
riceviamo e pubblichiamo
Il presidente Graziano scrive a Oliverio: Rilanciare le ambizioni della struttura
AMANTEA (Cs) – Giovedì, 28 Dicembre 2017 – La Regione Calabria inserisca nelle opere finanziabili anche il progetto di riqualificazione del Porto di Amantea, ammesso nell’ambito del bando porti emanato dal Dipartimento Lavori pubblici che prevede la ripartizione di oltre 21 milioni di euro sulle proposte ritenute idonee. È necessario rilanciare le ambizioni di una struttura strategica nell’intero bacino tirrenico. E questo è possibile solo integrando le risorse disponibili così da finanziare anche l’area portuale di Amantea.
È quanto chiede il Presidente nazionale de Il Coraggio di Cambiare l’Italia, Giuseppe Graziano, che sostenendo la vertenza incalzata da tempo da Vincenzo Lazzaroli, in rappresentanza dei cittadini, in merito alla questione del Porto di Amantea ha scritto al presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio.
Il porto di Amantea – dice Graziano - rappresenta uno dei siti di approdo storico sul tirreno cosentino che ogni anno accoglie centinaia di diportisti contribuendo, di fatto, all’economia e allo sviluppo turistico del territorio. Una struttura strategica, dunque, riconosciuta anche dalla commissione tecnica che ha valutato il progetto di riqualificazione, facendolo rientrare tra i primi otto ammissibili sull’intero territorio regionale. Ora è necessario, per contribuire a rilanciare le ambizioni economiche e di sviluppo del comprensorio del basso tirreno cosentino, rendere attuativo questo progetto. Ecco perché – aggiunge – abbiamo chiesto al presidente Oliverio di integrare e rimpinguare le risorse già assegnate con altri fondi così che tutte le otto idee progettuali ritenute idonee dalla commissione di valutazione, compresa quella per il porto di Amantea, possano essere finanziate.
Questa - precisa il leader del CCI – è una vertenza dei cittadini che non può essere issata su bandiere politiche ed il cui esito positivo sarebbe un risultato grandioso per tutti. Ecco perché la stessa Amministrazione comunale dovrebbe rivolgere un’attenzione maggiore a questa problematica. Che al momento non c’è. Tant’è vero che il porto di Amantea rischia addirittura di non essere operativo per la prossima stagione estiva se – spiega Graziano - non verranno attuate le urgenti e necessarie azioni di dragaggio della darsena. Che ormai, puntualmente, tutti gli inverni si insabbia. Nell’aprile scorso, grazie ad una idea concreta proposta dal nostro movimento e sostenuta da Vincenzo Lazzaroli indicammo la soluzione, poi attuata con successo dall’allora Commissione prefettizia insediata presso il Comune di Amantea, per avviare le attività di disocclusione dell’ingresso del porto. Basterebbe, oggi – precisa il Presidente de Il Coraggio di Cambiare l’Italia– che l’Amministrazione comunale ri-adottasse sic et simpliciter quel provvedimento commissariale che prevede l’asporto dei sedimenti insabbiati in deposito temporaneo utilizzandoli, previa analisi chimico-fisica dei materiali – conclude -, per il ripascimento della costa.
Correva il lontano 1984 quando per la prima volta si tenne nella Chiesa di San Bernardino il primo concerto di Fine anno della banda Mario Aloe Città di Amantea.
Sembra un secolo fa.
Quest’anno siamo alla trentaquattresima edizione.
Sempre nella Chiesa di San Bernardino.
Sempre a fine anno. Quest’anno il 28 dicembre alle ore 19.00
Questo il programma:
Prima parte
Arioso di Johann Sebastian Bach
Happy Cristmas di J. Lennon
Maria Luisa di G. Lanaro
English folk song suite di R. Vaugham Williams
Norma di V. Bellini
Seconda parte
Valse de Juliette di C. Gounod
Free World Fantasy di Jacobs De Haan
Core ‘grato di S. Cardillo ed R. Cordiferro
In un mercato persiano di A. W. Ketelbey
Quadro per un giglio di B. Picone
Radetzky di J. Strauss Junior
Il canto degli Italiani di Mameli Novaro
Dirige il maestro Roberto Francescano con la collaborazione dei maestri Alessandro Feroleto e Luigi Spina
Era l’inizio degli anni trenta quando il sindaco Mirabelli decise completare Via Della Dogana ( così si chiamava un tempo), cioè quella che collegava Catocastro con la marina ed in particolare con la stazione ferroviaria.
