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La Germania e le zone “NO GO”

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Vi presentiamo l’articolo di Vocidallestero di Malachia Paperoga

Di Zero Hedge, 27 febbraio 2018

Finalmente la Merkel ammette l’esistenza delle zone “No-Go” tedesche e promette di eliminarle.

Dopo che il mainstream ha fatto di tutto per negarne l'esistenza, la Cancelliera tedesca Merkel è costretta a parlare delle zone "no-go" tedesche, riconoscendone la pericolosità e impegnandosi ad eliminarle.

Ormai perfino coloro che hanno propagandato la politica delle "porte aperte" sono costretti a riposizionarsi politicamente, sposando le iniziative degli stessi governi che loro criticavano, come il governo ungherese, polacco e bulgaro.

A seguito della nuova cooperazione tra i conservatori tedeschi e i Social Democratici (SPD) su diverse questioni politiche, la Cancelliera tedesca Angela Merkel ha concesso un'intervista alla trasmissione TV tedesca RTL Aktuell, dove ha discusso di molte posizioni politiche – inclusa l’ammissione dell’esistenza di zone “no-go” in Germania, e la necessità di fare qualcosa a riguardo.

A causa di un aumento dei reati commessi da immigrati, i funzionari tedeschi hanno iniziato lentamente ad ammettere l’impatto negativo causato dall’ondata di immigrati accolta a seguito dei disordini in Libia e nelle regioni circostanti – fino al punto di offrire migliaia di euro a coloro a cui veniva rigettata la richiesta di asilo.

Questo programma, che il governo ha chiamato “Il tuo paese. Il tuo futuro. Adesso!” continuerà fino a febbraio del prossimo anno. I singoli immigrati possono ricevere fino a mille euro se scelgono volontariamente di tornare a casa, mentre le famiglie possono ricevere fino a tremila euro per fare la stessa cosa. Questo aiuto è pensato per aiutare i richiedenti asilo la cui richiesta viene rigettata ad integrarsi nuovamente nel loro paese di origine – Quartz

Mentre parlava di voler mantenere la Germania un posto sicuro, la Merkel ha detto che “per me è sempre importante che la sicurezza interna sia compito dello stato, lo stato ha il monopolio del potere, lo stato deve assicurarsi che i cittadini abbiano il diritto di essere al sicuro, in qualsiasi momento si incontrino o si muovano in un posto pubblico”.

Poi la Merkel ha discusso l’esecuzione della politica “tolleranza zero” tedesca:

“Questo significa, per esempio, che devono essere eliminate le zone “no-go”, e che non è accettabile che vi siano posti dove nessuno si azzarda a entrare. Questi posti esistono, vanno chiamati col loro nome e bisogna fare qualcosa a riguardo. E io penso che Thomas de Maizière abbia fatto un ottimo lavoro come Ministro dell’Interno, ma ora diciamo anche che vogliamo una legge per la polizia, non possiamo avere differenti standard di sicurezza in diverse regioni e le regole devono essere piupi uniformi possibile”.

Dopo il drammatico afflusso di immigrati in maggioranza nordafricani, molte pubblicazioni tedesche hanno documentato il problema crescente delle zone “no-go” – zone dove è pericoloso viaggiare per i cittadini non musulmani.

Il quotidiano Bild, la rivista Focus, e altri, hanno identificato (qui, qui e qui) più di 40 “aree problematiche” (Problemviertel) in Germania. Si tratta di zone dove l’alta concentrazione di immigrati, l’alto tasso di disoccupazione e la dipendenza cronica dallo stato sociale, combinata con la decadenza urbana, sono diventate incubatori di anarchia.

In un articolo intitolato “Rapporto sui ghetti in Germania”, la Bild descrive queste aree come “ghetti in espansione, società parallele e zone no-go”. Queste includono: Berlin-Neukölln, Bremerhaven-Lehe/Bremen-Huchting, Cologne-Chorweiler, Dortmund-Nordstadt, Duisburg-Marxloh, Essen-Altenessen, Hamburg-Eidelstedt, Kaiserslautern-Asternweg, Mannheim-Neckarstadt West and Pforzheim-Oststadt.

