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Sembra questo il motto adatto alla situazione del Porto Città di Amantea

 

Siamo a fine anno 2014 e la mannaia caduta sulla fragile testa della neo Giunta Sabatino per il sequestro giudiziario del porto, mannaia poi rialzata dalla favorevole pronuncia del tribunale della libertà ed infine drammaticamente ricalata dalle mareggiate che hanno chiuso il piccolo porto, resta sempre lì, insieme alle cose che son sospese.

 

Nessuno che se ne preoccupi di questo “benedetto” porto.

Tutti che attendono la nuova galattica opera del “grande porto”, in specie ora che Renzi ha dimostrato che il suo governo, come tanti altri prima, si tengono con le “mance” a spese del bilancio statale, come avvenuto per i 10 milioni donati per il porto di Molfetta! Lì è bastato che il consiglio comunale restituisse il porto alla Regione Puglia , da noi il porto è ancora della Regione Calabria.

E forse è questa la soluzione , togliere al comune di Amantea la gestione del porto.

Ed il motto riguarda anche i politici locali.

Di questo porto non ne parla quasi nessuno, né della maggioranza, né della minoranza, come dire “ in tutt’altre faccende affaccendati” ( si sa a NATALE siamo tutti impegnati a fare Turdilli, monacelle, ed altre leccornie, od a cantare la Ninna) se non Francesca Menichino con la seguente nota :

“Mentre i vari assessori e consiglieri pensano a fare consuntivi di fine anno, al porto di Campora San Giovanni ogni giorno i pescatori si industriano per capire come sbarcare il lunario. Dall’11 di novembre infatti la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina con l’ordinanza n. 48 ha disposto il divieto di ingresso e di uscita dal porto a qualunque tipologia di unità navale fino a nuova disposizione.

Quindi il porto è chiuso, i pescatori non possono uscire , dunque non possono lavorare. E il Comune cosa fa?

Come risolve questo disservizio dovuto alle incapacità amministrative di chi non è mai riuscito ad affrontare l’eterno problema dell’insabbiamento.

Eppure sono stati spesi molti soldi pubblici per costruire un bypass cui non è mai arrivata la corrente elettrica e che quindi non ha mai funzionato.

Siamo stati sul posto con i pescatori, abbiamo constatato la situazione e non abbiamo visto nessuna ruspa, nessun mezzo al lavoro per risolvere il problemi.

Ma il sindaco o l’ assessore competente Cannata o il responsabile dell’ufficio manutentivo Pileggi cosa fanno?

Come pensano di risolvere questo problema?

Se ne stanno occupando o sono “in tutt’altre faccende affaccendati”?

Dopo il sequestro nel mese di giugno la giunta nell’ambito del consiglio comunale del 4 luglio aveva mostrato grande sensibilità verso il problema dei pescatori.

O almeno così sembrava fino al provvedimento di dissequestro pronunciato dal Tribunale del riesame il 18 luglio.

Aveva preannunciato un impegno per risolvere il problema del demanio nei cui confronti- è bene ricordarlo- esiste un debito del Comune di Amantea per un importo di tre milioni di euro.

Ma appena si sono spenti i riflettori tutto l’impegno è svanito insabbiandosi insieme al porto. Abbiamo recentemente raccolto informazioni presso la Direzione Regionale del demanio di Catanzaro e sappiamo per certo che nessuno dei nostri amministratori si è visto o sentito.

Nessun impegno sul fronte della concessione e degli indennizzi demaniali e nessun impegno sul fronte dell’insabbiamento e dell’inagibilità.

Eppure le casse del comune si finanziano anche con le entrate derivanti dalla gestione del porto.

Dove finiscono questi soldi se non si fa la manutenzione necessaria per consentirne l’uso ai pescatori?

Domande che poniamo con forza e decisione, domande poste da cittadini che a farsi prendere in giro non ci stanno più!”

Restiamo in attesa di ricevere le opportune risposte per pubblicarle.

Pubblicato in Politica

cap 01L'operazione di soccorso ad Amantea è scattato dopo la chiamata al numero blu di Emergenza i Mare 1530 alle ore 07.40 presso la Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia.

