Due settimane sono trascorse dall’inizio dei bombardamenti e dell’invasione dell’Ucraina dalle forze di Mosca. Morti e feriti da ambo le parti non si contano più. Più di due milioni di vecchi, donne e bambini hanno lasciato le loro case e si sono rifugiati nei paesi confinanti. Ma le sirene continuano a suonare. Quel suono trafigge il cuore. Mosca continua a bombardare le città radendole al suolo. La capitale Kiev viene bombardata notte e giorno, non si è ancora arresa. Non è stata ancora conquistata dal nemico invasore e il Presidente ucraino, malgrado la devastazione, le rovine e le macerie dappertutto, non vuole arrendersi. Si dice pronto a trattare sui territori contesi, vale a dire i territori separatisti della Donbass, ma non alla resa. Le immagini che arrivano dall’Ucraina bombardata, devastata e assediata colpiscono i nostri sentimenti e le nostre coscienze. Una tragedia così mai vista prima. In due settimane due milioni di bambini hanno varcato i confini dell’Ucraina. Uno strazio vedere i loro volti, quelle faccine innocenti. Tremano ancora dalla paura delle bombe che cadono, piangono, si aggrappano alle gonnelle delle loro mamme. Nei loro occhi solo l’orrore della guerra. Sono traumatizzati, si tengono la testa tra le mani come se cercassero di non sentire il rombo delle sirene e lo scoppio delle bombe. Cosa ne sarà di loro a guerra finita? Dovrà pure finire, mi auguro al più presto. Faranno ritorno nella loro terrà distrutta e insanguinata? Dove dormiranno se non troveranno più la loro casa? Al posto delle case, delle scuole troveranno cumuli di macerie. Ci vorranno degli anni perché l’Ucraina possa ritornare ad una vita normale. L’Italia ne sa qualche cosa perché anche le nostre città subirono i bombardamenti e le distruzioni durante la seconda guerra mondiale. Ci risollevammo grazie all’aiuto del Piano Marshall, alle navi cariche di grano provenienti dall’America e dai pacchi dono dei nostri cari emigranti in terre lontane. Chi ospiterà i milioni di bambini? Chi si prenderà cura di loro? Poveri bambini che in un attimo una guerra imbecille, assurda, crudele, ha messo fine ai loro sogni, alle speranze e al diritto di avere un futuro strappato via a colpi di cannone. Ci sarà un futuro per loro?
E l’occupazione continua, le bombe non cessano di cadere, le città vengono rase al suolo, gli uomini Ucraini rimasti resistono, non si arrendono, vogliono combattere fino alla morte perché sono convinti di avere ragione, di essere dalla parte della verità. E forse un giorno la storia darà loro ragione. Ma fino a quando potranno resistere? Ancora per un po’, poi dovranno anche loro scappare, rifugiarsi all’estero o perire sotto le bombe. Dovranno prima o poi arrendersi, forse per mancanza di armi, di cibo, di medicinali, o forse per risparmiare la distruzione delle città e dei villaggi e la vita di tante vite umane, di uomini, donne e bambini ancora nei rifugi e che non sono riusciti a mettersi in salvo in Polonia o in Ungheria. Così com’è oggi l’Ucraina, con le armi leggere obsolete in suo possesso e con le bombe Molotov, non potrà mai vincere una guerra con la potente Russia. Potrebbe vincerla se arrivassero subito i rinforzi e le truppe della Nato in suo sostegno. Ma sarebbe una terza guerra mondiale devastante con l’impiego di armi nucleari e con conseguenze inimmaginabili. Dovremmo evitarla a tutti i costi questa guerra che poi è la guerra di un uomo solo, di un pazzo che si chiama Putin. Allora non ci resta che pregare perché il buon Dio faccia cessare le sirene e le bombe che distruggono case e palazzi e uccidono migliaia di persone e bambini innocenti. E pregare ancora con più insistenza perché il nostro Salvatore faccia morire il tiranno che ha osato invadere un paese vicino costringendo milioni di persone ad abbandonare la loro terra. E pregare notte e giorno senza mai fermarsi perché il Signore, che ci ha creato, che ha creato il cielo e la terra, mandi qualcuno pronto ad uccidere il pazzo, il tiranno, l’aggressore, l’oppressore, il sanguinario. Che mandi qualcuno che fermi la mano di questo uomo che sta spargendo sul suolo ucraino sangue innocente. Faccio peccato? No, è lecito pregare per la morte di un tiranno, lo ha detto finanche un Santo e che Santo, Tommaso d’Aquino nel “De Regime Principum”. “Se l’eccesso della tirannide fosse insopportabile, secondo alcuni toccherebbe al valore degli uomini forti uccidere il tiranno ed esporsi al pericolo della morte per la liberazione del popolo”. Dio ascolterà le nostre preghiere. “Dio può togliere di mezzo i tiranni che reputa indegni della conversione, o ridurli alla condizione più bassa, secondo quel detto del Sapiente – Distrusse il trono dei condottieri superbi e fece sedere i miti al loro posto -. Egli è lo stesso che, vedendo l’afflizione del suo popolo in Egitto e prestando ascolto al suo grido, sommerse nel mare il tiranno Faraone col suo esercito”.