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Donna in coma da 14 anni partorisce un bimbo di Francesco Gagliardi

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Amici di Tirreno News oggi vi voglio raccontare una vicenda sconcertante che mi ha fatto rabbrividire, che mi ha turbato, disorientato, sconvolto.

Ho provato rabbia, tristezza, turbamento.

Forse non sono riuscito a trovare la parola adatta e vi chiedo scusa.

Può una donna in coma partorire?

Certamente sì.

Lo hanno fatto tante donne assistite da medici molto bravi nei nostri ospedali.

Può una donna in coma avere rapporti sessuali?

Come è difficile rispondere a questa domanda.

Li può avere, però abusare di una donna in coma che giace inerme in un lettino di un ospedale è una cosa ignobile, abominevole.

Nemmeno gli animali farebbero quello che sto per raccontarvi.

Una donna in stato vegetativo da oltre 14 anni, dico 14 anni, ha dato alla luce un bambino di sesso maschile prettamente sano.

Nessuno si era accorto che la donna fosse incinta.

I medici e gli infermieri dell’ospedale dove la donna era ricoverata se ne sono accorti troppo tardi, quando la donna ha iniziato a lamentarsi per le doglie del parto.

E del pancione che si gonfiava sempre di più per nove mesi nessuno del personale se ne è accorto? Questa sconcertante e triste vicenda non si è verificata in Italia, meno male.

Ma in un ospedale di Phoenix in Arizona negli Stati Uniti d’America.

Adesso il Dipartimento della Salute dello Stato di Arizona e la polizia stanno indagando su quanto avvenuto in quell’ospedale.

La Direzione dell’ospedale ora ha preso urgenti e drastici provvedimenti. Nessun medico, infermiere, dipendente maschio può entrare nelle stanze di una paziente donna se non accompagnato da colleghe donne.

A questo punto mi è venuto in mente un antico adagio:- Dopo che hanno stuprato santa……… i monaci hanno costruito una porta in ferro -.

Se questa sconcertante e abietta vicenda si fosse verificata in un ospedale italiano chissà cosa avrebbero scritto i giornali americani, pronti a vedere la pagliuzza negli nocchi degli altri quando nei loro c’è una trave.

Secondo voi chi è stato quel vigliacco, quel mascalzone, quel verme, quel porco, quell’animale che ha abusato di una donna in stato vegetativo immobile in un letto di un ospedale?

La risposta è semplice e non ci vuole il mitico Sherlock Holmes. E’ stato qualcuno dell’ospedale che aveva libero accesso nelle stanze dove c’erano le degenti.

E chi sarebbe questo qualcuno?

Non certo l’Arcangelo Gabriele e neppure lo Spirito Santo, ma un infermiere o un medico.

Basta eseguire al più presto il test del DNA del bambino e poi compararlo con quello di tutti i dipendenti dell’ospedale di sesso maschile.

E’ stata una brutta storia, amici, quella che vi ho raccontato.

L’unica buona notizia è che il bambino è perfetto, sta bene, gode buona salute, non ha bisogno di cure particolari.

La sua mamma, però, non può guardarlo, accarezzarlo, coccolarlo, baciarlo, allattarlo.

Redazione TirrenoNews

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