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Nessun giornale ne ha parlato.

Nessun sito web ne ha parlato.

Nessuno politico ne ha parlato.

Eppure Franco La Rupa è fuori.

La notizia ci è stata offerta da un suo amico che ha contestato la mancata correzione dell’articolo postato ieri dal nostro sito.

 

Rapido e frenetico giro di telefonate alla ricerca di una conferma.

Molta la sorpresa alla sola domanda.

Nessuno ne sapeva niente.

Poi le prime informazioni che confermavano la possibilità della liberazione dell’ex sindaco.

La ragione starebbe in un clamoroso errore giudiziario per la mancata applicazione dell’ultimo indulto.

Infine le prime testimonianze.

Franco La Rupa è a Piazza Commercio.

Non poteva essere arrestato.

Disattenzione od abuso, non è dato sapere.

Né c’è da attendersi una dichiarazione stampa, stante la assoluta discrezione dell’ex sindaco amanteano

Solo un giro veloce per la città per fare sapere che è fuori

Domani ne sapremo di più!

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Amantea. L’ex sindaco di Amantea e già consigliere regionale nonchè imprenditore Franco La Rupa, 60 anni di Amantea, torna in carcere per il reato di scambio elettorale politico-mafioso.

L’ordine per la carcerazione è stato emesso oggi dalla Procura Generale presso Corte d’appello di Catanzaro.

Dovrà scontare tre anni di carcere il politico interdetto dai pubblici uffici per cinque anni.

La Rupa era stato coinvolto nell’operazione “Omnia”, in cui fu accusato di aver consegnato al boss di Cassano allo Ionio (Cs), Antonio Forastefano, la somma di 15.000 euro in cambio di un pacchetto di voti che sarebbero stati fondamentali per la sua elezione a consigliere regionale nel 2005.

La Rupa venne condannato a 5 anni, in primo grado. La Corte d’Appello di Catanzaro lo condannò poi ad una pena di 4 anni, ma la Cassazione ha poi annullato, con rinvio, la condanna.

La condanna a tre anni di reclusione che La Rupa deve scontare sarebbe in relazione ai fatti di Cassano allo Ionio, il sostegno che avrebbe ricevuto dalla cosca di ‘ndrangheta dei Forastefano in occasione delle elezioni regionali del 2005.

L’ordinanza è stata eseguita nella giornata dai carabinieri della compagnia di Paola, alle direttive del comando provinciale di Cosenza diretto dal tenente colonnello Piero Sutera.

Finite le formalità di rito per La Rupa si apriranno le porte del carcere di Paola.

Appena pubblica la notizia ecco cosa scrive la consigliera comunale Francesca Menichino:

Non è una misura cautelare come il 21 luglio scorso.

Ma un'esecuzione di pena per voto di scambio politico-mafioso, pare a tre anni di reclusione.

La Rupa, che ad Amantea e non solo conosciamo tutti, aveva forzatamente messo da parte il suo "patrimonio elettorale" ed era incandidabile per via delle note vicende giudiziarie, ma è stato rimesso in gioco l'anno scorso da Mario Pizzino, Concetta Veltri, Ianni Palarchio, Caterina Ciccia e quant'altro.
Senza dimenticare che Enza Bruno Bossio e Nicola Adamo avevano voluto il segretario del PD amanteano Enzo Giacco candidato nella storica lista di La Rupa, la Lista Azzurra.

Oggi questa lista che guida la città di Amantea e che ha apertamente rivendicato di ispirarsi all'amico Franco, il diciassettesimo uomo, dovrebbe fare solo una cosa: andarsene a casa in fretta.

Non c'è più nemmeno spazio per il garantismo vergognoso di Pizzino.

SINDACO ABBI RISPETTO DI TE STESSO E DEI CITTADINI AMANTEANI, E DIMETTITI SUBITO.

DIMETTETEVI TUTTI.

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“Due anni di attesa per un esame cardiologico a un 83enne!”

Così dice Wanda Ferro (FdI) «Sono sconcertata per quanto avvenuto all’ospedale di Serra San Bruno, dove ad un 83enne è stato fissato un esame cardiologico per il maggio del 2020, cioè tra oltre due anni.

Un vero e proprio insulto nei confronti di una persona che necessita di accertamenti sul proprio stato di salute, ma soprattutto una imbarazzante ammissione di resa della sanità pubblica di fronte ai bisogni dei cittadini»

«Prenotare un esame diagnostico a distanza di due anni significa costringere un paziente a rivolgersi ad una struttura privata o, come purtroppo spesso avviene, a rinunciare all’esame, considerato che soprattutto in territori montani come quelli delle Serre, gravemente penalizzati nei collegamenti e da una viabilità disastrata, non è facile per un anziano recarsi presso altre strutture sanitarie».

«Spero non siano questi i progressi nel settore della specialistica ambulatoriale pubblica sbandierati dal commissario Scura per giustificare i tagli alle strutture private.

Credo che della vicenda, ma più in generale dei lunghi tempi di attesa per la diagnostica che quotidianamente vengono denunciati in tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Calabria, a causa di carenze strutturali e organizzative i cui effetti vengono arginati soltanto dall’abnegazione di medici e personale sanitario, debba occuparsi il Consiglio regionale e in particolare la commissione Sanità».

«Auspico inoltre che il nuovo governo ponga fine una volta per tutte ad un Commissariamento della sanità calabrese, che oltre a non avere ottenuto i risultati prefissati sta fornendo al governo regionale un comodo pretesto per assolversi dalle proprie responsabilità, mentre proprio oggi il presidente Oliverio ammette di non essere riuscito ad interloquire con il governo nazionale guidato dal suo stesso partito, e di avere sbagliato a minacciare di incatenarsi a Roma per poi non fare nulla»

Una imbarazzante ammissione di resa della sanità pubblica di fronte ai bisogni dei cittadini»

Possibile che nemmeno LEI, signora Ferro abbia compreso che il problema della sanità calabrese non lo crea Scura che finora ha obbedito al ministro e che è venuto in Calabria per problemi espressi dalla storica e perdurante evasione sanitaria che è figlia anche se non soprattutto delle lunghe attese per una visita.

Non è un problema di sanità pubblica e sanità privata : se quest’ultima funzionasse ( ed in alcuni casi funziona) chi se ne fregherebbe se nella sanità pubblica si creano lunghe file di attesa!

Il problema è la staticità del sistema, la approssimazione del sistema sanitario calabrese.

Come non segnalare, per esempio il fatto che per una visita gastroenterologia gli amanteani devono andare a Praia a mare!

Non può venire una volta ogni tanto il gastroenterologo ad Amantea?

Certo che può, ma deve deciderlo la regione! Ed allora perché non lo fa?

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