Habemus papam!
Nel caso, nessun comunicato, anzi qualcuno si è rifiutato di confermarci la notizia differendo a domani ( tra i tanti che leggeranno il presente articolo, ovviamente, ci sarà la persona di cui parlo) la notizia delle sue generalità.
Ed invece noi riteniamo di dover usare la formula latina:
Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Praeses:
Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, est Ciccia Caterina.
Le abbiamo già formulato gli auguri, come di dovere.
Non ci importa in questo momento raccontare i fatti come occorsi.
Tantomeno ci appare di alcuna utilità fare valutazioni sulla scelta.
Le valutazioni appartengono alla politica che assume a se oneri ed onori e che dalle scelte tutte avrà consensi e dissensi che si tradurranno in efficacia o meno della azione solutiva dei problemi della città.
Ci preme invece cogliere due aspetti del neo presidente.
Il primo è il sorriso, quello che accompagna sempre l’amica Caterina e che come un attento maggiordomo le apre le porte prima del suo arrivo.
Il secondo è una forza d’animo di cui non difetta
Ricordiamo ancora la sua forte e dura reazione quando subì quello che lei chiamò “attacco personale indegno”per il viaggio che organizzò per partecipare all’udienza papale che ha avuto luogo in piazza San Pietro a Roma a maggio del 2105.
In quella occasione Caterina osservò che «Quando la malafede e la mancanza di conoscenza prendono il sopravvento si perdono delle occasioni per restare in silenzio e riflettere” evitando- aggiungiamo noi- di fare brutte figure.
In quella occasione venne ingiustamente accusata di aver fatto il viaggio con i soldi del comune, alla qual accusa lei si ribello fortemente.
Poi concluse invitando il suo accusare a stare sereno.
Una frase che in politica significa spesso l’inizio della fine.