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Martedì scorso, presso la cittadella regionale, è stato illustrato il Bando porti che finanzia interventi infrastrutturali nei porti di rilievo regionale ed interregionale, per riqualificare e adeguare le strutture esistenti.

 

Il Bando Porti impegna 21 milioni di euro a valere sull'asse VII "Sviluppo delle reti di mobilità sostenibile" del POR Calabria 2014-2020.

A valle di questa importante novità, la redazione della trasmissione "i fatti in diretta" dell'emittente LaC, prevista per mercoledi’-8 Febbraio- alle 14.30 dal porto di Amantea, ha ritenuto opportuno spostare la diretta a GIOVEDI' 9 Febbraio sempre alle 14.30.

 

In studio ad informarci sul bando, ci sarà l'assessore regionale al sistema della logistica e al sistema portuale, Prof. Francesco Russo, e collegato dal porto il consigliere regionale On. Giuseppe Graziano che nei giorni scorsi ha presentato un'importante interrogazione per superare le criticità che riguardano la portualità di Amantea e sulla problematica dell’erosione costiera che insiste in tutta la zona adiacente alla struttura portuale.

 

La trasmissione sarà visibile sul canale 19 e in diretta streaming dalle 14.30 per conoscere gli sviluppi futuri, dell’importante infrastruttura portuale di Amantea.

Vincenzo Lazzaroli

Pubblicato in Campora San Giovanni

Fernanda Gigliotti scaglia un’altra freccia ed esprime perplessità sul progetto di difesa della SS18.

 

Dichiara di sospettare che il Porto di Amantea, le Barriere Soffolte del Villaggio del Golfo, ecc. abbiano mutato l’equilibrio morfodinamico della costa, sostanzialmente, contribuendo alla distruzione del lungomare di Nocera terinese e la stessa fruizione della costa.

 

Ci pare troppo semplice questa logica del “dagli all’untore di Manzoniana memoria” senza tenere in debito conto la realizzazione di una struttura troppo prossima al mare in un periodo in cui tutta la costa è soggetta ad erosione. Ma tant’è.

 

Comunque sia il sindaco ha scritto la seguente lettera anche al sindaco di Amantea:

“Al Presidente Mario Oliverio, al Sindaco di Amantea, alla Prefettura di Cosenza e Catanzaro e alla Procura della Repubblica di Paola e Lamezia Terme

Con riferimento alla consegna dei lavori relativi all’Intervento integrato per il completamento delle opere di difesa costiera e ricostruzione del litorale Foce fiume Savuto – Litorale di Paola”, e alla relativa richiesta di autorizzazione di cui all’oggetto, è doveroso da parte mia esporVi alcune precisazioni.

Premetto che sono Sindaco da pochi giorni e che non è mia intenzioni ostacolare un intervento finalizzato alla protezione della SS 18 nel tratto immediatamente a Sud del porto di Amantea (loc. Principessa), ma poiché non ne ho seguito l’iter autorizzativo, non posso non esprimere alcune perplessità sugli interventi progettuali previsti.

Pur non volendo e non potendo entrando nel merito delle scelte progettuali, voglio tuttavia porre l’attenzione sui potenziali effetti che potrebbero manifestarsi nel tratto di costa del mio territorio che oggi risulta fortemente devastato probabilmente a causa di alcune scelte fatte nel recente passato (Porto di Amantea, Barriere Soffolte Villaggio del Golfo, ecc. ) che hanno mutato l’equilibrio morfodinamico della nostra costa.

Per troppi anni, infatti, il nostro territorio non è stato adeguatamente attenzionato e difeso e ritengo, pertanto, opportuno ed urgente, in questa fase, una presa di posizione volta esclusivamente a sensibilizzare, qualora fosse necessario, le autorità competenti per un impegno preciso finalizzato all’attuazione in tempi brevi di un progetto complessivo di salvaguardia dell’intero litorale.

 

L’avanzamento della linea di riva, infatti, per effetto della forte erosione costiera, ha notevolmente compromesso la fruizione di ampie aree di spiaggia utilizzate prevalentemente per attività turistiche, causando notevoli ripercussioni sull’economia locale, oltre alla distruzione di un’opera pubblica quale il Lungomare che ha assunto ormai rilevanza di carattere regionale e non solo.

