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Amantea. Ancora perquisizioni

Questa volta, però, sono stati i carabinieri.

I carabinieri con i cani cinofili.

Sono state interessate diverse abitazioni e diverse attività commerciali.

Le perquisizioni sono durate per quasi tutta la giornata.

Si sono concluse nel primo pomeriggio.

Non è stato dato di sapere alcunché.

 

 

Né in relazione agli interventi nelle abitazioni .

Né in relazione agli interventi negli esercizi commerciali.

Resta il fatto che dopo le perquisizioni della DDA ora sono cominciate quelle dell’arma dei carabinieri

Pubblicato in Primo Piano

Non è dato sapere se le perquisizioni in corso stasera, 20 novembre 2019, nella città siano un effetto di quelle precedenti, come se i precedenti perquisiti abbiano offerto nuove e diverse indicazioni.

O se si tratta semplicemente di una mera prosecuzione delle indagini precedenti non completate.

 

 

 

Tutto il lavoro della Polizia, infatti, è coperto da un silenzio discreto se non assoluto.

Nessun comunicato è stato infatti emanato

Una sola cosa è nota e cioè che stasera le perquisizioni hanno interessato attività commerciali.

Sembra, invece, attendibile che si stiano sempre cercando armi e droga.

E soprattutto che la Polizia abbia di mira la conservazione nella cittadina amanteana di condizioni di sicurezza per gli abitanti e di tranquillità

Pubblicato in Campora San Giovanni

L’allarme era scattato alcune settimane fa, quando al termine di un’accurata indagine, la Polizia di Paola, aveva trovato un vero e proprio arsenale di armi in un casolare riconducibile ad un noto pregiudicato di Amantea.

Le forze dell’ordine hanno così captato il segnale, ed hanno intensificato i controlli sul territorio.

 

 

 

Stando alla tesi degli organi inquirenti, non era da escludere che ad Amantea fosse pronto, un grave attentato ad un pezzo grosso della malavita tirrenica, e, stando agli “Indizi” i segnali erano tutti riconducibili ad una nuova guerra di Ndrangheta, tra clan contrapposti, per il controllo del territorio.

Le forze dell’ordine, giocando d’anticipo, cercando di prevenire, hanno evitato presunti omicidi.

I poliziotti nelle ultime settimane hanno perquisito le abitazioni dei sorvegliati speciali, dei pregiudicati e di alcuni volti noti, ritenuti vicini ai clan.

La tensione sarebbe palpabile, ma, la Polizia di Paola prova a mostrare i muscoli.

Pillamaro

 

E pur si move!

Lo avrebbe detto Galileo Galilei uscendo dal tribunale dell’Inquisizione nel 1633.

Galileo, come è noto, venne costretto all’abiura delle sue teorie astronomiche (aveva sostenuto, come già il collega Copernico, che fosse la Terra a ruotare intorno al Sole e non il contrario), e disse ai giudici: “Con cuor sincero e fede non finta, abiuro, maledico e detesto li suddetti errori et heresie”.

Ma poi nell’atto di andarsene, riferendosi alla Terra, disse “Eppur si muove”.

In realtà, la frase gli fu attribuita più tardi, dallo scrittore Giuseppe Baretti.

Fu lui a ricostruire così la vicenda nel 1757, in un’antologia scritta in difesa dello scienziato.
Il nostro “E pur si move!”, invece, lo riferiamo alla Procura di Paola.

Tanti in questo paese aspettano che venga posto fine a tutte le forme di intollerabili abusi, di inerzie ingiustificate, di inaccettabili omissioni, di scelte diversificate, di comportamenti impropri ed inadeguati , di soprusi ingiustificati , di eccessive differenziazionie dei comportamenti pur in casi identici, di interessi privati, di danni erariali, eccetera.

Crediamo sia dipendente da tanto il fatto che una sirena nell’aria crea la speranza che sia successo o potrebbe succedere qualcosa.

O che una divisa che bussa alla porta del “nostro nemico” ci suggerisce di credere che quegli uomini notifichino la giusta punizione terrena in attesa di quella divina.

Ma anche un volto sconosciuto in giacca e cravatta o camicia e pantaloni che accede sempre a casa della persona odiata.

