Abbiamo segnalato il rovinoso crollo di un fabbricato nel centro storico ed i danni alla struttura metallica che sostiene l’antico collegio dei Gesuiti
Una segnalazione preziosa, visto che con celerità i tecnici comunali si sono recati sul posto riportando nella ordinanza n 28 a firma del sindaco, la “manifesta evidente situazione di precarietà” da cui “ la grave situazione di pericolo per la incolumità delle persone” e rilevando anche “danni alle strutture in ferro dell’impalcatura di proprietà comunale a protezione della struttura denominata “Carceri”.
Tanto è vero che alcuni abitanti del centro storico hanno segnalato di avere trascorso una notte insonne per via del vento che faceva vibrare le travi precariamente sospese e cigolare la struttura tubolare.
La risposta dell’Amministrazione comunale si è orientata come in passato con la emissione della usuale ordinanza di inibizione all’accesso sui luoghi e con la solita ( salvo il caso specifico delle Case sciullate ) intimazione della messa in sicurezza, con avvertenza che in caso di inottemperanza provvederà direttamente l’ente con aggravio delle spese ai proprietari.
Non può sfuggire la riflessione relativa alla disposizione che “la messa in sicurezza consiste nella demolizione di tutte le parti pericolanti dell’immobile”
Basta una minima osservazione per capire che si tratta di demolire tutto quello che resta dell’antichissimo manufatto seicentesco ma che in tal modo si può creare una ulteriore condizione di pericolo per i manufatti laterali che mancherebbero del supporto di quanto da demolire.
Ma osservano i locali un problema sottovalutato è la mancata regimazione dell’acqua piovana che inibita dai crolli potrebbe trovare altri percorsi con emergenti condizioni di pericolo
Non solo ma resta sempre da chiarire come intervenire sulla struttura di sostegno del fabbricato seicentesco del collegio dei Gesuiti, ed il cui collasso potrebbe portare alla distruzione di una intera area del centro storico
Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota:
Scacco al re, o più semplicemente scacco, è la locuzione che nel gioco degli scacchi indica il fattoche il re sia sotto minaccia di presa da parte di un pezzo avversario.
Alla mossa seguente il giocatore il cui re è sotto scacco deve rimuovere la condizione: se ciò non fosse possibile, lo scacco è detto matto e la partita termina con la vittoria dell'avversario.
Qui ad Amantea il re è una regina
E l'altro giorno è stata messa sotto scacco
Da centinaia di persone , di agricoltori, di amministratori che si sono incontrati a Campora SanGiovanni per protestare vivamente contro una politica che non fa nulla ( o molto, molto poco) per risolvere i problemi del nostro territorio.
Sono più di 8 anni che il ponte sul Savuto è inagibile e sono anni che la Statale 18 è a rischio di essere completamente distrutta dal mare con la possibilità che la Calabria-nord resti isolata dalla Calabria-sud
Bene! Mentre il Popolo giustamente protesta contro una politica assente ed inane ( non ci sono politici nazionali, regionali e provinciali) sono presenti solo i sindaci di Nocera Terinese , Motta Santa Lucia e Cleto , manca proprio il sindaco di Amantea , il paese che ospita la manifestazione , quello che insieme al Comune di Nocera e' più colpito dal crollo del ponte!
Di Amantea sono presenti solo due consigliere di minoranza che hanno scelto di disertare il consiglio comunale per partecipare al sit-in promosso dal comitato per la ricostruzione del Ponte sul Savuto , per stare affianco alle aziende agricole fortemente penalizzate da questa situazione e dire alla comunità in protesta che certa politica è dalla loro parte!.
Scacco alla Regina, allora.
Nonostante la presenza sul territorio comunale di altri 3 Sindaci con la fascia tricolore (insieme a numerosi assessori) , l'amministrazione Sabatino all'inizio della manifestazione (alle ore 10.00 circa) era ASSENTE.
Tutti impegnati nell'improrogabile (solo per loro) Consiglio Comunale (peccato che non sono previste elezioni imminenti altrimenti sarebbero stati tutti presenti).
La voce si sparge , i partecipanti evidenziano l'importante assenza , il TG3 e le TV locali intervistano solo i politici presenti ed allora ecco che piombano a tutta velocità su Campora San Giovanni, verso la fine della manifestazione, 3 assessori , Sergio Tempo, Antonio Rubino e Gianluca Cannata.
La giunta Sabatino tenta così di liberare la regina dalla posizione di scacco.
Ma nella fretta si scordano persino il simbolo della Regina e partecipano al sit-in a titolo personale, cioè senza la fascia di rappresentanza della città.
Scacco matto, allora! A nulla vale, infatti, questa disperata mossa. A nulla vale il comunicato stampa del comune.
La Giunta Sabatino è sempre più lontana dal Popolo e dai problemi del territorio.
Il resto sono solo parole!
Un patto dei sindaci con l’Unione Europea per ridurre entro il 2020 le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera anche a livello locale. L’assessore all’ambiente Antonio Rubino ha illustrato nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’accordo che l’ente municipale ha siglato con i vertici di Bruexelles, creando i presupposti per una città più vivibile. Un protocollo d’intesa che testimonia l’attenzione dell’esecutivo verso le tematiche ecologiche mirate al miglioramento generale della qualità della vita.
L’Unione Europea, infatti, ritiene che le amministrazioni locali possono fare molto per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni nocive, perché hanno la possibilità di agire in modo diretto e mirato su settori decisivi, come il comparto edilizio e i trasporti. Il principio ispiratore è che ogni attività umana deve conformarsi ai canoni dello sviluppo sostenibile.
«Per raggiungere questo traguardo – spiega Rubino – le amministrazioni locali hanno a disposizione due importanti strumenti: il Paes (Piano di azione per l’energia sostenibile) ed il Pec (Piano energetico comunale). Il Paes è finalizzato a quantificare gli obiettivi da raggiungere, in quanto consente di valutare il livello di consumo di energia e di emissioni di Co2, di indicare gli eventuali ambiti d’intervento, di identificare i settori di azione e di varare politiche e programmi ad hoc. Il Pec, invece, è lo strumento operativo del Paes che, ottimizzando le risorse energetiche e ambientali del territorio, attiva un processo di programmazione a breve, medio e lungo termine, delle azioni da sviluppare».
«Anche noi – prosegue Rubino – possiamo e dobbiamo fare qualcosa basandoci sul documento che l’Unione Europea ha adottato il 9 marzo 2007, chiamato “Energia per un mondo che cambia”. Sulla base di tale scenario, entro il 2020 l’amministrazione comunale si adopererà per ridurre le emissioni di Co2, per aumentare il livello di efficienza energetica e per incrementare la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Il piano dell’Unione Europea, su queste tre specifiche voci, prevede un miglioramento complessivo del 20 percento».
Il voto unanime di tutti i consiglieri presenti alla seduta consegna idealmente la città al futuro. «L’amministrazione comunale – conclude l’assessore all’ambiente – lavorerà per formulare progetti che vadano in questa direzione. Il patto dei sindaci rappresenta un’occasione per il nostro territorio e per la collettività. Siamo chiamati ad essere parte attiva di un’azione locale in un contesto globale. Tutti insieme, maggioranza e minoranza, possiamo lavorare per dare seguito alla parte progettuale del piano che, inevitabilmente, avrà ripercussioni positive per l’intero comprensorio. Da spettatori siamo diventati attori del cambiamento ed è questo il segnale che lanciamo alle nuove generazioni».
Comunicato stampa comune Amantea.