
Una pioggia di piccole meteoriti solcano il cielo russo. Interessate dalla caduta di meteoriti 6 città nell’area degli Urali. Uno sciame probabilmente dovuto alla esplosione di un meteorite più grosso che ha impattato con l’atmosfera provocando violente esplosioni negli strati inferiori dell’atmosfera e una pioggia di cristalli che hanno divelto le finestre dei palazzi.
Ne hanno dato notizia le agenzie di stampa russe, che hanno citato autorità e testimoni.
Il fenomeno si è verificato a circa 80 chilometri dalla città di Satka, nell’omonimo distretto, alle 9:20 ora locale, le 4:20 in Italia.
Lo sciame ha provocato centinaia di feriti alcuni anche gravi. Le agenzie ed i giornali oscillano al momento nella indicazione fino a 400 feriti, ma non si esclude che possano essere anche di più.
Un portavoce ha spiegato che «Secondo le prime informazioni 400 persone hanno fatto ricorso all’assistenza medica, la maggioranza a causa di tagli causati dai cristalli, e tre dei feriti sono gravi»
"C'è stata una pioggia di meteoriti, senza caduta di frammenti a terra, un meteorite è esploso sopra la regione di Tchelibinsk. L'onda d'urto ha scosso i vetri in diverse località", ha detto a Interfax un portavoce locale del Ministero delle situazioni d'emergenza.
L’onda d’urto delle esplosioni ha divelto le finestre di diversi palazzi.
La polizia sta ispezionando gli edifici danneggiati.
Secondo i servizi di emergenza il fenomeno non ha causato un innalzamento dei livelli di radiazioni, che sono rimasti nei parametri abituali per la regione.
L’agenzia russa per l’energia atomica Rosatom ha riferito che le installazioni negli Urali non hanno subito danni
Letti così per sbaglio ieri ed oggi 12 febbraio.
A Corigliano Calabro i carabinieri della locale Compagnia hanno arrestato due rumeni: Grovac Vasile, 43 anni bracciante agricolo, e Todos Dragostin,41 anni bracciante agricolo, entrambi domiciliati a Corigliano Sono stati sorpresi mentre, in via Addolorata, tentavano di forzare la porta di ingresso di una abitazione di proprietà del Comune.
A Corigliano Calabro due rumeni, Enea Vasile , 51 anni, e Iuliana Ipate, 47, hanno picchiato violentemente e tentato di estorcere una cittadina bulgara di 56 anni.
La donna è stata immediatamente soccorsa dai sanitari del 118, medicata presso l’ospedale locale e poi inviata presso il reparto di chirurgia di Cosenza dove le sono stati riscontrati un trauma cranico e fratture al setto nasale e al costato.
Gli aggressori sono stati rinchiusi nelle carceri di Rossano, il Vasile, e di Castrovillari l’Ipate.
“Qualche dato sulla Romania:
In Romania la criminalità e’ pari allo zero. Il massimo che ti può capitare e’ lo scippo del portafogli.
Ci sono più di 50000 poliziotti e la metà vigila sul territorio.
La prostituzione e’ un reato grave,viene punito con 3 o 10 anni di reclusione e c’e’ la certezza della pena. Per strada non trovi prostitute. Quindi il commercio deplorevole delle donne e’ concentrato in Italia dove la richiesta e’ maggiore.
Gli stessi rumeni in Italia hanno paura a girare di sera,dicono che le leggi sono troppo lassive.
In Romania non ci sono campi nomadi. I rom vivono in quartieri alle periferie delle citta’ e hanno anche un rappresentante in parlamento. Non si spiegano come in Italia possa accadere.
L’Italia e’ il primo partner commerciale della Romania ed e’ al primo posto come numero di imprese.
Agip, Finmeccanica,gruppo Fiat, Generali assicurazioni, Geox, Alitalia, ecc.ecc. sono alcune aziende presenti in Romania e poi possiamo trovare banche come Banca di Roma,Monte dei paschi di Siena ,Banca Intesa ecc.ecc. per un totale di circa 11000 imprese presenti sul territorio”.
Giunge a conclusione davanti alla Quarta Sezione della Corte d'Appello di Milano il processo per il sequestro di Abu Omar, che avvenne il 17 febbraio del 2003
La sentenza è sintomatica. L'ex numero del Sismi, Nicolò Pollari, è stato condannato a dieci anni di reclusione, l'ex numero due Mancini a nove anni e altri tre '007' (Raffaele Di Troia, Luciano Gregorio e Giuseppe Ciorra) a sei anni. (Nella foto Pollari e Mancini)
Il sostituto procuratore generale di Milano, Piero De Petris, aveva chiesto dodici anni per Pollari, dieci anni per Mancini e otto anni per gli altri tre.
Come noto si tratta del processo “BIS” dopo la sentenza della Cassazione dello scorso settembre che, oltre a condannare in via definitiva 23 agenti della Cia, aveva annullato con rinvio il proscioglimento per i cinque imputati ritenendo che la copertura del segreto di Stato era troppo ampia e parzialmente illegittima.
Anche il governo Monti, come quelli Berlusconi e Prodi, aveva confermato la vigenza per il caso del segreto di Stato, e venerdì scorso la stessa presidenza del Consiglio ha anche sollevato conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Consulta contro la sentenza della Cassazione.
I giudici della Corte d'Appello però non hanno ritenuto di dover sospendere il processo in attesa della decisione della Consulta e, dopo aver acquisito nelle scorse udienze alcuni atti su cui il governo aveva posto il segreto, hanno condannato tutti gli imputati, ribaltando le sentenze dei due precedenti gradi di giudizio che li avevano invece prosciolti.
Forte lo sconcerto del generale Nicolò Pollari il quale ha dichiarato: "Sono sconcertato: è stata condannata una persona che tutti in Italia sanno essere innocente. Non voglio fare paragoni ma ricordo che anche Tortora fu condannato a 10 anni. Come si faccia con serenità a condannare un innocente, che tutti sanno essere tale, è pazzesco. Che razza di esercizio è condannare un innocente? Io non solo sono estraneo a queste cose ma le ho impedite. Quindi non solo sono innocente, ma sono di più e il segreto di Stato prova la mia innocenza, non la mia colpevolezza. Lo stesso governo ha messo per iscritto che queste attività sono istituzionali e quindi sono lecite. Infine, un'ultima notazione. La cosa che davvero mi sconcerta molto è che in questo processo, segreto di Stato a parte, non sono mai stato messo in condizione di difendermi: non mi è stato consentito neanche di sentire un testimone. Perché? E' una domanda alla quale non so rispondere e che dovreste fare ad altri".