Con la presente, pertanto, ribadendo la mia totale ed immediata disponibilità a rilasciare la concessione temporanea della piccola porzione di terreno di proprietà del Comune di Nocera Terinese -autorizzazione che pare non essere tra l’altro essenziale per l’esecuzione dell’opera ma solo utile ad anticipare i lavori di qualche giorno- CHIEDO un incontro urgente con il Presidente della Giunta Regionale per affrontare le problematiche legate sia alla risoluzione delle emergenze che alla futura programmazione degli interventi necessari alla messa in sicurezza di tutto il tratto di costa compreso tra il Villaggio del Golfo ed il Torrente Chioccia.

 

In assenza di un immediato intervento si corre il rischio che Nocera Terinese, nella prossima estate, possa restare completamente senza spiaggia con la conseguente distruzione di ciò che resta del lungomare e delle altre strutture a servizio della balneazione.

In attesa di un rapido riscontro, porgo distinti saluti Fernanda Gigliotti (Sindaco di Nocera Terinese)

Fuori il mare è agitato ma le acque del porto di Amantea sono calmissime, piatte e le imbarcazioni sono immobili e ferme.

 

I pesci scivolano nelle acque limpide, ignari delle vicende del mondo che sta loro intorno.

 

Nel porto solo gli addetti alla sua guardiania.

E’ domenica e siamo verso la fine di aprile.

 

La primavera è entrata pienamente ma le acque antistanti il porto sono vuote di imbarcazioni.

 

Lo sarebbero anche se il mare fosse calmo.

 

Il porto, infatti, è chiuso ormai da tempo.

E la ditta incaricata sta rimuovendo con difficoltà la quantità immane di sabbia che vi era entrata raggiungendo il terzo imbarcadero ed impedendo a tutte le imbarcazioni di navigare nel fronteggiante e blu mar Tirreno.

La sabbia dragata viene spostata verso l’imboccatura per essere poi trasportata con i camion verso sud a ricostituire la spiaggia ormai inesistente.

 

Un vero e proprio muro di sabbia.

I sogni di un grande porto sono naufragati.

E resta la sola nuda e cruda verità di un porto che si insabbia e per il cui uso occorre stare costantemente a ripulirne la imboccatura.

 

Una sorta di fabbrica di sabbia.

E tutto, magari, solo perchè manca il braccio trasverso, una carenza,figlia di una scelta illogica che costa sopperire una o più volte all’anno e che aumenta le tariffe per le imbarcazioni.

Ma tant’è , pur insoddisfacente, almeno Amantea ha un porticciolo!

Pubblicato in Primo Piano

por amanteaL’interesse della comunità al di sopra di tutto.

Anche la Cassazione ha decretato il corretto agire dell’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino. Il pronunciamento della Suprema Corte si riferisce alla vicenda relativa al sequestro del porto turistico, avvenuto lo scorso anno. Come si ricorderà, a distanza di qualche settimana dall’insediamento della giunta, gli uomini della Guardia Costiera, che agirono su disposizione della Procura della Repubblica di Paola, sequestrarono l’approdo. La decisione di appore i sigilli in quell’occasione fu presa dal procuratore capo di Paola Bruno Giordano, in attuazione di quanto prescritto dal giudice per le indagini preliminari Carmine De Rose. L’attività investigativa aveva portato alla contestazione di reato ai membri della Commissione straordinaria che erano stati posti alla guida della città, a seguito dell’ingiusto scioglimento del consiglio comunale per presunte infiltrazioni mafiose. Una decisione che venne spazzata via dalla sentenza del Consiglio di Stato che reintegrò l’esecutivo guidato dall’allora sindaco Franco Tonnara. Agli indagati furono contestate violazioni all’articolo 110 del Codice Penale ed agli articoli 54 e 1161 del Codice della Navigazione, “per aver arbitrariamente occupato suolo demaniale marittimo mediante la struttura portuale sita in località Campora San Giovanni del comune di Amantea, consentendo di trarre un ingiusto profitto e vantaggio patrimoniale a danno dell’erario”.

