Domani sabato 15 febbraio ore 17.30 nella sala consiliare del comune di Fiumefreddo Bruzio sarà presentato il Piano Strutturale Comunale.
Interverranno:
-il Sindaco Dott. Vincenzo Aloise
-l’Assessore all’urbanistica Francesco Caputo
-il Coordinatore Prof. Arch. Mariano Mari
-per il Coordinamento generale del progetto l’Ing. Fabio Iaccino
L’incontro di oggi è un importante appuntamento con i cittadini, per valutare l’adeguatezza e la completezza del Piano Strutturale Comunale, il nuovo strumento di sviluppo territoriale.
Il Piano Strutturale Comunale (PSC) in buona sostanza va a sostituire il Piano Regolatore Generale (PRG), lo strumento che fino ad ora è stato utilizzato per sviluppare il governo del territorio.
Se con i PRG si dettavano in modo diretto le regole di edificabilità, con il nuovo PSC si detteranno invece le linee guida per uno sviluppo del territorio consapevole.
Il P.S.C. nel dettaglio:
a) classifica il territorio comunale in urbanizzato, urbanizzabile, agricolo e forestale, individuando le risorse naturali ed antropiche del territorio e le relative criticità ed applicando gli standard urbanistici di cui all’art. 53 della presente Legge e, fino alla emanazione della deliberazione della Giunta regionale, di cui al comma 3 dello stesso art. 53, assicurando la rigorosa applicazione del DM 2/4/1968 n. 1444 con gli standard e le zonizzazioni ivi previsti in maniera inderogabile e non modificabile;
b) determina le condizioni di sostenibilità degli interventi e delle trasformazioni pianificabili;
c) definisce i limiti dello sviluppo del territorio comunale in funzione delle sue caratteristiche geomorfologiche, idrogeologiche, pedologiche, idraulico-forestali ed ambientali;
d) disciplina l’uso del territorio anche in relazione alla valutazione delle condizioni di rischio idrogeologico e di pericolosità sismica locale come definiti dal piano di assetto idrogeologico o da altri equivalenti strumenti;
e) individua le aree per le quali sono necessari studi ed indagini di carattere specifico ai fini della riduzione del rischio ambientale;
f) individua in linea generale le aree per la realizzazione delle infrastrutture e delle attrezzature pubbliche, di interesse pubblico e generale di maggiore rilevanza;
g) delimita gli ambiti urbani e periurbani soggetti al mantenimento degli insediamenti o alla loro trasformazione;
h) individua gli ambiti destinati all’insediamento di impianti produttivi rientranti nelle prescrizioni di cui al D.Lgs 17 agosto 1999, n. 334 ed alla relativa disciplina di attuazione;
i) definisce per ogni Ambito, i limiti massimi della utilizzazione edilizia e della popolazione insediabile nonché i requisiti quali-quantitativi ed i relativi parametri, le aree in cui è possibile edificare anche in relazione all’accessibilità urbana, la aree dove è possibile il ricorso agli interventi edilizi diretti in ragione delle opere di urbanizzazione esistenti ed in conformità alla disciplina generale del Regolamento Edilizio Urbanistico;
j) delimita e disciplina gli ambiti di tutela e conservazione delle porzioni storiche del territorio; ne individua le caratteristiche principali, le peculiarità e le eventuali condizioni di degrado e di abbandono valutando le possibilità di recupero, riqualificazione e salvaguardia;
k) delimita e disciplina ambiti a valenza paesaggistica ed ambientale ad integrazione del Piano di Ambito, se esistente, oppure in sua sostituzione, se non esistente e raccorda ed approfondisce i contenuti paesistici definiti dalla Provincia;
l) qualifica il territorio agricolo e forestale in allodiale, civico e collettivo , secondo le specifiche potenzialità di sviluppo;
m) individua gli ambiti di tutela del verde urbano e periurbano valutando il rinvio a specifici piani delle politiche di riqualificazione, gestione e manutenzione;
n) individua le aree necessarie per il Piano di Protezione Civile;
o) individua e classifica i nuclei di edificazione abusiva, ai fini del loro recupero urbanistico nel contesto territoriale ed urbano;
p) indica la rete ed i siti per il piano di distribuzione dei carburanti in conformità al piano regionale;
q) individua, ai fini della predisposizione dei programmi di previsione e prevenzione dei rischi, le aree, da sottoporre a speciale misura di conservazione, di attesa e ricovero per le popolazioni colpite da eventi calamitosi e le aree di ammassamento dei soccorritori e delle risorse.
Parte con la presentazione del PSC la fase di concertazione istituzionale attraverso l'apertura della Conferenza di Pianificazione.