E’ giunta intorno alle 07.40 alla Sala Operativa della Guardia Costiera di Vibo, tramite il numero blu “emergenza in mare 1530”, la richiesta di soccorso da parte di uno dei due diportisti che si trovavano a bordo di un natante di cinque metri di lunghezza uscito dal porto turistico di Amantea e con il motore in panne, quindi alla deriva. Allertato il dispositivo S.A.R., il Servizio Operativo della Capitaneria di Porto di Vibo, disponeva l’immediata uscita del battello pneumatico Guardia Costiera GC 353, di stanza nel porto di Amantea e comandato dal Sottufficiale MARRELLO, responsabile della Postazione Mare Sicuro, insieme al Np. VASSALLUCCI, per l’intercetto del natante alla deriva. Dopo aver verificato il moto ondoso in zona – mare lungo da Est – che aveva fatto allontanare il natante a circa 2 km dalla costa, il veloce mezzo nautico della Guardia Costiera intercettava il motoscafo e dopo aver verificato lo stato di salute dei due diportisti, lo rimorchiava nel porto di Amantea, ove giungevano intorno alle 08.30.Si è conclusa bene, spiega il Capo Servizio Operativo della Guardia Costiera di Vibo – T.V. (CP) Antonello RAGADALE, cui è demandato il coordinamento operativo dei mezzi navali e terrestri della Guardia Costiera di Vibo nel Circondario Marittimo, che si estende da Belmonte a Nicotera, la richiesta di soccorso lanciata tramite il telefono cellulare al 1530. Fondamentale – spiega l’Ufficiale Capo Servizio – avere rischiarato un mezzo navale della Guardia Costiera sul litorale Amanteano, in quanto, questo, soprattutto nel periodo estivo, garantisce una maggiore efficacia in termini di intervento, visto che i primi mezzi di soccorso – le motovedette ogni tempo -, sono ormeggiate nei porti di Vibo e Cetraro, equidistanti dal litorale nepetino di oltre 50 km, quindi a circa 50’ di navigazione.Eccellente la risposta dell’equipaggio, comandato dal Capo MARRELLO, prontamente intervenuto per intercettare il natante alla deriva. Infatti, la postazione GC 353, da egli comandata, sta operando quest’anno senza soluzioni di continuità nel periodo estivo, dando un contributo aggiuntivo, in termini di controllo del litorale costiero compreso tra Belmonte e Capo Suvero, con un mezzo navale e un mezzo terrestre, alla locale Delegazione di Spiaggia di Amantea. Un consiglio che viene dato dalla Guardia Costiera è quello di intraprendere le navigazioni sempre dopo aver verificato sia il motore, le dotazioni di sicurezza e le condizioni del meteo e l’evolversi dello stesso nelle ore che si vuole stare in mare, anche chiamando telefonicamente il 1530, che veicolerà le informazioni sulle sale operative competenti per territorio.

Pubblicato in Basso Tirreno

Scrive Gigino Pellegrino:

“In questi ultimi giorni mi è stato rimproverato di scrivere solo per alcuni e troppo.

Sono convinto che scrivere per gli “intellettuali” è sempre un errore politico, ed è anche una forma di privilegio che si maschera dietro una strana forma di rispetto astratto per la scienza.

Lo scrivere “difficile” lo considero, in primo luogo, un vero e proprio atto di presunzione.

Io scrivo per essere capito.

Scrivo per chiarirmi e chiarire a chi legge le cose che vado dicendo.

Scrivo prevalentemente ai miei compaesani nella speranza che facciano qualcosa per porre fine a tutta una serie di brutture croniche che soffocano il nostro paese.

Scrivo, avendo chiaro in mente che il diaframma che separa questa presunzione dal più salottiero snobismo intellettuale non è sempre palpabile.

Privati dell’utopia di un futuro possibile, incapaci di pensare alle infinite manifestazioni del divenire, viviamo soggiogati, in particolare le nuove generazioni, dalla sintomatologia dell’effimero.

Se lo spazio della comunicazione massmediatica è tutto occupato da “un’arma di distrazione di massa" come si fa a trovare spazi di discussione sulle cose importanti, come si esercita il senso critico sulle questioni fondamentali della vita di Amantea e degli amanteani, come si raggiunge un grado sufficiente di informazione per operare le giuste scelte al momento di scegliere chi amministrerà la città, con il voto?

