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Alain Tesson, anziano capitano d'impresa, padre di tre bambini, nel 1989 venne condannato a 14 anni di reclusione per lo stupro di sua figlia.

Venne stato liberato nel 1997.

Poi venne incarcerato a Lannemezan, ed il 18 marzo 2005 condannato all'ergastolo dalla corte d'assise per lo stupro e l'omicidio di una studentessa, avvenuto il 16 ottobre 2001 a Requeil. Era passato a prendere la ragazzina la mattina del crimine, poi l'aveva portata in un caravan dove aveva abusato di lei, l'aveva picchiata e le aveva fatto ingurgitare dei sonniferi, prima di seppellirla viva in una fossa scavata da lui stesso sotto uno dei suoi cantieri.

Recentemente il signor Tesson ha chiesto di essere scarcerato perché il suo stato di salite sarebbe incompatibile con il regime carcerario.

Ma il magistrato di sorveglianza di Tarbes, che gli rifiuta l'accordo dell'uscita di prigione.

Tesson presenta ricorso il19 dicembre 2012

Ma anche la corte d'Appello di Pau, però, respinge la domanda di scarcerazione per motivi medici.

Secondo la decisione della corte d'Appello di Pau, "lo stato di salute del signor Tesson è incompatibile con la vita in carcere" ma "le cure necessarie possono essere disposte anche all'interno della struttura carceraria".

La corte ha stabilito che lo stato di salute del detenuto, che soffre di un cancro alla prostata, "non può incidere sulla decisione di sospensione della pena".

Secondo il giudice, Tesson resta troppo pericoloso per essere ammesso in una struttura ospedaliera o in una clinica per persone anziane.

"La famiglia della vittima si sente sollevata per questa decisione", ha dichiarato Alain Ifrah, avvocato della famiglia.

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Fallito attentato a Sofia contro Ahmed Dogan, leader del Movimento per diritti e libertà (Dps, destra liberale), il partito della minoranza turca in Bulgaria. Nel corso della conferenza annuale del partito, al momento in cui Dogan stava pronunciando il suo discorso davanti ai delegati, un uomo con precedenti criminali - il 25enne Oktay Enimehmedov di etnia turca - è salito sul podio ed ha puntato un'arma contro l'oratore, cercando anche di premere il grilletto.

Alcuni dei delegati e le guardie del corpo sono intervenuti tempestivamente ed hanno immobilizzato l'aggressore, mentre Dogan è rimasto illeso. Più tardi la polizia ha comunicato che l'attentatore aveva addosso anche due coltelli. Poco dopo l'incidente, il vicepresidente di Dps, Lyutvi Mestan, ha letto davanti ai giornalisti una dichiarazione nella quale, tra l'altro, ha definito l'accaduto «una mostruosa manifestazione della politica dell'odio». Il deputato socialista Anton Kutev ha invece avanzato alla Radio nazionale bulgara l'ipotesi che l'attentato a Dogan sia «stato una messa in scena i cui moventi andrebbero cercati nelle lotte intestine» in seno al Dps».

Il video: http://video.ilmattino.it/index.jsp?videoId=2845&sectionId=22

 

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“Monti è più insidioso di Berlusconi, ed è preoccupante che il Pd strizzi l’occhio al premier, preoccupa quel che il partito di Bersani potrebbe fare stringendo accordi con Monti, che vuole continuare a servire i grandi poteri economici e finanziari europei”.

Lo ha detto, ai microfoni di Radio Anch’io, il leader di Rivoluzione civile Antonio Ingroia.

”Non mi sento affatto alleato di Berlusconi -aggiunge Ingroia-. Se dovesse arrivare un pareggio la responsabilita’ non la porteremmo noi, ma il centrosinistra, che non ha risposto all’appello al dialogo che io ho subito fatto”.

“Il Pd – sottolinea Ingroia - ha continuato a guardare dall'altra parte, dalla parte di Monti. Forse i sondaggi recenti stanno preoccupando il Pd ma potrebbe essere troppo tardi”

“Io sono stato duro con Bersani, perche’ in un momento in cui potevano esserci prospettive, lui, rifiutando di rispondere al mio appello, ha di fatto detto di no”., spiega il leader di Rivoluzione civile.

“Noi vogliamo ricontrattare il Fiscal compact, Monti vuole continuare a servire i grandi poteri economici europei.”

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