In relazione alle notizie di questi ultimi giorni, riportate a livello nazionale e riguardante le irregolarità di molti comuni in relazione all’IVA sulla TARI (tassa sulla spazzatura) erroneamente riscossa e, quindi, da restituire agli italiani, e alla sbagliata applicazione della quota variabile sempre della TARI, anch’essa da restituire, facciamo presente che Longobardi non rientra in nessuno di questi due casi, avendo sempre evitato di applicare l’IVA e non avendo mai conteggiato la quota variabile TARI per le pertinenze.
Poiché si è sempre pronti a puntare il dito contro le amministrazioni comunali quando qualcosa non funziona, mentre quando invece un comune è virtuoso e applica correttamente quanto previsto dalla legge senza danneggiare i contribuenti, non ne parla nessuno, ci è sembrato doveroso rendere pubblica questa notizia, senza enfasi (abbiamo fatto solo il nostro dovere, niente di più), ma con un pizzico d’orgoglio e con la constatazione, ancora una volta, che, quando si lavora con passione, buon senso ed esperienza, gli errori sono ridotti al minimo.
Inoltre, ci sembra giusto dare i giusti meriti ai nostri dipendenti dell’Ufficio ragioneria, guidati dalla rag. Calomino, e al segretario comunale dott. Bonaventura, che, con il consueto spirito di gruppo e con abnegazione, hanno consentito, anche in questo caso, di non commettere errori, che pure sono umanamente possibili. Longobardi, dunque, non dovrà restituire niente perché ha fatto pagare solo quanto previsto dalla legislazione vigente.
La vicenda-TARI, scoppiata in questi giorni a livello nazionale, creerà grossi problemi ai comuni che hanno sbagliato, perché si tratta di restituire ai cittadini somme ingenti.
Come funziona la TARI che il comune applica annualmente ?
Precisato che è fatto obbligo all'amministrazione di coprire al 100% i costi totali del servizio RSU, nel modello di calcolo, le tariffe TARI che sono state elaborate tengono conto:
- -della banca dati delle utenze;
- -della popolazione residente e della composizione delle famiglie;
- -della quantità annuale di raccolta della RSU (differenziata e indifferenziata),
- -della composizione delle attività non domestiche, ovvero commerciali;
- -della superficie domestica e non domestica globale delle Unità Immobiliari oggetto al pagamento del Servizio di Raccolta;
- -del regolamento Comunale IUC sezione TARI.
Per quanto concerne le cosiddette "superfici domestiche accessorie" ( che sono quelle che hanno indotto nell’errore tantissimi comuni), la tariffa su tali superfici, viene calcolata solo sulla Quota Fissa, su quella parte della tariffa, cioè, che viene calcolata in base ai metri quadri dell’immobile tassato, mentre, invece, non è calcolata sulla quota variabile, che riguarda invece i componenti il nucleo familiare.
Questa è la procedura corretta, che il comune di Longobardi ha applicato alla lettera.
Tutto ciò si può evincere dagli avvisi di pagamento e dal Piano Finanziario TARI assunto, di anno in anno, con delibera del Consiglio Comunale e pubblicato sul sito dell’Ente.