Semplice .. non si fa, direbbe il semplicione non comprendendo che quello che oggi viviamo è un totalitarismo di tipo diverso, la coercizione non è effettuata con la forza, ma con distrazione, spettacolo, divertimento, argomenti leggeri, rissa anche perché no, attrae molto anche quella ma non suscita riflessione, anche il dolore stesso spettacolarizzato in tv minimizza le sofferenze reali della gente, inibisce l'empatia, ma l'importante è anche riempire di notizie, servizi, informazioni, impedendo che quelle davvero importanti possano imporsi all'attenzione generale.

Ed è un modo come un altro per censurare, senza che se ne abbia però la consapevolezza.

Dietro a simili atteggiamenti degli amministratori di turno della “Cosa Pubblica”, al limite tra paternalismo, prevaricazione e difesa di interessi di casta, non troveremo di certo l’altruistico desiderio di “proteggere” i più deboli, utilizzato solo come specchietto per le allodole e ottimo per garantire interessi egoistici.

Ciò che ho sempre riscontrato nelle persone vogliose di “amministrare” una qualsiasi istituzione pubblica, sono i loro atteggiamenti basati principalmente sulla finzione, sulla adulazione, sulla mancanza di sincerità e spontaneità, al solo scopo di promettere ai loro concittadini cose che si sa in partenza non verranno mantenute.

Credo sia inutile richiamare tutto ciò che è stato promesso da tutti (non solo dai vincitori) durante la recente campagna elettorale.

In questo contesto si inserisce “l’appropriazione indebita” perpetrata dall’Amministrazione Comunale di Amantea nei confronti dei diportisti che ignari hanno versato ognuno i soldi per l’affitto annuale o stagionale del posto barca presso il porto “abusivo”.

Se i diportisti ignoravano il furto che veniva effettuato nei loro confronti, la stessa cosa non può esser affermata per l’Amministrazione comunale che pur conoscendo l’illegalità della situazione “portuale,   ha continuato, negli ultimi anni, a pretendere il pagamento dei diportisti che hanno pagato fino a due giorni prima del sequestro.

Certo l’atteggiamento è mendace e falso, e fa dell’inganno e della menzogna gli strumenti privilegiati per trarre in inganno il prossimo.

Bisogna, comunque, riconoscere che chiunque creda veramente a tutto ciò che viene promesso pecca, se non altro, di dabbenaggine.

Inoltre, una società che finge di non vedere i propri giovani, che sera dopo sera vedo barcollare per le strade del paese, incapaci di dare un significato alla propria esistenza presente e futura, è una società indegna che mette in scena la commedia dell’esistenza concedendo di ripetere all’infinito sempre la stessa parte oppure di indossare ogni giorno vesti diverse e di recitare nuove battute.

Per creare un futuro migliore da quello attuale, serve ben altro.

Altro che celebrare l’assenza, quale unico simulacro di continuità.

Siamo costretti a vivere un interminabile presente che nasce e muore ogni giorno. Questo è inaccettabile!!

Gigino Adriano Pellegrini

Domani si riunisce la commissione tecnica per il collaudo del porto( vi presentiamo una esclusiva foto del porto prima della costruzione delle casette)

Chi ci ha informato ci ha anche riferito che la prescrizione del PAI sul fiumiciattolo “Vena delle Garrette” non potrebbe costituire una inibizione atteso che esso era sempre lì già al momento della realizzazione dell’opera portuale per cui si tratterebbe di un divieto inapplicabile .

Non sappiamo se sia vero ma sembrerebbe di si visto che il PAI risale al 2002-2003 ed il porto è stato finanziato ed approvato proprio dalla regione prima ditale data: d’altro canto se tali vincolo fosse preesistito la regione non avrebbe dovuto approvare il progetto!

Ma se la notizia è vera resta incomprensibile come mai , allora, non è stato collaudato il porto e regolarizzata la concessione demaniale.

Esistono altri problemi ancora non resi pubblici che rendono impossibile il collaudo? Se ci sono sarebbe onesto, giusto che vengano partecipati agli stessi amministratori ed alla comunità!

