Dopo i bui e tristi fatti occorsi il 29 giugno qualche riflessione.
Seria, però, non istintiva ed umorale, illogica ed inutile, tantomeno politica.
E qualche domanda.
Ma allora il comune era indagato? Sembra evidente!
Da quando? Da tempo, evidentemente !
E quanti uffici e dipendenti? Tanti od una buona parte!
Con quale logica?
Probabilmente quella sorretta dalle tante denunce apparentemente inascoltate( evidentemente non era così), e quella sorretta dalle tante lamentele che si coglievano negli uffici, per strada, eccetera?
Già, siamo curiosi di sapere quante microspie erano state piazzate?
Ed inoltre di sapere se ci sono ancora o sono state tolte?
Qualcosa la sapremo se, e quando, potremo accedere al fascicolo della indagine nel quale leggere ancora meglio i discorsi registrati di cui alcuni sono stati pubblicati dai giornali .
Sembra che il fascicolo non sia stato nemmeno notificato al comune e che pertanto esso non ha potuto deliberare né eventuali provvedimenti di sospensione a carico del personale, né la costituzione di parte civile, come appare possibile e forse dovuto.
Ma una necessaria la riflessione è quella relativa alla apparente non consapevolezza da parte del personale ( tutti od una parte) e dei politici ( tutti od una parte) di essere sotto indagine ed intercettazione.
Ed ancora più importante la riflessione sulla approssimazione comportamentale da parte dei funzionari e dei politici.
Una approssimazione che sembra essere stata alla base dei provvedimenti restrittivi adottati e degli avvisi di garanzia.
Ora molti di loro restano sorpresi.
Anche noi siamo sorpresi di questa apparente supponenza della politica e della burocrazia.
E ci chiediamo e fosse soltanto supponenza o se fosse anche arroganza.
Abbiamo, comunque, considerazione per gli amministratori rimasti coinvolti in questa triste vicenda.
Se, infatti, in qualche modo la burocrazia che DEVE conoscere le leggi e non appaiono giustificabili i suoi errori, ci chiediamo se lo siano e quanto quelli dei politici che ignorando le norme ed i regolamenti hanno pensato di “potere tutto”.
Ma la cosa veramente brutta è che loro non sono stati corretti da chi doveva farlo o poteva farlo.
Di chi parliamo?
Di tutti i dirigenti ad iniziare dal segretario comunale.
E ci chiediamo, possibile che nessuno si sia accorto che si stava sbagliando?
E quanti altri “errori” sono ancora all’attenzione della magistratura?
Anche se il PM Bruni ha rassicurato politici e personale noi sappiamo che è sempre forte l’attenzione sui reati della Pubblica amministrazione e che continuano le denunce contro le “approssimazioni”( chiamiamole così) che continuano a verificarsi.