Forse è per questo che oggi chi hanno chiesto di scrivere sulla perquisizione effettuata ad Amantea.

Sappiamo nulla della medesima ma registriamo che dietro c’è la speranza , o forse certezza, che la Giustizia abbia aperto sul territorio non già i suoi occhi e le sue orecchie, ma le sue mani.

Spes- dicevano i romani- ultima dea.

Pubblicato in Politica

11 aprile 2017. Stamattina arresti e perquisizioni.

È ancora in corso una complessa operazione di polizia giudiziaria denominata “Eumenidi” da parte dei finanzieri del gruppo della Guardia di Finanza di Lamezia Terme e degli agenti della polizia di frontiera presso il locale aeroporto internazionale, coordinati dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme.

I reati per i quali si procede, a vario titolo, vanno dalla corruzione e dal peculato sino al falso, all’abuso d’ufficio ed a varie forme di concussione.

I dettagli sugli arresti effettuati e sulle altre misure adottate – che riguardano anche persone di vertice delle istituzioni, degli uffici pubblici e dell’imprenditoria locale – saranno forniti in un’apposita conferenza stampa, che si terrà oggi, presso l’ufficio del Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, con inizio alle ore 11.00.

Sono finiti agli arresti domiciliari il presidente Massimo Colosimo, il direttore generale Pierluigi Mancuso ed Ester Michienzi, responsabile dell'Ufficio legale di Sacal, la società che gestisce lo scalo lametino.

Sotto l’occhio dei PM e degli investigatori gli appalti ma anche l’occupazione di 18 stagisti. 

La Procura della Repubblica di Lamezia aveva inviato gli investigatori negli uffici della Sacal dopo che erano state rinvenute micro videocamere e “cimici”.

Da quel momento in poi, le visite degli investigatori agli uffici si erano moltiplicate.

Così come l’acquisizione di documenti relativi agli appalti e alle assunzioni.

E si era allungato anche l’elenco degli indagati e quello delle attività nel mirino della Procura.

L’inchiesta puntava i fari su diversi appalti, fra cui anche la realizzazione delle nuova pista dell’aeroporto, sulle assunzioni e anche sui contratti a progetto “Garanzia giovani” per 18 stagisti.

Pubblicato in Calabria

I provvedi menti, a firma del Proc. Capo Federico Cafiero De Raho e dei Sostituti Procuratori Rosario Ferracane, Giuseppe Lombardo, Luca Miceli e Stefano Musolino,

hanno riguardato soggetti operanti nella cosiddetta “zona grigia”.

La Dda ha chiesto l’arresto di sette i professionisti reggini.

Nomi importanti

Due avvocati : Paolo Romeo e Antonio Marra

Un commercialista Natale Saraceno

Due imprenditori Emilio Frascati e Giuseppe Chirico

Antonio Idone e Domenico Marcianò.

Secondo i magistrati sarebbero ”partecipi con ruoli organizzativi della ndrangheta reggina”, una strutturata rete di professionisti, capaci di indirizzare le sorti di rilevanti settori dell’economia cittadina.

Sempre la Dda di Reggio Calabria, ha disposto anche, tramite la Guardia di Finanza, il sequestro di 12 società e beni per un valore complessivo di circa 34 milioni di euro nonché oltre 30 perquisizioni.

Tra questi sarebbero “inquinate” dalla connivenza con gli interessi della criminalità organizzata:

Studio commerciale Saraceno;

Circolo Pescatori Posidonia Gallico;

R.AL. S.a.s., con i due supermercati ipermercati, operanti in Gallico (RC);

PERLA S.r.l., gestore dell’ipermercato presso il centro commerciale “Perla dello Stretto” – Villa San Giovanni (RC);

Quote societarie della D.EMME C. SUN S.r.l.;

PARMA REGGIO DISTRIBUZIONE S.r.l.”, Reggio Calabria;

S. S.r.l., con sede in Reggio Calabria, nonché unità operativa sita in Campo Calabro (RC), “MAX – Cash and Carry”, zona industriale;

“ C. S.a.s. di DOMENICO MARCIANO’ & C”, con sede a Reggio Calabria – Gallico;

“CENTER FRUIT S.r.l.” con sede a Reggio Calabria;

“Consorzio La Nuova Perla dello Stretto”, con sede in Villa San Giovanni (RC), presso omonimo centro commerciale.