Se non ci sono resta come detto inaccettabile questo inspiegabile ritardo.

Salvo che tutto non sia riferibile ai mancati pagamenti dei canoni demaniali

D’altro canto, ancora, la Commissione straordinaria fece bene, dal punto di vista sociale e politico, ad aprire il porto dopo la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza, proprio per “ riavviare sotto l’egida dello Stato” che essa rappresentava un’opera importantissima come il porto per la economia amanteana dopo che era stata chiusa in conseguenza della operazione Nepetia.

E forse è vera la voce che il Commissario Criscuolo sia pronto ad essere sentito per dire proprio sulla importanza delle riapertura del porto da lui stesso presieduta e lui dice preceduta da pareri di alte cariche istituzionali

E fece anche bene l’ex sindaco Tonnara a chiedere per iscritto ai competenti uffici comunali già nel febbraio 2012 di ”procedere al rilascio della autorizzazione provvisoria all’utilizzo del Porto turistico di Amantea” .

Ed altrettanto bene fecero gli uffici comunali ad indire già nel marzo 2012 la conferenza di servizi alla quale parteciparono anche i rappresentanti della Agenzia del demanio, del Genio Civile per le opere marittime e della capitaneria di porto e che stando a quanto si legge giunse alla conclusione” di procedere al rilascio di una autorizzazione del porto turistico procedendo al pagamento di una indennità d’occupazione da parte del comune”

In conclusione allora sembra si tratti solo di soldi.

E non certamente come si dice di somme iperboliche come quelle esposte nell’atto di sequestro.

In siffatte condizioni è sperabile almeno il rinvio del sequestro ovviamente impegnandosi realmente ad ottenere il colludo e la autorizzazione magari con il solito piano di rientro del debito con il demanio.

Vedremo!

Amantea 30 giugno 2014

5stelle”Sul porto di Amantea è necessaria la massima chiarezza".

 

Lo affermano i parlamentari M5S Dalila Nesci e Nicola Morra, insieme a Francesca Menichino, consigliera comunale Cinque Stelle del luogo. "Confidiamo - proseguono - nel lavoro dei magistrati della procura di Paola, che ha sequestrato la struttura, e auspichiamo pronta collaborazione da parte del Comune di Amantea e del suo sindaco, Monica Sabatino, cui chiediamo di mettere a disposizione tutti gli atti, proprio perché la

trasparenza è alla base di un cambiamento culturale in Calabria e

nella città tirrenica, in passato pure condizionata da forze criminali. La storia del porto di Amantea è lunga e caratterizzata anche da appetiti di tipo mafioso. C'è bisogno di accertare tutti i fatti e le responsabilità, ma senza perdere tempo. Il Movimento CinqueStelle di Amantea, sostenuto in parlamento, ritiene essenziale la rapida conclusione delle indagini, per avanzare proposte di gestione e rilancio della struttura". "Adesso, per dare un preciso segnale riguardo al porto - concludono Nesci, Morra e Menichino - è opportuno che il Comune di Amantea revochi gli incarichi a quanti fossero indagati. Intraprenderemo ogni azione utile in proposito".

www.amantea5stelle.it

Pubblicato in Amantea

Ovviamente ci riferiamo alla minoranza che parla, cioè alla lista Nuova Primavera-Spirito Libero Amantea e peraltro con un comunicato a firma triplice .Vi presentiamo il comunicato:

Nella serata di ieri si è tenuta una riunione urgente tra alcuni membri della lista Nuova Primavera-Spirito Libero Amantea, rappresentati dal Portavoce Gianfranco Suriano, dall’ex candidato Sindaco Sergio Ruggiero (ora Consigliere di minoranza) e dal Presidente dello Spirito Libero Amantea Robert Aloisio, al fine di fare il punto sulla situazione riguardante il sequestro del porto turistico di Campora san Giovanni, posto in essere nella stessa giornata dalla Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, in esecuzione di una Ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Paola su richiesta del Procuratore Dott. Bruno Giordano.