L’esecutivo guidato dal sindaco Monica Sabatino si oppose al sequestro della struttura e riuscì ad ottenere parere favorevole dal Tribunale del riesame, partendo dal semplice quanto fondamentale presupposto che il sequestro di un bene demaniale ne impedisce la fruizione alla collettività che subirebbe dunque un danno dall’adozione di tale misura. Il legale del comune di Amantea, l’avvocato Nicola Carratelli, ha messo in luce come l’ente comunale sia tenuto all’adempimento dei propri doveri di gestione nei confronti della società civile amministrata. Conseguentemente non sarebbe corretto chiudere un’infrastruttura colpendo in primis chi la utilizza. La Corte di Cassazione ha sposato in pieno la tesi dell’avvocato Carratelli, rigettando l’istanza della magistratura paolana. Il porto di Amantea, dunque, rimane fruibile e non potrà più essere posto sotto sequestro per le motivazioni oggetto di causa.

«La soddisfazione per questa sentenza – spiega il primo cittadino è grande. Primo perché testimonia l’onestà e la buona fede profusa nella gestione della cosa pubblica da parte di tutta l’amministrazione comunale; secondo perché attesta il coraggio dell’intero esecutivo che per difendere la città ed i servizi che essa offre non ha avuto esitazioni nel rivolgersi alla giustizia, ottenendo il risultato sperato. Un plauso e un ringraziamento va rivolto all’avvocato Carratelli che ha istradato la difesa sulla strada giusta facendo rilevare il dovere dell’ente comunale di preservare i diritti della popolazione».

«Una sentenza – afferma l’assessore con delega al porto Gianluca Cannata – che certifica il nostro impegno verso il miglioramento ed il lancio definitivo di questa infrastruttura. Le cose da risolvere sono certamente tante, ma il cammino intrapreso è senza ombra di dubbio quello giusto».

Nota comune di Amantea.

Pubblicato in Politica

La vicenda è ben nota ed è relativa al sequestro del Porto di Amantea eseguito il 18 giugno 2014 dagli uomini della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia su disposizione della Procura della Repubblica di Paola.

 

Il porto, infatti, dopo 13 anni dal completamento risultava ancora da collaudare.

“Una tegola inattesa” la definì il sindaco Sabatino.

Poi il ricorso al Tribunale della Libertà che dissequestrò il porto.

Ora la procura ha concluso le indagini ed ha partecipato il relativo provvedimento a 5 persone che ora avranno 20 giorni di tempo per chiarire la propria posizione nella vicenda.

Tra i cinque indagati ci sono i tre commissari straordinari nominati dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Amantea per mafia e due tecnici.. Parliamo di Giorgio Criscuolo, di Pietro Tescione e di Francesco Sperti.

 

Insieme a loro due tecnici. L’attuale responsabile dell'ufficio Tecnico manutentivo, ed una dottoressa paolana al tempo incaricata della gestione del porto.

A tutti la Procura di Paola, contesta, in concorso tra loro, di aver arbitrariamente occupato il suolo demaniale marittimo tramite la realizzazione della struttura portuale sita in località Campora San Giovanni del Comune di Amantea. Una contestazione ci sembra inopportuna considerato che il porto occupava la stessa area da circa 14 anni.

 

Anche il mancato collaudo contestato ai commissari sembra improprio atteso che i lavori del porto erano ultimati da tempo e che il porto aveva funzionato per quasi un decennio.

Ben diversa invece la contestazione del mancato pagamento di canoni che ammonterebbero a circa 3.020.179,63 euro. Quella dei mancati pagamenti dei canoni erariali è una vicenda che è una triste abitudine di Amantea visto che riguarda anche il lungomare ed il campo sportivo della Fiumara.

 

Un debito che potrebbe mettere in ginocchio il comune che non ha certamente accantonato le somme necessarie e nemmeno le somme percepite dai contratti con le imbarcazioni ormeggiate

E ben diversa è anche la vicenda relativa alla illegittima concessione edilizia delle strutture che ancora oggi fanno mostra di sé nel piazzale del Porto e destinate ad uso commerciale., strutture sequestrate dagli stessi Vigili Urbani di Amantea.