Sarebbero numerosi e decisamente importanti i nomi degli indagati nell’ambito della stessa operazione soprannominata Fata Morgana.

Alcuni di essi sono trapelati.

Tra questi :

il presidente della Provincia Giuseppe Raffa,

il consigliere provinciale Demetrio Cara,

il cancelliere capo della Corte D’Appello,

l’ex magistrato Giuseppe Tuccio,

l’avvocato Rocco Zoccali e

l’ex presidente della Reggina Calcio, Pino Benedetto.

E non finisce qui.

Il Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria Cafiero de Raho spiega che sono tutt’ora in corso 30 perquisizioni nei confronti di soggetti operanti nel settore economico, imprenditoriale, politico e dirigenti pubblici, collegati, a vario titolo, ai fermati che potrebbero portare a nuove conclusioni investigative.

Pubblicato in Reggio Calabria

perquisizioni-AmanteaContinua la pressione delle Forze dell’ordine sul Basso Tirreno Cosentino.
E’ un segnale di attenzione che le Forze dell’ordine lanciano alle comunità locali che così possono essere tranquille.

 

Similmente alla zona nord del Tirreno Cosentino, dove nella notte tra il 23 ed il 24 maggio i Carabinieri della Compagnia di Scalea, agli ordini del capitano Alberto Pinto, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio, con particolare riferimento ai centri storici dei vicini comuni e ad alcune aree del lungomare dell’alto Tirreno, teatro di fenomeni di criminalità diffusa, effettuando posti di controllo, ispezioni ad alcuni esercizi pubblici individuati tra quelli potenzialmente frequentati da soggetti dediti alla commissione di reati, perquisizioni personali, domiciliari e locali, identificando persone, traendo in arresto due persone,rinvenendo e sequestrando circa 120 grammi di marijuana, custodita all’interno di un grosso barattolo di vetro, oltre 200 grammi circa semi di canapa indiana e 30 (trenta) piantine sempre di canapa alte circa 30 (trenta) centimetri e deferendo alla competente Autorità giudiziaria 3 (tre) individui resisi responsabili di reati di vario genere, anche i Carabinieri della Compagnia di Paola guidati dal Capitano Antonio Villano hanno operato controlli e perquisizioni in diverse abitazioni del comune di Amantea.


Non è dato sapere quali siano stati i risultati raggiunti ,ma la pressione psicologica, così, esercitata è servita per far capire che non si sfugge ai controlli e quindi è bene camminare sulla retta via.

Pubblicato in Cronaca

Erano molte le auto dei carabinieri che ieri sostavano davanti alla caserma di via R. Mirabelli.

E la caserma era piena di carabinieri pronti al loro delicato ed importante servizio.

Raramente si sono visti tanti Carabinieri ad Amantea ; occorre risalire con la memoria ai tempi della operazione Nepetia.

Poi le auto hanno raggiunto i loro obiettivi, proseguendo il loro impegno per tutta la serata e parte della notte.

Si sussurra che siano state seguite decine e decine di perquisizioni.

Ovviamente non trapela nessun nome. E tantomeno trapelano i risultati raggiunti.

Sembra certo, però, che l’operazione consegua, da un lato, al recente rinvenimento del fucile a canne mozze al momento all’esame del RIS, in uno ai proiettili, che pare siano anche essi all’esame balistico per accertarne eventuali compatibilità con altri proiettili rinvenuti od esplosi in altre occasioni, e dall’altro, al pentito Foggetti le cui dichiarazioni possono portare ad una Nepetia 2.

Dichiarazioni che fanno paura. Una notte di paura che probabilmente non sarà l’unica .

Peraltro Amantea sembra accerchiata dalle indagini e dagli investigatori di tutte le armi( Carabinieri, Digos, Guardia di Finanza) , come probabilmente mai o, comunque, molto raramente.

E sembra questo il segno evidente della nuova e fortissima attenzione da parte della Magistratura, dopo anni di sostanziale silenzio.

Merito certamente della DDA che coordina tutte le forze dell’ordine chiamate a delicate indagini che coinvolgono anche il comune ed i suoi amministratori e dirigenti, forse di oggi e di ieri.

