Adolfo Foggetti comincia a “colpire”.
I lunghi “viaggi” in città di Adolfo Foggetti e le sue indicazioni erano rimasti finora nel vago.
Ora, invece, cominciano a “colpire nel segno”
Avantieri Amantea è stata piena di Carabinieri compresi il gruppo di specialisti con i cani antidroga.
Poi, a colpo sicuro, il ritrovamento di un fucile a canne mozze, di 400 gr marijuana e di un numero imprecisato di proiettili.
Il rinvenimento è avvenuto in un casolare disabitato delle colline amanteane.
Ora le indagini sono tese ad accertare gli utilizzatori di questo casolare e quindi la appartenenza di quanto rivenuto.
All’uopo sembra che siano state o saranno cercate impronte digitali sia nell’immobile che sul fucile.
Ovviamente gli investigatori muovono nella direzione della ricerca di eventuali usi del fucile, in loco ed altrove.
Stando alle informazioni raccolte, gli investigatori sono orientati anche a cercare le conferme a quanto dichiarato da Foggetti, che ha fatto diversi nomi ancora non pubblici, proprio per la necessità della verifiche atte ad essere sottoposte al giudizio dei magistrati competenti.
Sembra ovvio che le informazioni del Foggetti stiano per essere, di volta in volta, sottoposte a prova e che pertanto i luoghi dallo stesso indicati saranno prima o dopo attenzionati o visitati e questo indipendentemente dal fatto che il pentito li abbia o meno visitati e/o frequentati o ne abbia sentito solo parlare.
Ed è ben strano che in presenza quantomeno dei sospetti che il pentito avesse descritto minuziosamente luoghi e persone, queste non abbiano proceduto ad eliminare armi e droga.
A meno che non si sospettasse che i luoghi potessero essere già attenzionati e si volesse evitare di essere intercettati e colti sul fatto.
Comunque sia si tratta di un buon “colpo” degli investigatori. Ad Amantea le armi erano state sempre cercate e mai trovate.