Fortissime le proteste per la soppressione del cane Excalibur Ebola che aveva il solo difetto di essere entrato in contatto con l’infermiera recentemente contagiata dal virus Ebola.
Anche negli USA un animale era entrato in contatto con un ammalato del virus Ebola
Ma negli USA questo animale è stato messo in quarantena
Le autorità iberiche invece hanno optato per l’esito letale.
Non solo gli animalisti a protestare.
Furioso il proprietario Javier Limon : “Excalibur era quel “ figlio” che non abbiamo mai avuto”. Poi aggiunge “ E’ stato impossibile entrare in contatto con le autorità che sono rimaste sorde a ogni richiesta di spiegazione”.
Anche gli esperti esprimono dubbi su una misura così drastica.
La quarantena, infatti, avrebbe permesso di raccogliere dati preziosi sul virus negli animali.
Tutto è iniziato qualche settimana fa, quando un’infermiera spagnola è stata contagiata dal virus Ebola nell’assistere un paziente proveniente dall’Africa.
Come prassi in questi casi, le autorità hanno ricostruito i contatti della donna durante il periodo di esposizione e, fatto salvo il marito, fra i possibili infettati è stato annoverato il cane Excalibur. L’esemplare dodicenne, pur non mostrando alcun segnale d’infezione, è stato soppresso d’ufficio senza possibilità di ulteriori verifiche.
L’esatto contrario di quello che sta accadendo Dallas: Bentley, altro quadrupede di proprietà di un’infermiera statunitense, è stato posto in quarantena e sta fornendo dati preziosi sulla risposta degli animali domestici al virus.
Al momento la scienza no sa se gli animali domestici possano trasmettere il virus Ebola all’uomo.
Nel loro organismo però si segnala la presenza di una risposta anticorporale.
Lo ha dimostrato uno studio condotto in Gabon nel biennio 2001-2002, ad esempio, si è appreso come circa 300 cani presentassero gli anticorpi di un possibile contagio, tuttavia in forma del tutto asintomatica.
La questione è quindi scoprire se i fluidi corporei, tra cui urina e feci, possano fungere da veicolo di contagio.
Un’ipotesi al vaglio proprio in quel di Dallas, un’occasione forse persa in Spagna.