La puzza di per sé non è piacevole.
E quella di fogna ancora meno delle altre.
Ancora meno quando la fogna sversa nelle acque del mare dove siamo soliti fare il bagno.
E certamente occorre evitare che succeda.
Ma il reale pericolo viene dalle alghe tossiche.
Parliamo, per esempio, della Ostreopsis Ovata che si vede nella prima foto.
Da noi non è stata mai vista!
Recentemente è stata trovata ,invece, davanti ad alcuni stabilimenti balneari della costa apuana.
Dopo numerosi casi di malessere, come febbre, difficoltà respiratorie e pruriti, registrati tra i bagnanti, l'Arpat (Agenzia regionale per l'ambiente della Toscana) ha effettuato, domenica scorsa, un sopralluogo davanti ad alcuni stabilimenti balneari della costa apuana, assieme alla Capitaneria di porto.
L'indagine, sollecitata dalla Protezione civile e dai Vigili urbani di Massa, ha consentito di riscontrare il proliferare dell'alga 'Ostreopsis Ovata'.
Il personale Arpat ha effettuato i campionamenti all'interno di tre vasche delimitate da scogliere.
In due casi sono stati rilevati valori particolarmente elevati che, come scrive Arpat nel suo report, "sembrano suggerire l'opportunità da parte delle autorità sanitarie, di adottare le azioni preventive previste dalle linee guida del ministero della Salute.
Sulla base di queste considerazioni - scrive Arpat - la balneazione dovrebbe essere sconsigliata o vietata.
Le persone che, trovandosi in prossimità di un'area balneare, manifestino i sintomi riconducibili alla presenza della fioritura dell'alga sono pregate di fare una segnalazione alle aziende sanitarie".
Il sindaco Alessandro Volpi non ha imposto alcun divieto ma ha invitato i bagnanti a non restare in acqua in modo prolungato.
Sempre in questi giorni la presenza di Ostreopsis Ovata è stata accertata su gran parte della costa pugliese.
Le concentrazioni maggiori a Santo Spirito e San Giorgio, e in provincia a Giovinazzo
In particolare, per quanto riguarda Bari città, è segnalata una presenza "molto abbondante" nei campioni prelevati a Santo Spirito (200 metri a sud di Lido Lucciola) e San Giorgio (Lido Trullo). Valori simili, in provincia, a Giovinazzo (punto di rilevazione Hotel Riva del Sole). "Abbondante" la quantità di Ostreopsis rilevata a Molfetta (prima cala) e Mola (ditta IOM-Ex Sansolive). Valori "modesti", invece, per Monopoli (Castello Santo Stefano).
Ogni anno, i monitoraggi dell'Arpa vengono effettuati, nei mesi estivi, con cadenza quindicinale. In caso di alta concentrazione nelle acque e sui fondali, l'alga tossica può provocare disturbi per i bagnanti (di carattere temporaneo come riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) soprattutto nei giorni di forte vento e dopo le mareggiate, che favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria. Per questa ragione, in caso di accertata presenza di Ostreopsis, è opportuno evitare di stazionare lungo le coste rocciose durante le mareggiate e limitare il consumo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare, che potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.
Le prime segnalazioni di Ostreopsis Ovata lungo le coste pugliesi risalgono agli anni 2000-2001.
Il fenomeno si intensifica d'estate poiché si verificano quei fattori ambientali che ne facilitano la proliferazione, ovvero alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.
Secondo le linee guida del Ministero della Salute il limite per l'insorgenza di un eventuale rischio è di 10.000 cellule/litro in colonna d'acqua.
Guardate un po’ i valori nella tabella sottostante