Ora Amantea resta in attesa del processo.

Pubblicato in Politica

tonno1Continua incessante l’attività di contrasto alla pesca illegale, alla detenzione ed alla vendita del tonno rosso illegalmente catturato. Per tale specie ittica, infatti, la Comunità Europea ha stabilito le quote di cattura, distribuendole alle varie Nazioni, tra cui l’Italia.

Il Terzo Reparto del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, all’interno del quale è inserito anche il Centro Nazionale di Controllo Pesca, emana le direttive relativamente ai controlli, che, a livello regionale, per la Calabria, vengono coordinati dalla Direzione Marittima di Reggio Calabria.

Nell’ambito delle richiamate attività di controllo e contrasto, nella scorsa notte, allo svincolo autostradale di Falerna (CZ), due radiomobili del Nucleo Operativo Difesa del Mare della Guardia Costiera di Vibo, procedevano al fermo di un TIR appartenente ad una società Siciliana, a bordo del quale si accertava la presenza di 42 (quarantadue) esemplari di tonno rosso privo dei documenti di trasporto previsti per questo prodotto ittico, i cosiddetti BCD (Bluefin Tuna Catch Document). Tale documento deve, infatti, essere regolarmente vidimato dall’Autorità Marittima del posto ove avviene lo sbarco del pescato e all’interno di quest’ultimo viene ricostruita e garantita la tracciabilità delle diverse fasi della filiera di sfruttamento del Tonno Rosso, dalla cattura alla commercializzazione. In mancanza del B.C.D. gli esemplari di tonno rosso sono da considerarsi provenienti da cattura illegale, poiché in palese violazione dell’art. 34 del Reg. (CE) n. 302/2009 datato 06.04.2009.

Appurato ciò, i guardacoste operanti procedevano a porre sotto sequestro amministrativo oltre 6.200 kg di tonno rosso e ad elevare, a carico del conducente del Tir, una sanzione amministrativa di 4.000,00 euro. Il mezzo pesante impiegato per il trasporto del prodotto ittico illegalmente detenuto, veniva, quindi, scortato dalle due pattuglie fino al porto di Vibo Valentia Marina, ove la Sala Operativa della Guardia Costiera, richiedeva l’intervento del veterinario di turno dell’ASP di Vibo, che giunto sul posto verificava l’idoneità al consumo umano dell’intero prodotto ittico sequestrato.

Trattandosi di merce altamente deperibile, i quarantadue esemplari di tonno rosso, sotto l’attenta supervisione dei militari operanti, venivano sbarcati dal camion, pesati singolarmente e riposti in una idonea cella frigo presente nell’area portuale di Vibo Marina. Al più presto il prodotto verrà avviato alla vendita da parte della Capitaneria di Porto di Vibo ed il ricavato versato nelle casse dell’erario.

Continueranno nei prossimi giorni – si legge nella nota stampa – le attività di controllo da parte della Guardia Costiera, sia via terra che via mare, finalizzate al contrasto della pesca illegale del tonno rosso e dell’immissione del frutto di tale pesca sul mercato ad opera di Motopesca Comunitari.-

Comunicato  guardia costiera 

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Pubblicato in Calabria

Un cittadino  segnala un grave pericolo e chiede l'intervento della Polizia Municipale

Rosario Cupelli attivista del Movimento 5 Stelle scrive:

Vorrei approfittare della disponibilità delle vostre pagine per segnalare un grave pericolo sulla SS.18 nei pressi del porto di Amantea  e chiedervi di aiutarmi nel segnalarlo.

L’estate sta arrivando, il traffico veicolare è destinato ad aumentare, il porto di Amantea è già molto frequentato ma a breve lo sarà di più e nella medesima zona  già sussistono gravi problemi di viabilità dovuti all’erosione costiera.