All’esito della riunione, i componenti del sodalizio Nuova Primavera - Spirito Libero ritengono urgente richiedere al Presidente del Consiglio Ermelinda Morelli la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per conoscere quali iniziative intenda adottare l’Amministrazione cittadina al fine di tutelare gli interessi della comunità e dei diportisti che, secondo il dispositivo di sequestro, devono sgomberare i propri natanti, e dunque trasferirli in altre strutture, entro 15 giorni dalla data del sequestro. In particolare si richiede di sapere:

1) Se e come l’Amministrazione intenda interloquire con la Procura di Paola al fine di gestire la questione dello sgombero delle barche ormeggiate, considerati gli enormi disagi che questo comporta a carico dei diportisti, in particolare per i titolari di attività pescherecce, atteso peraltro che tutti abbiano già corrisposto al Comune i dovuti diritti. Si aggiunge che, tale determinazione, comporta anche problemi di carattere occupazionale, atteso che la gestione della struttura è affidata ad alcuni operatori che basano sui servizi portuali il proprio reddito. Peraltro, si segnala che alcuni operatori economici, hanno operato significativi investimenti finalizzati ad attività di appoggio e di servizio al porto.

2) Se e come l’Amministrazione intenda affrontare la gravosa situazione debitoria nei confronti del Demanio;

3) Se e come l’Amministrazione intenda affrontare l’annosa questione della titolarità del porto;

4) Se e come l’Amministrazione intenda affrontare la questione dell’agibilità della struttura, e quindi della sicurezza dell’imboccatura sia rispetto all’accessibilità che al frequente insabbiamento della stessa.

Si ricorda, inoltre, che nel programma elettorale relativo alla scorsa competizione per il rinnovo del Consiglio comunale, la questione del porto di Campora è stata al centro dell’attenzione della lista Nuova Primavera-Spirito Libero e che all’indomani dell’incontro con l’Associazione della Lega Navale, tenutasi presso la stessa struttura portuale, si era dichiarata, attraverso appositi comunicati poi confluiti appunto nel programma elettorale, l’intenzione di realizzare un progetto organico che affrontasse velocemente i seguenti punti:

- definizione della titolarità della struttura portuale;

- protezione dell’imboccatura dall’insabbiamento e creazione di un bacino di calma per l’accesso sicuro dei natanti;

- realizzazione di strutture a terra per il rimessaggio, per il carburante e per i servizi agli utenti.

Nel sottolineare la gravità dell’attuale situazione del porto, che peraltro configura un grave ed ulteriore danno d’immagine a carico del nostro territorio, oltre che economico ed occupazionale, soprattutto in considerazione della sopragiunta stagione estiva, gli scriventi ritengono di dover vigilare sull’evoluzione della problematica di che trattasi e di porre all’attenzione dell’Amministrazione l’intera materia dei beni demaniali in possesso del Comune di Amantea.

Il Consigliere comunale Sergio Ruggiero

Il Presidente di Spirito Libero Amantea Robert Aloisio

Il Portavoce della Lista Nuova Primavera Gianfranco Suriano

Pubblicato in Politica

guardia-costieraIl Capo del Compartimento Marittimo di Vibo Valentia Marina, C.F. (CP) Paolo MARZIO, nell’ambito delle disposizioni impartite dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ha convocato per la serata di ieri una riunione presso la Sala Consiliare del Comune di Amantea, ove sono stati invitati i titolari degli stabilimenti balneari, il responsabile della sezione WWF di Belmonte, il rappresentante del parco marino regionale “Scogli di Isca”, il presidente della cooperativa pescatori San Rocco, i titolari di licenza di pesca e il referente del club subacquei di Amantea.

Alla riunione, organizzata grazie alla collaborazione dell’Amministrazione Comunale di Amantea, e tenuta dal Tenente MUSMECI della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina e dal Maresciallo De Caria Titolare della Guardia Costiera di Amantea, hanno partecipato con grande interesse tutti i rappresentanti degli enti invitati.

Presso la Sala Consiliare del Comune di Amantea a fare gli onori di casa il Sindaco neo-insediato Dott.ssa Monica Sabatino, che ha partecipato alla riunione prendendo atto delle problematiche rappresentate in previsione di un programma esecutivo per l’estate ormai alle porte che possa tentare di soddisfare le richieste dei balneari presenti.

