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Giuseppe Marchese

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 Incidente-26.04.2017

E’ il primo pomeriggio, sono da poco passate le 15:00, un gruppo di ragazzi a bordo di una Lancia viaggia sulla ss18 in direzione nord.

L’auto è condotta da Francesco Caputo studente del Liceo Scorza.

 

 

Sono diretti ad un ristorante amanteano per festeggiare i 100 giorni mancanti agli esami di stato.

Stando alle informazioni raccolte tra i numerosi astanti dell’incidente sembra che all’improvviso, davanti alla Q8, una Panda che si trovava nello slargo di fronte alla benzina, si sia immessa sulla ss18 , così tagliando loro la strada.

Una manovra vietata dalla striscia continua esistente sulla statale.

La panda è guidata dal sig Mannarino Mario di 74 anni

 

La Lancia prova a frenare ed infatti si notano i segni della frenata ma sbanda leggermente verso sinistra.

L’impatto è inevitabile.

La panda viene ribaltata e resta con le ruote in aria.

Immediati i soccorsi.

 

Il VIDEO

 

Arrivano i carabinieri di Amantea guidati dal maresciallo Enrico Caporaso, recentemente encomiato dalla commissaria Colosimo, ma, insieme, anche i vigili urbani di Amantea guidati al capitano Emilio Caruso

E poi il 118 ed i vigili del fuoco.

Il conducente della panda sembra grave e viene anche chiesto l’intervento dell’elisoccorso

Ma poi la notizia della gravità del suo stato e di quello dell’altro passeggero si ridimensiona.

L’autombulanza raggiunge il vicino nosocomio di Paola.

Incidente-Campora-26.04.2017 

Nessun problema, invece, per i liceali della lancia che vengono immediatamente raggiunti dai loro compagni e da alcuni docenti.

Mentre i Vigili Urbani controllano l’intenso traffico, i carabinieri conducono gli accertamenti.

Poi arriva il carro attrezzi che porta via la Panda.

Incidente-Campora2-26.04.2017

I vigili del Fuoco non sono più necessari e raggiungono la loro caserma.

Si resta in attesa del mezzo dell’Anas che deve provvedere a pulire la scena da quanto su essa presente ed in particolare dall’olio versato dalla Panda.

Un ennesimo incidente sulla SS18. Troppi. E non è ,almeno sempre, un problema di velocità.

 Incidente SS18: Ad Amantea vicino la Q8. Coinvolti liceali, interviene l'Elisoccorso

 Incidente-Campora3-26.04.2017

Siamo davanti ad un bar ed alla luce del suo ultimo articolo dal titolo” Un mondo nuovo” con il quale denuncia quel “potere locale, che prende la forma del controllo tentacolare, che cova uomini condizionati e immaturi, al fine di forgiare una massa inerme cui propinare slogans che prefigurano caste sociali immutabili”, tento di intervistare Gigino Pellegrini sulla situazione politica di Amantea.

 

Ma la iniziativa tua e di Franco Provenzano è fallita ? chiedo.

Gigino mi guarda .Sgrana gli occhi già grandi. E’ un NO! Laconico ed in qualche modo piccato.

 

Faccio un salto mortale carpiato e continuo, quasi come se nulla fosse, ”O state continuando a formare questa lista che ci dite sia assolutamente innovativa?”

Siamo a buon punto- risponde El tarik- ma la lista non è completa.

E poi, completando la risposta, aggiunge, “Non è facile trovare e convincere ad impegnarsi quelle persone molto per bene di cui Amantea ha bisogno.

Con Franco cerchiamo candidati e candidate che siano, insieme, convinte e convincenti.

 

La nostra bella città versa in una condizione disastrosa della quale forse non si ha piena consapevolezza.

Oltre che il mare di debiti nel quale sta annegando la città, ed insieme a lei il futuro degli amanteani, quello che ci preoccupa è il fatto che l’etica, la morale, la correttezza, il rispetto verso le cose pubbliche che un tempo erano costume della nostra gente siano ormai scomparsi”.

E quindi? Insisto.