Ora chi frequenta la struttura portuale è costretto da qualche tempo a delle vere e proprie manovre spericolate con le proprie autovetture, sia in entrata che in uscita dalla struttura citata, perché di fronte all’ingresso del Porto c’è un ristorante molto frequentato dai camionisti, questi parcheggiano i loro automezzi nello spiazzo posto proprio all’entrata del porto, causando  notevoli disagi perché i camion con la loro mole ostacolano se non oscurano totalmente la visibilità.

Chiedo al Comune di intervenire sollecitamente, prima che succeda qualcosa di grave.

Basterebbe un divieto totale di sosta, una maggiore segnalazione della struttura portuale, ora quasi inesistente, un indicazione ai camionisti della possibilità di ampi spazi per il parcheggio dei mezzi, al di sotto del piazzale antistante l’ingresso del porticciolo.

Inoltre che i vigili intervengano per il rispetto dei divieti.

Non è molto difficile, non ha costi elevati,  ma garantirebbe agli utenti paganti un uso più sicuro della struttura comunale.

Certo dell’accoglimento dell’invito, approfitto dell’occasione per salutarvi. Rosario Cupelli.

Pubblicato in Primo Piano

Con l’ordinanza n 2/2015 il capitano di fregata Antonio Lo Giudice ha disposto la apertura del porto di Amantea esclusivamente ai mezzi nautici aventi pescaggio( comprese eventuali derive) non superiori a metri 1,00( uno) , ma utilizzando la sola parte centrale del corridoio di ingresso/uscita opportunamente segnalato con gavitelli.

L’amministrazione aveva sollecitato tale ordinanza con nota del 13 febbraio ed aveva comunicato le misurazioni dei fondali all’imboccatura del porto stesso.

Con tale nota il comune aveva segnalato la esistenza di un pescaggio minimo di metri1,50 e tale quindi da consentire la navigazione a pescaggi non superiori a metri1,00 ( uno)

La delegazione di Spiaggia di Amantea aveva poi accertato il posizionamento dei gavitelli da parte del comune di Amantea.

Ovviamente il corridoio di ingresso non dovrà essere impegnato da più di una imbarcazione

L’amministrazione comunale resta ovviamente impegnata a verificare costantemente la presenza dei gavitelli ed a verificare la conservazione delle attuali batometrie comunicandole alla capitaneria di porto per la valutazione della esistenza delle attuali condizioni di sicurezza.

Pubblicato in Cronaca

porto

Riceviamo e pubblichiamo

Continuano le favolette sui giornali per far stare “tranquilli” i cittadini,  ma risposte serie…. zero.

Oggi leggiamo che a breve il porto sarà riaperto, benissimo, con i costi a carico della collettività.

Ma il problema non è risolto, all’assessore Cannata, sempre “abberrato” di lavoro, sfugge che a breve ci sarà la sentenza del ricorso in cassazione del procuratore della repubblica di Paola, che potrebbe chiudere definitivamente il porto fino all’esecuzione dei lavori prescritti e al pagamento dei canoni demaniali.

E’ sempre distratto, Cannata, quando dimentica che, riguardo al “fiume Garrette”,  non basta protocollare un progetto, ma bisogna adempiere alle prescrizioni dell’autorità di bacino,

Dopo tutto questo, poi, forse,  ci sarà il collaudo.

Si distrae quando dice che “la Giunta Sabatino si sta adoperando per concludere l’iter amministrativo per il collaudo, passaggio mai compiuto prima”, infatti dimentica che il super tecnico che doveva occuparsene in passato è sempre lo stesso ovvero l’indagato Pileggi, per cui il timore che siano solo fantasie è più che lecito. Inoltre nella Giunta attuale siedono l’assessore Tempo e il sindaco Sabatino, con incarichi anche nella precedente amministrazione comunale. Anche il responsabile del servizio di ragioneria, Sabatino …padre,  era lo stesso e questo fino a due mesi fa ed ora AIUTA la segretaria e il sindaco.

I protagonisti di questo fantasy appaiono  sempre gli stessi.

Ci sono stati calcoli errati che hanno portato alla sanzione triplicata dei canoni dovuti, da un milione di euro a 3 milioni di euro, una grave colpa e la Corte dei Conti, spero, chieda il risarcimento di questo grave danno, chi ha sbagliato paghi e non ricada solo  sui  cittadini l’onere della sanzione.