Sono state richiamate tutte le Ordinanze del Capo del Compartimento Marittimo che disciplinano le varie attività lungo il litorale costiero, con particolare riferimento all’Ordinanza balneare nr.16/2012, l’Ordinanza nr.11/2009 relativa alla Zona di Tutela Biologica litorale prospiciente Amantea, l’Ordinanza nr.23/2010 relativa alle modalità di svolgimento delle attività subacquee, l’Ordinanza nr.22/2010 che disciplina ai fini della sicurezza marittima la navigazione da diporto e l’Ordinanza nr.08/2011 relativa all’esercizio della pesca marittima professionale, tutte prontamente consultabili sul sito www.guardiacostiera.it, digitando comandi periferici Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, nonché gli aspetti riguardanti il codice della nautica da diporto.

In particolare si è cercato di invitare i fruitori del mare a comunicare con tempestività eventuali comportamenti pericolosi per la salute e l’incolumità pubblica, suggerendo di contattare immediatamente la sala operativa della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, tramite il numero gratuito per le emergenze in mare 1530, al fine di far intervenire prontamente sia i mezzi nautici che le pattuglie della Guardia Costiera che opereranno quotidianamente sul territorio durante tutto il periodo estivo nell’ambito dell’operazione complessa “MARE SICURO” 2014, disposta come ogni anno dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto.

Tutti i partecipanti oltre a gradire l’iniziativa e l’incontro alla vigilia dell’inizio della stagione balneare, hanno ringraziato i militari della Guardia Costiera per l’attività quotidianamente svolta, assicurando il proprio contributo per il regolare e sicuro andamento della stessa.

Nei prossimi giorni, si legge nella nota stampa, il veloce battello pneumatico GC 353 della Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina, sarà nuovamente rischiarato ed operativo nel porto di Amantea per le attività di vigilanza di polizia marittima, ed opererà con equipaggi addestrati al salvamento nuoto e al primo soccorso sanitario, nell’ambito dell’operazione “Mare Sicuro” che avrà il suo start operativo il 23 giugno e si concluderà il 7 settembre 2014.-

Pubblicato in Primo Piano

Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Filippo Vairo al WWF ed in particolare al responsabile Falsetti.

“Sono anni che mi occupo di questioni territoriali di Amantea e, dunque, anche del Porto, con articoli, saggi e almeno due libri. Senza dimenticare che nel programma del PSI, di cui ero segretario, per le elezioni comunali del 17 aprile 1977, proposi per la prima volta il Porto Canale di Catocastro e, quando constatai che per gli equilibri dell’allora maggioranza consiliare la struttura si voleva fare a Campora, proposi il Porto Canale di Oliva. Tanto per dire che, mentre il WWF si confrontava al suo interno, a me capitava di battagliare all’esterno.

Perciò, ti potevi risparmiare quella velenosa frecciata sulla mia (assai presunta, anzi falsa) indifferenza sulla materia, giacché i fatti dimostrano esattamente il contrario, com’è facile desumere anche dalla lettura di almeno due delibere consiliari.

Così come ti potevi risparmiare quell’incipit di Grazie Filippo, come se io avessi scritto per il WWF o il WWF, con tutto il rispetto, fosse il depositario delle tavole della legge, quando invece e più prosaicamente ho scritto contro l’Amministrazione Comunale ed a favore dell’intera cittadinanza, compreso il WWF.

Non per polemica, ma giusto per precisare. Per il resto pace e amici. Come prima.

L’ultima questione da chiarire è che quando parlo di denuncia mi riferisco ad una denuncia penale per disastro ambientale. Denuncia che, qualora costretto, invierò alla Procura della Repubblica di Paola e, se del caso, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri competenti.

La mia iniziativa, dunque, non è soltanto un fatto politico, né il solito “temino” fatto a casa, ma qualcosa di più serio e consistente.

Quel che mi fa piacere è che si è aperto un dibattito sull’argomento. Sono tantissimi gli accessi sul sito e tanta gente mi ha fermato per strada per avere notizie ulteriori.

