
Il Prefetto di Cosenza, ha trasmesso al sindaco di Lamezia terme una informativa interdittiva nei confronti della società Cardamone group srl che gestisce il servizio di refezione del comune lametino.
L'Ente ha pubblicato la determina sull’albo pretorio comunale dove viene specificata e ufficializzata la revoca dell’aggiudicazione alla Cardamone Group, a causa dell’informativa interdittiva del Prefetto di Cosenza.
L’appalto triennale era relativo al servizio mensa scolastico nelle scuole lametine dell'Infanzia, Primarie, secondarie di 1° grado, ed al servizio di fornitura pasti agli anziani a domicilio.
Nella stessa determina è stato ufficializzato lo scorrimento della graduatoria e l’aggiudicazione in favore dell’Ati formata da SIARC S.p.a. – CO.SE.C. C.O.T. per il prezzo netto di 3.673.020,15 euro al netto del ribasso offerto del 5% oltre ad 3.042,00 euro di oneri per la sicurezza e quindi per un totale contrattuale di 3.676.062,15 euro.
La gara d’appalto iniziale era stata vinta dalla società Cardamone group Srl che, da tempo, si occupava del servizio.
La ditta si era aggiudicata l’appalto con la migliore offerta valida per l'Amministrazione Comunale in ribasso del 1,20% sui prezzi di capitolato ed ottenuto un punteggio complessivo di 99,231 punti, come si evince dai verbali di gara.
La gara, riguardava il triennio 2016-2019 dell'importo complessivo di 3.869.379,00 euro IVA esclusa di cui 3.866.337,00 euro per il servizio soggetto a ribasso d'asta ed 3.042,00 euro di oneri per la sicurezza non soggetti a ribasso d'asta.
Avevano ragione i coltivartori diretti dell'agro di Falerna, Nocera terinesa, Lamezia a denunciare i troppi furti in campagna.
Avevamo rubato un trattore a Nocera Terinese, nel Lametino, nascondendolo poi in una località nel territorio comunale di Lamezia Terme.
Successivamente al furto i due, S. D. di 49 anni e C. V. di 56 anni, originari del Vibonese, si erano messi in contatto con il proprietario chiedendo un riscatto di 1.000 euro per ottenere la restituzione del mezzo agricolo.
I due sono stati però arrestati proprio grazie alla segnalazione del proprietario che si è rivolto ai carabinieri di Nocera consentendo così agli uomini dell’Arma di sorprenderli sul luogo concordato per effettuare lo scambio, nei pressi dell’area di servizio di Pizzo.
I militari si sono così appostati in borghese nel luogo indicato arrestato i due.
Due carabinieri in borghese di Nocera Terinese si sono così appostati , nei pressi dell’area di servizio di Pizzo nord dove era stato programmato lo scambio, in flagranza di reato hanno bloccato e arrestato i due con l’accusa di furto ed estorsione.
Sono mesi che nella zona da Campora San Giovanni a Falerna e Nocera Terinese sono segnalati furti nelle campagne a danno degli agricoltori.
Altre segnalazioni di furti di mezzi agricoli vengono dalla zona compresa tra Corigliano e Rossano Calabro.
La Coldiretti denunciano con preoccupazione un’accentuata recrudescenza, di furti di mezzi agricoli di ogni tipologia, prodotti agricoli, danneggiamenti che si stanno verificando su tutto il territorio regionale.
Molinarosottolinea “E’ sicuramente una situazione preoccupante che provoca danni alla vera e sana imprenditoria agricola, cuore pulsante dell’economia regionale. Si creano condizioni negative per gli agricoltori, molto spesso giovani, che poi non possono ricostituire il parco mezzi e quindi vi è un effetto immediato anche sulla produzione con il conseguente depauperamento del patrimonio agricolo e perdita di posti di lavoro.”
E poi prosegue:” L’organizzazione e la messa in atto dei furti, non ha ormai limiti territoriali e chi opera nelle zone rurali, subisce condizioni peggiori proprio per i vincoli di isolamento degli operatori agricoli e delle famiglie e di mancanza di presidi delle forze dell’ordine immediatamente raggiungibili e attivabili”.
Infine la Coldiretti conclude “E’ necessario che i furti di ogni tipo vengano comunque denunciati agli organi di polizia anche se ci si accorge di qualche movimento sospetto, se siamo stati vittime di un tentativo di furto, se abbiamo subito un furto o se siamo testimoni di un furto ai danni d'altro, è un nostro diritto e allo stesso tempo è un nostro dovere morale, in quanto facenti parti di una comunità. Ben comprendiamo che il controllo del territorio è difficile però non si possono lasciare alla mercè di criminali famiglie che vedono anche in pericolo la sicurezza personale. Chiediamo ai Prefetti che è indispensabile un'azione immediata che preveda un incremento dei controlli e che vengano potenziati i presidi di sicurezza sul territorio soprattutto nelle zone rurali per arginare un fenomeno davvero preoccupante che pregiudica l'attività futura un piano operativo per porre un freno ai reati nelle campagne e debelli queste vere e proprie organizzazioni criminose”
Ne ha parlato in questi giorni anche il TG 3 intervistando anche i soci della Cooperativa Agricola “Le Macchie” che opera tra Nocera Terinese e Falerna
Qualcuno di loro scrive: “ È un pezzo che succedono.... Siamo stati sempre in silenzio mentre ci hanno rubato e vandalizzato ogni cosa.... Quante mazzate sulle spalle di Giuseppe( Giuseppe Ruperto , presidente della cooperativa), migliaia e migliaia di euro persi per sempre .... Maledetti bastardi..... Animali, attrezzature, un trattore cingolato, ruote squartate, orti devastati tagliati con falce e accette.... e noi sempre in silenzio.... volevano la nostra rovina... non so quante persone avrebbero retto al suo posto, ma Giuseppe ha sempre affrontato tutto col sorriso sulle labbra e una grande forza di volontà.... e io l ho appoggiato e aiutato in tutto e per tutto.... A differenza di molte altre persone noi, non abbiamo cercato lo zingaro o il mafioso di turno per il classico cavallo di ritorno pagando mazzette per ciò che era stato sudato e pagato... abbiamo lavorato come bestie dall’ alba al tramonto senza feste, natali e capodanni.... e non ci siamo piegati mai... e mai ci piegheremo..... Che continuino pure a rovinare la gente, ma dice un proverbio... tanto va la gatta al largo che ci lascia lo zampino.... e arriva il giorno che ne beccheremo qualcuno... e dopo magari lo leggeremo sui giornali... Ora ciò che spero da operaio che crede nel lavoro che fa, è che le forze dell’ ordine facciano il loro lavoro e i dovuti controlli... perchè così non si può più andare avanti!”