Il problema delle zone no-go è particolarmente grave nella North Rhine-Westphalia (NRW), la regione più popolosa della Germania. Secondo il Rheinische Post, le zone problematiche della NRW includono:

Aachen, Bielefeld, Bochum, Bonn, Bottrop, Dorsten, Duisburg, Düsseldorf, Essen, Euskirchen, Gelsenkirchen-Süd, Gladbeck, Hagen, Hamm, Heinsberg, Herne, Iserlohn, Kleve, Cologne, Lippe, Lüdenscheid, Marl, Mettmann, Minden, Mönchengladbach, Münster, Neuss, Oberhausen, Recklinghausen, Remscheid, Rhein-Erft-Kreis, Rhein-Sieg-Kreis, Solingen, Unna, Witten and Wuppertal. -Gatestone Institute

Il Presidente del sindacato dei Poliziotti tedeschi, Rainer Wendt, ha dichiarato che: “A Berlino o nel nord di Duisburg ci sono quartieri dove i colleghi non si azzardano nemmeno a fermare la macchina – perché sanno che verrebbero circondati da 40 o 50 uomini.” Questi attacchi equivalgono a una “sfida deliberata all’autorità dello stato – attacchi durante i quali gli autori esprimono il loro disprezzo per la nostra società”.

Ci sono un sacco di altre storie che a quanto pare non riescono mai ad uscire sui media mainstream europei, ma che sono state documentate da gruppi come il Gatestone Institute.

“Una volta il Duisburg-Marxloh era una zona residenziale e commerciale molto popolare. Ora i clan si sono impossessati delle strade. La polizia è impotente. Inoltrarsi nel distretto è da incubo” – dice il canale TV N24.

La polizia dice di essere in allarme per la brutalità e l’aggressività dei clan, che sembrano considerare il crimine come uno svago. Se la polizia interviene, centinaia di membri del clan si attivano per affrontarla.

Un rapporto di 17 pagine preparato per il consiglio regionale dell’NRW ha rivelato che i clan libanesi di Duisburg si dividono i quartieri per esercitare le loro attività criminali, come la rapina, lo spaccio di droga e l’estorsione.

“Altre raccolte di dati non sono legalmente ammesse. Sia internamente che esternamente, ogni distinzione che possa essere usata per svalorizzare gli esseri umani deve essere evitata. In quest’ottica, l’uso del termine “clan di famiglia” è vietato alla polizia” – Ralf Jager, Ministero degli interni, North Rhine-Westphalia.

Due ufficiali di polizia hanno fermato un guidatore che era passato col rosso. Il guidatore è uscito dalla macchina ed è scappato. Quando la polizia l’ha raggiunto, è stata affrontata da più di 50 immigrati. Un ragazzino quindicenne ha attaccato un poliziotto dalle spalle e ha iniziato a strangolarlo, fino a fargli perdere i sensi.

Duisburg, che ha una popolazione totale di 500.000 abitanti, ospita circa 60.000 musulmani turchi, il che la rende una delle città più islamizzate della Germania. Negli ultimi anni, tuttavia, migliaia di Bulgari e Romeni (inclusi i Sinti e gli “zingari”) sono apparsi a Duisburg, creando un mix esplosivo etnico-religioso.

Pertanto, mentre gli europei sono stati ingannati per fargli accettare un esercito di immigrati con il pretesto dell’aiuto umanitario, i leader liberali dell’Unione europea stanno finalmente rendendosi conto del fatto che l’aumento del crimine associato ai loro nuovi “vicini” non viene accettato serenamente dalla popolazione locale.

   E mentre l’Unione europea si è spinta a criticare la Polonia, l’Ungheria e la Bulgaria per non aver accettato gli immigrati – la Germania, nel frattempo, sta infine occupandosi delle zone “no-go” che hanno reso un inferno la vita dei cittadini tedeschi che osano entrarci.

Muro di Monaco

Profughi che attaccano la Polizei

Redazione TirrenoNews

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