Resto in attesa di un invito del WWF, associazione meritoria e degna di ogni considerazione, per esprimere la mia personale opinione sul Porto, ma anche sul Piano Strutturale in forma Associata e sul Piano Strutturale Comunale, ancorché sulle più importanti questioni paesaggistico-ambientali. Perché se c’è qualcuno che lo deve fare più degli altri non è certamente un’individualità responsabile, quale mi considero, ma un’associazione nata apposta come il WWF.

Un amichevole saluto che, se interpretato al contrario, mi vedrebbe costretto a replicare ancor più precisamente, giacché non è rara l’accusa di arroganza che mi viene rivolta, quanto invece si tratta più banalmente di una reazione ad un insulto gratuito.”  

 

Riceviamo e pubblichiamo dal M5S di Amantea

“E’ chiaro da tempo a tutti che l’erosione della s.s.18 e la presenza del porto siano tra loro strettamente collegate e, per quanto qualcuno dei nostri amministratori e funzionari finga una apparente convinzione nel sostenere il contrario, questo sentimento fa ormai parte del sentire comune dei cittadini.

Eppure questa, come altre vicende tutte meridionali e Amanteane, suscita il solito senso di rassegnazione misto a critica pesante ma silenziosa, che costituisce alla fine, per la casta, un permesso sotterraneo per la continuazione di scempi ed oltraggi al territorio, oltre che di uno sperpero incontrollato di denaro pubblico.

E tuttavia il calabrese, abituato da secoli a percepire lo Stato come una entità astratta, sembra volersi disinteressare di come vengono spese queste risorse, lamentandosi però contemporaneamente dell’aumento delle imposte comunali e statali, che servono, o dovrebbero servire, per far quadrare i bilanci.

Negli ultimi tempi alcuni ci accusano di voler bloccare la spesa pubblica ed addirittura di essere contrari allo sviluppo ed al porto, ritenendoci quasi come corresponsabili della crisi che uccide il nostro territorio ed il paese.

Noi siamo favorevoli alla portualità ed allo sviluppo del turismo che consideriamo essere l’unica risorsa capace di risollevarci, ma siamo contrari ad una spesa pubblica fatta solo per usare il denaro senza alcun progetto preciso, finalizzato alla realizzazione di opere valide e che durano nel tempo e non invece a sprechi o peggio a finanziamenti illeciti ed occulti.

Siamo consapevoli che la interruzione della statale 18 comporta inevitabilmente una spesa per ripristinare la circolazione su una arteria di vitale importanza per i collegamenti su tutto il tirreno, ma ci chiediamo e chiediamo ai cittadini di interrogarsi se questa non sia la volta buona per capire ed intervenire su come vengono spesi questi soldi e soprattutto per evitare nel futuro di ritrovarsi nelle stesse identiche condizioni, pronti a giustificare nuovamente situazioni di emergenza.

Avevamo rivolto tale domanda agli Enti preposti, con richiesta di istituzione di una commissione mista di esperti ed amministratori, per affrontare la problematica, ma ad oggi solo il Prefetto di Cosenza, ha correttamente ritenuto di raccogliere la nostra richiesta, convocandoci come movimento di Amantea, per discutere delle nostre istanze, condividendole in pieno.

Comune e Regione Calabria sono rimasti come al solito in silenzio!

Questa è l’ennesima dimostrazione come la politica calabrese non tenga in alcun conto le istanze che provengono dalla società, ma questo accade anche perché siamo noi cittadini a consentirlo.

La Regione Calabria, dopo i soliti proclami si è tirata fuori, lasciando al Comune ed all’Anas, quest’ultima proprietaria della strada, di ritrovare le risorse. Il Comune lamenta i vincoli del patto di stabilità e dall’altra parte l’Anas, ben sapendo che i problemi della s.s.18 sono causati in buona parte anche dal porto e dalla sua pessima progettazione, non vuole metterci i soldi... ed allora che si fa?

Qualsiasi persona di buon senso avrebbe cercato di capire cosa causa l’erosione e di eliminare per quanto possibile il problema, i nostri amministratori, invece, il problema non se lo pongono e preferiscono insistere su un percorso fatto di proclami, promesse di intervento definitivo ma senza competenze e con la presunzione che da sempre accompagna gli incapaci.

E’ quasi dalla sua inaugurazione che il porto ha problemi di insabbiamento... occorre un genio per capire che è stato fatto male?