 

Quindi, puoi scriverlo dirlo- conclude Gigino- noi cerchiamo due cose.

In primis un popolo che non si lasci distrarre dalla falsa ed ipocrita informazione degli Sparaballe, un popolo che non si lasci ingannare dai politici che offrono “Panem et circensis” così da tentare di far dimenticare i loro fallimenti umani e politici

Il rischio- come ho scritto ne ” Un mondo nuovo” è che “Le prossime elezioni potrebbero rappresentare il grande trionfo dei potenti, il non poter più essere accusati di mentire, perché la loro comunicazione sarà talmente torbida da riuscire ad abolire l’idea stessa di verità”.

In secundis cerchiamo candidati di altissima onestà e senza compromessi, di estrema intelligenza e dotati di grande coraggio per osare l’inosato, così da dare ad Amantea un futuro degno del suo grande passato.

Scrivilo, Peppe, chi ritiene di essere una persona molto per bene e che ritiene di amare questo nostro meraviglioso paese si faccia avanti, prenda contatti con noi, perché lui o lei possa valutare le nostre proposte e noi si possa valutare la sua voglia di cambiamento.

Amantea ha bisogno di tutti noi!.

Lo ringrazio e vado via canticchiando Occidentalis Karma :” AAA cercasi (cerca si), storie dal gran finale sperasi (spera si), comunque vada panta rei and singing in the rain”.

In qualunque parte del mondo ci si trovi si incontrano tracce del passato.

 

Osservarle senza conoscerle, senza sapere perché siano li, da dove abbiano avuto origine, o chi le abbia costruite e perché, significa non capirle, non viverle. 

E’ come essere sul molo di un porto e vedere tante navi partire ed arrivare senza capire da dove vengono o dove vanno, chi e cosa trasportino. O, se volete, è come essere dinanzi ad un fiume senza sapere da dove viene e dove vada!

Spesso le tracce sono una chiesa, un castello, una torre o di un manufatto od i loro ruderi.

Vederle senza sapere quando siano state realizzate, da chi e perché significa non apprezzarle.

A questo serve la storia. A capire le cose e gli uomini che ne sono stati testimoni, siano essi individui o comunità.

 

Le tracce, poi, sono una parte importante della memoria storica di un territorio o di una comunità.

E la memoria storica di una comunità è indispensabile per evitare il rischio di “perdere e smarrire il significato e il senso profondo della propria identità culturale e civile”.

Piccola o grande che sia, la storia è vitale anche per affrontare il futuro.

Ogni società “è frutto di una continua evoluzione avvenuta nel tempo, di una successione di avvenimenti che l’hanno portata ad acquisire determinate caratteristiche e peculiarità; è impossibile credere che l’attualità, la nostra realtà, non derivi da un progressivo mutamento radicato nel tempo”.

La storia acquista di fatto un ruolo fondamentale nella comprensione degli avvenimenti odierni, un’importanza assolutamente fondamentale che troppo spesso tende ad essere trascurata.

Eric Hobsbawm. nella sua opera più famosa “Il secolo breve”, ha affermato che “la maggior parte dei giovani è cresciuta in una sorta di presente permanente, nel quale manca ogni rapporto organico con il passato storico del tempo in cui essi vivono”.

Questa totale assenza d’interesse nei confronti del passato, o, comunque, questa distanza è un grave fattore che dovrebbe far riflettere: com’è possibile pensare di costruire un futuro o semplicemente di comprendere il presente se mancano completamente le basi radicate nel passato?

 

La nostra ignoranza è tale che per lo più non conosciamo nemmeno la storia della nostra comunità.

Spesso, però, più che di ignoranza si tratta di mancata conoscenza.

Vogliamo, allora, cominciare a provare a raccontare episodi delle nostra storia locale e regionale.

E saremo grati a chiunque voglia aiutarci in questa intrapresa fornendoci propri contributi da pubblicare.

Non abbiamo nessuna pretesa ma solo il desiderio di offrire liberi contributi alla conoscenza della nostra terra e della nostra gente.

Usiamo il web perché le memorie che vi offriamo appartengano a tutti, oggi e domani

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