
Non riesco proprio a ritrovarmi nella polemica solleva dal Movimento Cinque Stelle calabrese sul “dirottamento” dei DPI e dei ventilatori verso il Nord.
Non ci sono dubbi che in questo momento la Lombardia e il Nord ne hanno più bisogno della Calabria.
Dissento anche dalle dichiarazioni rilasciate da Belcastro, quando critica la scelta di accogliere pazienti dalla Lombardia o comunque dalle zone più contagiate.
Tutti siamo preoccupati, ma non è con l’egoismo che ne usciremo.
Non possiamo invocare l’unità nazionale quando la Lega pone in essere politiche che penalizzano il Sud e poi comportarci anche noi allo stesso modo (o peggio).
Siamo uno Stato nazionale: ognuno ha il dovere di tendere la mano all’altro.
Diamo il buon esempio, mantenendo la calma ed evitando strane forme di isteria! Anche perché finita l’emergenza al Nord (mi auguro il prima possibile) potrebbe essere proprio il Mezzogiorno ad avere bisogno delle strumentazioni e dei posti letto della Lombardia e delle altre regioni del Nord.
Buona domenica a tutti e, vi prego, “restiamo umani”.
Enzo Giacco
Anche ad Amantea è stato istituito il C.O.C., il centro operativo comunale a supporto dell’autorità di protezione civile, di norma il Sindaco, nel caso del comune tirrenico, dalla Commissione composta dalla dott.ssa Surace, il dottor Turco e il dottor Nuovo.
Il C.O.C. si occuperà di coordinare la gestione di questo momento di emergenza.
Il centro operativo comunale è composto in gran parte dal comando di polizia municipale di Amantea Coordinato da un volontario, ex Presidente della Protezione Civile ad Amantea.
Il coordinamento delle componenti del Servizio nazionale della Protezione civile, avviene, ai vari livelli territoriali e funzionali, attraverso il cosiddetto ‘Metodo Augustus’, che permette ai rappresentanti di ogni ‘funzione operativa di interagire direttamente tra loro ai diversi ‘tavoli decisionali’ e nelle sale operative dei vari livelli come il Centro Coordinamento dei Soccorsi (CCS), il Centro Operativo Comunale (COC) ed il Centro Operativo Misto (COM), avviando così in tempo reale processi decisionali collaborativi.
Dal nome dell'Imperatore Augusto, che fu il primo ad instituire i ‘tavoli consultivi’ tra i suoi collaboratori, il metodo ha già dimostrato la sua ottima funzionalità in occasione delle più recenti calamità che hanno colpito il nostro Paese.
Il CCS (Centro Coordinamento dei Soccorsi), è l'organo principale a livello provinciale ed è presieduto dal prefetto o suo delegato);
per COC si intende il Centro Operativo Comunale, responsabile delle attività a livello comunale-locale, il cui massimo punto di riferimento è il sindaco o suo delegato (Legge 225/1992 – Art. 15);
il COM è il Centro Operativo Misto. Possono essere più di uno e costituiti ad hoc per essere il più possibile vicino al luogo dell'evento.
A questi si aggiunge il COR, il Centro Operativo Regionale, per emergenze che coinvolgono più province, presieduto dal presidente della regione o suo delegato e la Di.Coma.C., la Direzione di Comando e Controllo, organo decisionale di livello nazionale attivato nelle grandi calamità (situata presso la sede del Dipartimento di Protezione civile).
Esistono, a livello intermedio tra COM/CCS e DICOMAC, le Sale Operative Regionali (anche se la maggior parte delle funzioni di coordinamento diretto sul territorio sono svolte a livello COM/CCS). Ognuno di questi tipi di Centro, ai vari livelli, è solitamente costituito su una sezione ‘Strategia’ (con i responsabili di funzione) ed una ‘Operativa’ (con operatori e supporti logistici necessari per garantire i collegamenti, la continuità operativa, il supporto alle funzioni decisionali, ...).
Questo metodo prevede varie fasi, prima su tutte la definizione dello scenario ovvero l'area che deve essere sottoposta a pianificazione, successivamente l'individuazione dei rischi peculiari all'area in questione e per ultimo il dispositivo ovvero ‘chi fa che cosa?’.
A seguito degli ultimi avvenimenti nel vicino Comune di San lucido, a cui la nostra redazione invia massima stima e solidarietà, ed a seguito dell'andamento dispositivo, per mezzo di ordinanze, dei Comuni limitrofi, anche il Comune di Amantea sta preparando una ordinanza in cui ci saranno delle forti restrizioni nelle libertà individuali di ognuno di noi.
Questo si fa necessario a seguito del mancato rispetto delle norme contingenti, disposte dal governo italiano, in merito al progredire del coronavirus.
Da indiscrezioni autorevoli pare che:
Verrà vietato la circolazione pedonale e con autovetture, su tutto il lungomare di Amantea, nonchè sul lungomare di Campora San Giovanni;
Inoltre pare sarà vietata la circolazione a piedi per un numero maggiore a 2 persone;
Le indiscrezioni ci riportano anche un divieto ai commercianti all'acquisto e la messa in vendita di prodotti agroalimentari non confezionati provenienti da alcuni Comuni della Campania, comunque luoghi dove c'è stato una conclamata attività del Covid-19.
Inoltre pare che verrà vietata qualsiasi attività ludica e sportiva lungo le strade del Comune di Amantea (finalmente).
Pare che per le esigenze dei propri animali d'affezione dovranno essere espletate in prossimità del proprio domicilio in un raggio massimo di 50 metri.
La spesa gli esercizi commerciali potrà essere effettuato da un solo componente del nucleo familiare, massimo una volta al giorno.
Le confidenze ci riportano anche che, diventerà sanzionabile dentro esercizi commerciali l'obbligo di indossare mascherine e che tutte le attività commerciali dovranno essere chiuse nella giornata di domenica, nessuna esclusa, e che per ogni attività commerciale sarà obbligatorio l'uso di guanti e mascherine per commessi ed addetti alla vendita.
Infine pare che sarà vietata la vendita di più di un pacchetto di sigarette al giorno.
Ribadiamo che queste sono indiscrezioni, ancora non del tutto confermate, e che attendiamo con ansia, speriamo il prima possibile, una ordinanza, della Commissione Straordinaria, atta al maggiore contenimento, divenuto quanto mai improcrastinabile ed quanto mai urgente.
Speriamo non solo che la popolazione lo recepisca, ma che le forze dell'ordine la facciano rispettare.