Dal 2011 questa amministrazione annuncia interventi definitivi, ben sapendo di non avere i fondi necessari, continuando ad illudere i diportisti e gli addetti ai lavori, pescatori compresi, incassando senza scrupoli i canoni per gli attracchi e per il ricovero delle loro barche.

Poi nella emergenza affida i lavori alla ditta NE.CO. SrL ovvero Neve e Coccimiglio senza spiegare a nessuno quanti soldi pubblici saranno spesi: non una delibera, non una determina e ciò nonostante siano sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti!

Ed infine l’Anas, che d’accordo con il Comune, senza alcun atto formale bilaterale ma con una sua semplice direttiva, e non invece quantomeno con un regolare contratto di assunzione di oneri, consente alla ditta di operare sulla strada tentando di scaricare ogni sua responsabilità per qualsiasi evento dannoso dovesse verificarsi, addossandola alla ditta in questione, ignorando completamente le leggi statali al riguardo che individuano invece solo nell’ente proprietario il responsabile per eventuali eventi dannosi.

In pratica siamo di fronte al solito meccanismo dello “scarica barile” che, in caso di ulteriori danni, lascerà il cittadino abbandonato a se stesso, mentre gli enti responsabili incaricheranno costosi legali per dirimere i problemi causati dalla loro stessa negligente attività, tutto rigorosamente a nostre spese.

Noi del MoVimento 5 Stelle, siamo nati per informare ed il nostro obiettivo è quello di promuovere la partecipazione diretta del cittadino alla cosa pubblica, la quale altrimenti rimarrebbe, come rimane tuttora, solo uno strumento in mano a chi ci governa, per gestire risorse e progetti in modo completamente sganciato dalla volontà popolare.

La casta che ci governa si rivolge al cittadino solo per il voto, dopodiché chi s'é visto s'é visto!

Ma interroghiamoci insieme anche sulle nostre responsabilità, ovvero sul nostro rapporto con gli

amministratori: scambiamo spesso diritti con piaceri e doveri con imposizioni ed è questo che ci ha

condotto alla crisi, allo sperpero di denaro, al clientelismo ed agli affari occulti tra potenti!

Se davvero vogliamo crescere, abbiamo bisogno di cambiare anche il nostro modo di vedere le cose, senza lamentarci in continuazione ma piuttosto partecipando e protestando in modo civile ed organizzato.

Se invece continuerà a starci bene così e se il futuro dei nostri figli dovrà essere lasciato al caso e lontano dalla propria terra, allora smettiamola almeno di lamentarci e godiamoci quel che resta del panorama.

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Riceviamo e pubblichiamo

“Al sig Sindaco                                  Amantea

Abbiamo letto su un quotidiano locale un interessante articolo sul Porto di Amantea e sulla conferenza dei servizi convocata dall’amministrazione comunale.

Il giornalista ha titolato che non c’è stata nessuna opposizione

Con vivo interesse politico abbiamo poi letto i numeri del Porto:

-19.783 mq a residenze

-13.903 mq a strutture ricettive

-21.752 mq a commercio

-16.946 mq a servizi

-1005 posti barca

-810 parcheggi

A tal punto è impossibile non chiederle se sia corretto, giusto, democratico, che i consiglieri di minoranza debbano comprare il giornale per sapere quello che la maggioranza fa, visto che non solo non è stata convocata alcuna commissione consiliare propedeutica alla indizione della conferenza di servizio e che ad oggi sul sito del comune non è visionabile nemmeno il verbale della commissione stessa.

Eppure a questa conferenza sarebbero stati invitati decine di enti tra provincia, regione, Stato, Anas e via di seguito.

Non solo ma il giornalista evidenzia che il porto dovrà essere “incardinato” nel PSA, il Piano strutturale associato, che sostituirà il vecchio piano regolatore.

Anche per il PSA leggeremo sulla stampa, signor sindaco?

Le chiediamo quindi con assoluta urgenza di rimettersi copia di tutti gli atti del progetto che hanno informato la conferenza di servizio e copia del verbale stesso.

Si allega per sua conoscenza copia del giornale

Distintamente Amantea 8.3.2013                                        Noi Liberi

 

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