Don Pietro De Luca, parroco di Paola, alla fine della Santa Messa affonda il Ministro degli Esteri l’On. Luigi Di Maio. Don Pietro, un sacerdote da godere. Dice sempre quello che pensa e non ha paura. Per lui Luigi Di Maio è un incompetente, ha appena un diploma di scuola media superiore e un curriculum vitae nobile ma popolare. Vendeva bibite nello Stadio San Paola di Napoli. Come può fare ora il Ministro degli Esteri? Di Maio, per lui, è un povero figliolo e l’Italia ha fatto un grave errore nel votarlo. Ha concluso: il vostro parroco sembra un cretino, ma non lo è. Il suo discorsetto è finito sui Social e apriti cielo! Molti lo hanno criticato perché secondo loro ha trasformato l’altare in un palco da comizio elettorale. Certe cose non si devono dire in chiesa e poi durante l’omelia. Ma Don Pietro ha parlato alla fine della Santa Messa e ha detto quello che la gente pensa oggi. Stravagante? Forse. Ma cretino no. E poi perché criticarlo. Si vuole mettere il bavaglio anche ai preti? Vogliamo introdurre la censura? In Italia comanda Baffone? Ma non è morto e il comunismo non è stato sconfitto dalla storia?