
Il quadro politico di Amantea sembra essere senza alcuna possibilità di sviluppo, drammaticamente immerso e bloccato nelle trincee di un immobilismo totale.
Ed in queste trincee, mangiano, dormono e vivono, senza speranza e senza futuro, come in salamoia, gli amanteani.
Vivranno così, almeno, fino alle prossime consultazioni amministrative della primavera del 2014, ma si corre il rischio che possano anche restarci per altri cinque anni , se non morirci.
Dipende da loro.
Dipende dalla loro voglia di riscattarsi da una situazione così prepotentemente negativa.
La verità è che queste trincee ospitano un esercito di votanti che è abituato ad ubbidire , a ripagare quanto è stato loro donato dalla politica od a stare zitto per avere la speranza che si realizzi la ennesima promessa ricevuta.
Un popolo nel quale vivono molte teste di legno che difenderanno i politici ma pensando di difendere se stessi.
Un popolo che si ritiene levantino, cioè scaltro, furbo, truffaldino, figlio, cioè, di quei mercanti astuti e spregiudicati, che hanno solcato per millenni il bacino del mediterraneo, ma senza esserlo.
Un popolo che si dichiara teoricamente pronto a viaggiare verso l’ignoto ed a superare ogni limite geografico e culturale, ma che in realtà è solo un popolo che annovera soprattutto commercianti imbroglioni ed acquirenti fessi, venditori e compratori di fumo.
I levantini istrionici, espansivi, caldi ed accomodanti, simpatici e fascinosi, affaristi esperti, serpentini e scaltri, sono stati finora nella classe di governo, quella che ha fatto prima scavare le trincee destinandole al popolo bue lasciando i propri gregari a sparare ogni tanto un colpo per impedire che gli amante ani osassero alzare la testa.
E così gli eserciti politici sia storici che in via di formazione si studiano e si confrontano da lontano, mostrando i muscoli e le armi e così tentando di acquisire nuovi adepti per le proprie fila.
Alcuni dei generali di un tempo sono stati fermati dalla magistratura, ma non sono andati via, anzi sorvegliano il campo di battaglia pronti, magari, a schierarsi con l’esercito vincente, non potendolo formare e guidare.
La minoranza, ove mai sia esistita, si è squagliata come neve al sole; al massimo dando luogo a micro rigagnoli pronti a confluire in quelli più grandi, spostandosi a destra od a sinistra a seconda della propria intuizione. Certo l’acqua non sale verso l’alto se non diventa prima inavvertibile vapore acqueo e dopo aver lasciato a terra le proprie vergogne, le proprie porcherie.
I personaggi di grande respiro e di grandi speranze appaiono più supposti che veri ed al massimo mostrano i pennacchi variopinti, ma non hanno eserciti.
La sinistra sembra solo una posizione, e così la destra. In queste condizioni non si comprende nemmeno cosa sia il centro sinistra od il centro destra.
Infatti ad Amantea sembra che non ci siano più partiti politici, ma solo gruppi di interesse e di potere.
L’unica novità è la proposta del segretario del PD di costituire una lista di centro sinistra aperta anche ad un centro illuminato e progressista. Ma ci si chiede se davvero la sinistra sarà così aperta ed illuminata.
Ma sono almeno 20 anni che Amantea muore di lite civiche.
Il PDL non c’è più. Il NCD sembra sconosciuto e Forza Italia non appare rappresentativa. Salvo che…….
Esiste solo l’UDC, che potrebbe essere il motore e la cinghia di trasmissione per la formazione di una nuova compagine politica allargata al nuovo ed al positivo.
Ne sarà capace o si farà mantenere nel fango delle trincee a morire di inedia e di freddo?
Giuseppe Marchese
Riceviamo e pubblichiamo la nota del segretario del circolo PD di Amantea
“La sostanziale coesione del Partito Democratico amanteano, in tutte le sue espressioni e componenti, realizzatasi in occasione delle Primarie per la scelta del Segretario Nazionale dei democrat, induce a ritenere possibile che il partito alle prossime elezioni amministrative possa, se non debba, assumere un ruolo guida .
Questa consapevolezza induce a muovere passi decisi per dare alla città un futuro di certezze, non ottenibili, come si è visto, con le liste civiche che negli ultimi lustri hanno governato la nostra città facendola precipitare disperatamente verso il basso nella classifica delle migliori cittadine calabresi nella quale Amantea era un tempo annoverata.