A proposito è stata fatta una richiesta di transazione con il Demanio?  Risposta, fino a ieri, NO. Le solite vane promesse.

Leggo inoltre dell’affidamento dei lavori di pulizia per tutta l’area, che sicuramente avrà un costo, allora mi chiedo quante sono le spese per il Comune rispetto alle entrate?

Questa gestione mista non è assolutamente conveniente per le casse comunali. Infatti si è concessa la gestione ad una cooperativa pagata dal Comune ma solo per i servizi, mentre le spese di gestione generale e la manutenzione straordinaria sono ancora a carico dell’Ente, come le responsabilità. Questo nuovo affidamento toglierà altri margini di convenienza per le casse comunali.

Allora penso che sarebbe logico affidare completamente ai privati la gestione del porto, ricavandone un canone e garantendo contrattualmente le tariffe agevolate per i residenti, oppure che il Comune gestisca direttamente il porto, basterebbe una ricognizione della pianta organica del personale comunale e l’applicazione di corretti carichi di lavoro al personale dipendente, inoltre si potranno sfruttare  le agevolazioni in materia d’assunzioni che  il governo nazionale amico della Giunta sta predisponendo.

Ma il mega progetto del mega porto, che fine ha fatto? Spero che si sia insabbiato definitivamente, così come gli sponsor di questa mega idea.

                                                                      Rosario Cupelli, cittadini attivista Movimento 5 Stelle

Pubblicato in Politica

movimento 5 stelle amanteaMentre i vari assessori e consiglieri pensano a fare consuntivi di fine anno, al porto di Campora San Giovanni ogni giorno i pescatori si industriano per capire come sbarcare il lunario.

 

Dall’11 di novembre infatti la Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Vibo Valentia Marina con l’ordinanza n. 48 ha disposto il divieto di ingresso e di uscita dal porto a qualunque tipologia di unità navale fino a nuova disposizione. Quindi il porto è chiuso, i pescatori non possono uscire , dunque non possono lavorare. E il Comune cosa fa? Come risolve questo disservizio dovuto alle incapacità amministrative di chi non è mai riuscito ad affrontare l’eterno problema dell’insabbiamento.

Eppure sono stati spesi molti soldi pubblici per costruire un bypass cui non è mai arrivata la corrente elettrica e che quindi non ha mai funzionato. Siamo stati sul posto con i pescatori, abbiamo constatato la situazione e non abbiamo visto nessuna ruspa, nessun mezzo al lavoro per risolvere il problemi.

Ma il sindaco o l’ assessore competente Cannata o il responsabile dell’ufficio manutentivo Pileggi cosa fanno? Come pensano di risolvere questo problema? Se ne stanno occupando o sono “in tutt’altre faccende affaccendati”? Dopo il sequestro nel mese di giugno la giunta nell’ambito del consiglio comunale del 4 luglio aveva mostrato grande sensibilità verso il problema dei pescatori. O almeno così sembrava fino al provvedimento di dissequestro pronunciato dal Tribunale del riesame il 18 luglio.

Aveva preannunciato un impegno per risolvere il problema del demanio nei cui confronti- è bene ricordarlo- esiste un debito del Comune di Amantea per un importo di tre milioni di euro.

Ma appena si sono spenti i riflettori tutto l’impegno è svanito insabbiandosi insieme al porto. Abbiamo recentemente raccolto informazioni presso la Direzione Regionale del demanio di Catanzaro e sappiamo per certo che nessuno dei nostri amministratori si è visto o sentito.

Nessun impegno sul fronte della concessione e degli indennizzi demaniali e nessun impegno sul fronte dell’insabbiamento e dell’inagibilità. Eppure le casse del comune si finanziano anche con le entrate derivanti dalla gestione del porto.

Dove finiscono questi soldi se non si fa la manutenzione necessaria per consentirne l’uso ai pescatori? Domande che poniamo con forza e decisione, domande poste da cittadini che a farsi prendere in giro non ci stanno più!

www.amantea5stelle.it

 

Video dell'incontro 

https://www.youtube.com/watch?v=_pBpqjKhepk

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