzo del braccialetto elettronico, presso la propria abitazione a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.

Adnkronos

Foto tp24

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Ma da Roma, arriva un no alla proposta di cittadinanza onoraria per Mimmo Lucano

L'assemblea capitolina ha bocciato (25 no, tra cui quello di M5s, e 8 sì) la mozione Pd (277/2018) per dare la cittadinanza onoraria al sindaco di Riace, Mimmo Lucano

 

e ''aderire alla campagna per l'assegnazione alla cittadina di Riace del Premio Nobel per la Pace 2019''.

L'esperimento ''coraggioso'' di Lucano a Riace, ha detto in aula il capogruppo dem Giulio Pelonzi, non solo è stato un ''esempio di accoglienza e integrazione'' ma le persone che sono state accolte ''hanno rappresentato un volano per la ripresa economica della città.

Un riconoscimento che potrebbe caratterizzare la nostra città all'avanguardia sul tema dell'integrazione e dell'accoglienza''.

Una mozione ''inaccettabile'' per Fratelli d'Italia che con il capogruppo Andrea De Priamo ha sottolineato che ''la cittadinanza di Roma è una cosa importante e si deve dare a persone al di sopra di ogni sospetto''.

Pubblicato il: 31/01/2019 18:33

Ora occorre chiedersi chi altri proporrà la cittadinanza a Lucano prima che la Magistratura finisca di giudicarlo.

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Il Movimento 5 Stelle è in fibrillazione, non sa quale decisione prendere e si divide sull’autorizzazione a procedere a Matteo Salvini, Ministro degli Interni e alleato di Governo, per il caso della nave Diciotti.

Voterà a favore o voterà contro?

Salvini, ancora una volta, ha messo i parlamentari penta stellati con le spalle al muro.

Ora ha deciso che non vuole farsi processare e chiede ai suoi alleati di Governo, che mal lo sopportano, di votare contro l’autorizzazione a procedere.

Questa volta le cose sono molto ingarbugliate e Conte, Di Maio, Di Battista corrono un rischio enorme.

Se voteranno No salverebbero Salvini ma spaccherebbero il Movimento e perderebbero tantissimi elettori specialmente quelli giustizialisti, e sono la maggioranza.

Se voteranno Sì tradirebbero e affosserebbero l’alleato Salvini e potrebbero mandare all’aria l’alleanza di Governo.

Gli elettori leghisti non accetterebbero di buon grado il tradimento e prima o poi glielo farebbero pagare con gli interessi.

Ma a quanto pare non vogliono spaccare il Movimento e contemporaneamente non vogliono affossare il Governo. Come evitare allora la trappola ben orchestrata da quel bellimbusto di Matteo Salvini?

E allora quale decisione prenderanno?

In Giunta per l’autorizzazione a procedere voteranno Sì scegliendo la linea della coerenza.

Sono sempre contro i privilegi della casta e negare l’autorizzazione, secondo Di Battista, non fa parte della loro storia.

In Parlamento, poi, si vedrà. Lasceranno libertà di coscienza ai Parlamentari.

Così facendo, secondo il loro ragionamento, non verranno meno ai loro principi e non tradiranno i loro elettori e dall’altro lato non affonderanno il Governo e salveranno Salvini dalla condanna per sequestro di persona.

Ecco come prenderanno per i fondelli i loro elettori e come prenderanno per fesso il popolo italiano. Bella trappola gli ha confezionato l’astuto Salvini.

In entrambi i casi sopra descritti il Movimento 5 Stelle rischia una Caporetto.

In un primo momento Salvini con tutta la sua boria e prosopopea ha fatto l’eroe e ha offerto il petto ai giudici.

Diceva: Non ho paura di voi, processatemi, ho a mio favore gli italiani.

Ho fatto il mio dovere di Ministro, sono innocente.

Ora ha paura, tanta paura, non solo perché venga processato e condannato, ma perché non vuole finire nelle patrie galere e perdere la comodissima poltrona di Ministro che ama tanto e che non vorrebbe mai lasciare.

Direbbe: Dio me l’ha data, guai a chi me la tocca.

E così ha messo i poveri e inesperti grillini con le spalle al muro: Dovete votare No all’autorizzazione a procedere.

Sono sicuro che quando la mozione arriverà in Parlamento moltissimi parlamentari penta stellati voteranno No.

Nessuno saprà mai i loro nomi perché la votazione sarà segreta.

Si tureranno il naso e segretamente voteranno a favore di Salvini, perché anche loro hanno famiglia e non vorranno lasciare anticipatamente il posto di Deputato o Senatore e poi tornare a casa con le pive nel sacco da disoccupati e chiedere negli uffici di cerca lavoro il reddito di cittadinanza.

Cari amici del Movimento 5 Stelle, vi siete cacciati in un brutto guaio.

Ve lo dico in dialetto calabrese:- De cca cc’è su spine, de llà ce su calabruni. Nduve vi jiettate?

Il caso giudiziario della nave Diciotti, inutile nasconderlo, è diventato una bomba ad orologeria. Potrebbe scoppiare da un momento all’altro.

E sta complicando la convivenza tra voi e la Lega di Salvini.

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