Non manca in questo scenario anche la Procura Paolana con le sue precise attenzioni su fatti anche non recenti del comune.

Ed Amantea aspetta paziente che tutto questo lavoro porti a risultati tangibili che pongano fine ad un sistema che sta uccidendo la parte migliore di questo antico paese.

Pubblicato in Politica

Tenutosi il consiglio comunale straordinario dal tema “Discussione sui gravissimi atti intimidatori subiti dal sindaco e da alcuni amministratori”.

Un consiglio nel quale sono intervenuti il Prefetto Tomao, gli onorevoli Lanzetta, Lo Moro, Magorno, Bruno Bossio, ed ancora Vanda ferro, Mario Oliverio, Ennio Morrone.

Ma nella serata di sabato queste vicende erano già dimenticate.

La vita era ripresa normalmente

In Piazza Commercio il M5S parlava alla gente

In Via Margherita la Pro loco si preparava alle monacelle di domani approfittando del fatto che la principale via della cittadina era chiusa al traffico ed era diventata il regno di pedoni.

Dai bambini , ai ragazzi delle famiglie, ai nonni con i nipotini.

Anche il sindaco passeggiava su Via Margherita con marito e figlia in un meritato attimo di tranquillità

Affatto tranquilli invece i carabinieri della locale caserma che insieme ai carabinieri del gruppo cinofilo stavano eseguendo una lunga perquisizione di uno dei negozi di quella che sembra n vero e proprio centro commerciale all’aperto

La curiosità degli amanteani ha indotto molti ad osservare l’azione dei Carabinieri

Poi la quasi totalità ha ripreso la passeggiata di fine settimana, apparentemente indifferente

Ma non è affatto così .

amantea veduta

L’argomento della serata non era il calcio o l’innamorato. Affatto!

Ognuno riferiva di quanto stesse accadendo nella centralissima via

Ognuno si interrogava sulle ragioni della perquisizione.

Anche perché recentemente ne sono state effettate altre, alcune delle quali positive.

Forse sono state semplicemente le indagini di cui parlava anche lo stesso Prefetto e l’onorevole Lo Moro ?

Od invece i carabinieri cercavano altro vista l’unità cinofila? E cosa? Droga od armi ?

O piuttosto sono stati semplicemente gli effetti reattivi alle intimidazioni fatte nei giorni dal 31 ottobre al 3 novembre e di cui non tutto sembra emerso? Una sorta di messaggio a tanti, la riprova che lo Stato, come ha detto il sig Prefetto, c’è. E non soltanto sul palco del campus.

Nessun comunicato è stato emanato.

Pubblicato in Cronaca

Villaricca è un paesone della provincia di Napoli di oltre 30 mila abitanti

Recentemente venuto alla ribalta della cronaca per lì omicidio di un ventinovenne da parte di un settantacinquenne infastidito per il volume alto della Tv e per le sue docce di mezzanotte

Oggi ritorna alla ribalta per un blitz nel quale sono state bloccate tre persone, di cui sono state ,poi, perquisite le abitazioni.

Sono state trovate ben tredicimila polizze assicurative falsificate, emesse da tutte le più importanti società italiane e straniere.

Il loro prezzo sul mercato era di 100 euro

Insomma rivendute avrebbero fruttato circa 1.300mila euro

A compiere il blitz i carabinieri della compagnia di Marcianise che hanno anche sequestrato anche duemila tra certificati di proprietà e carte di circolazione: i documenti avrebbero consentito la immatricolazione di almeno mille autovetture.

Stando ai primi risultati investigativi i certificati sarebbero stati falsificati, mentre le carte di circolazione sarebbero state rubate in Sicilia.

Sono stati poi trovati anche mille supporti per carte d'identità false.

Insomma una centrale del falso

Ad effettuare l'indagine il comandante del nucleo operativo, tenente Paolo Cristinziano sotto la direzione del capitano Nunzio Carbone.

Si tratta di una delle più importanti operazioni degli ultimi dieci anni per la quantità del materiale sequestrato.

Si pensa che il materiale sequestrato fosse destinato anche al mercato di altre regioni oltre quello campano

E forse non tutti gli acquirenti delle polizze sembra fossero a conoscenza della falsificazione.

Pubblicato in Italia
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