Occorre riconquistare e ridare anche alla politica locale il ruolo guida dei partiti nelle loro coalizioni tipiche di centro sinistra (Rifondazione Comunista compresa) eventualmente aperto al centro illuminato e progressista.
Lo impone la gravissima situazione nella quale è piombata Amantea che non ha più nulla di quello che la fece conoscere all’Italia e la rese amata da tantissimi e che , oggi, ha una economia disastrata ed una gravissima disoccupazione, non solo giovanile.
Occorre, anche, dire basta al continuo ricorso a quelle compagini politiche fatte di posizioni e di interessi personali che confluiscono in liste civiche che poi si sorreggono soltanto grazie ad accomodamenti continui che snaturano i valori politici e culturali dei partiti di provenienza.
A breve, è nostra intenzione promuovere un’assemblea degli iscritti e dei simpatizzanti, alla presenza del neo eletto segretario provinciale Luigi Guglielmelli, per iniziare il percorso di costituzione di una lista che competa dignitosamente alle prossime elezioni per il rinnovo del consiglio comunale. Seguiranno incontri e dibattiti finalizzati, eventualmente, anche alle primarie per la candidatura di un possibile sindaco del PD, là dove il partito dovesse decidere di correre da solo, anche se dalla fattuale ricerca di adesioni ad una lista di centro sinistra aperto potrebbero venire altre candidature e determinarsi momenti di crescita delle potenzialità di vittoria nelle prossime competizioni elettorali.
In questa ottica sarà utile la continua e fattiva collaborazione del segretario provinciale del PD quale garante della unità del partito ed eventualmente nei confronti delle altre forze di centrosinistra provinciali.
Il superamento delle liste civiche quasi certamente aprirà le porte ad un futuro positivo per il Partito e per Amantea e Campora San Giovanni. La frantumazione della destra nelle attuali distinte e conflittuali componenti offre una ulteriore garanzia a quello che appare un irrinunciabile dovere per chi come noi del PD Amantea intende la politica come il treno per un corretto sviluppo della società civile; una garanzia di successo per la nostra proposta di un ruolo forte per il governo della città.
Infine colgo l’occasione per augurare a tutti Buon Natale e un prospero anno nuovo.
Il segretario del circolo PD di Amantea
Ing. Salvatore Pirillo
Tra le motivazione del gesto la volontà palesata di recente di candidarsi alla carica di Sindaco nelle ormai prossime consultazioni elettorali
È notizia delle ultime ore le dimissioni di un componente dell’Amministrazione Comunale di Amantea guidata dal Sindaco ff Michele Vadacchino.
Da premettere che della notizia, anche se a seguito di numerosi contatti, non abbiamo dati certi ed assoluti, ma comunque sembrerebbe che l’assessore Gianfranco Suriano, abbia rassegnato le proprie dimissioni.
Quello che risulta strano nell’immediato è che lo stesso Suriano, nelle scorse settimane, sembrava essersi candidato a ricoprire il ruolo di guida della compagine e di candidato a Sindaco per la vicina tornata elettorale, ruolo da sempre in mano al compianto Franco Tonnara, scomparso da poco ed vero collante degli uomini e donne dall’Amministrazione.
Non ė dato sapere se la notizia da noi riportata verrà confermata o no, ma, se così fosse ciò che sembra bizzarro ė appunto che Suriano abbia abbandonato la nave proprio nel momento in cui si era detto pronto a ricoprire la carica di capitano.
Ed è qui che tra le eventuali probabili cause dell’abbandono di Suriano si fa largo l’idea che ci possa essere qualche dissidio con membri della giunta che hanno la sua stessa ambizione di ricoprire, appunto la carica di Sindaco della Città.
Per concludere, inoltre, sappiamo di una riunione d’urgenza del locale circolo UDC nella tarda serata di ieri, per volere dello stesso Suriano, resteremo comunque in attesa di conferme o smentite circa quanto riportato, che sembra proprio essere un gesto di netta rottura o forse un forte avvertimento lanciato da Gianfranco Suriano.
Ci scusiamo per un errore del redattore dell'articolo, dal testo è stato rimosso il seguente periodo "Nessuna pace, quindi per l’Assessorato al Turismo del Comune di Amantea, in mano proprio a Suriano a seguito della defenestrazione pochi mesi addietro di Antonio Caratelli." in quanto Suriano non ha la carica di Assessore al Turismo.