Nasceva così l’unica strada che attraversava la piana di Amantea da Nord a sud nel tratto tra il Catocastro ed il Santa Maria.
Al tempo c’erano pochissime case e pertanto si collegavano soprattutto terreni.
Una strada comunque non solo utile m importante.
Ci volle del tempo per capire la grandezza di questa intuizione politica ed urbanistica.
Poi nacque la SS18, una strada moderna e larga, e così via Dogana fu meno considerata e soprattutto meno difesa.
Tanto da diventare in alcuni tratti a senso unico.
Talvolta verso sud, da via Mazzini a via Della Libertà, talvolta verso nord, da Via Baldacchini a via Della Libertà.
Scelte urbanisticamente ingiustificate ed ingiustificabili, se non addirittura folli, fatte solo per garantire la sosta a poche automobili.
Quasi che le strade non fossero nate per collegare quartieri, case, poderi, famiglie, ma solo per parcheggiare !
Ed è di questi giorni un’altra scelta folle, quale ci sembra quella di fare un altro pezzo di senso unico, tra via Lava Gaenza e Via Baldacchini, nel senso nord –sud.
L’unica strada interna al centro abitato che collega tutta la piana di Amantea, quindi, diventa la dimostrazione della arroganza della politica che suppone di poter fare ciò che vuole del traffico senza alcuna analisi e senza alcuna legittimazione.
La riprova è nella ordinanza a supporto del neonato senso unico.
Nella ordinanza n 131 dl 18.12.2017, leggiamo, infatti,” Vista la delibera GM nr 44 del 29.09.2017 inerente la modifica in via sperimentale della viabilità in via Dogana, nel tratto compreso tra via Baldacchini e via Lava Gaenza”
E siamo così andati a vederla, scoprendo che parla non di Via Dogana ma del Polo scolastico !!!!! ( vedi foto in basso)
Classico refuso?
Ma c’è di peggio.
Il terribile è quando si scrive che “l’attuale destinazione del tratto di strada a doppio senso di circolazione determina notevole intralcio alla circolazione con situazioni temporanee di congestione del traffico”.
Una affermazione assurda.
La congestione non dipende dal doppio senso di circolazione che esiste da una vita, ma esclusivamente dal parcheggio degli autoveicoli.
Un parcheggio inaccettabile ed illegittimo.
Ed, infatti, si attua un senso unico solo per permettere il parcheggio di 10 autoveicoli al massimo.
Ancora più grave è l’affermazione che il senso unico serve per aumentare la sicurezza e l’incolumità degli utenti e cittadini in genere.
Di quale sicurezza ed incolumità si parla?
Certamente non di quella dei pedoni vista la presenza dei marciapiedi su ambo i lati della strada.
Ma la cosa più illogica è che il traffico proveniente da sud non può andare diritto come sarebbe logico, non può andare a sinistra, su via Lava Gaenza, verso la SS18, perché c’è un divieto di accesso e deve pertanto per forza svoltare a destra verso via Bologna, una strada dove manca la visibilità all’ incrocio e dove mancano i parcheggi, così facendo percorrere più strada, così inquinando l’aria, così aggravando il già difficile transito su via Baldacchini che è la strada più stretta di Amantea.
E tutto per pochissimi parcheggi.
Ma a chi appartengono ed a chi servono?
Ma ancora più grave è che per garantire pochissimi parcheggi su via Dogana si vieta poi i parcheggi sul tratto di Via Lava Gaenza dove viene immesso il traffico di via Dogana oggi vietato!
Appena ragioneranno un po’ gli amanteani della zona sud per evitare un traffico infernale cercheranno di usare la SS18 rischiando ancora di più.
Le immissioni a sud di via Lava Gaenza, infatti, non sono tutelate da semafori!
Non ci stiamo e se non verrà immediatamente revocato questo senso unico chiederemo al Prefetto ed al competente ministero di accertare se in questa vicenda siano avvertibili abusi di sorta, e soprattutto di accertare se il comune di Amantea abbia operato correttamente per la dotazione di parcheggi privati( quelli delle abitazioni) e pubblici( quelli del DM 2.4.1968 n 1444)!
Speriamo che il 2018 porti più saggezza!