Paura ad Acquicella, frazione del Comune di Amantea, sulla strada comunale, che collega la frazione al paese antico, strada che passa direttamente sotto la chiesetta di San Giuseppe, per la caduta di un grosso masso che ha invaso la carreggiata.
Fortunatamente in quel momento non vi erano auto in transito, altrimenti si sarebbe davvero potuta verificare una tragedia.
La frana è avvenuta, poco meno di settimana fa, per un distacco dalla montagna che sovrasta gran parte della frazione, frutto probabilmente dei diversi incendi che negli anni passati hanno interessato questo promontorio e causato quindi questa friabilità del terreno.
È bastata mezz’ora di pioggia battente per fare ripiombare forte il senso di impotenza misto ad angoscia ed amarezza.
Dai terribili incendi dolosi degli scorsi anni, che in forma più o meno vasta si ripetono ogni anno, sulle colline che sovrastano la frazione di Acquicella.
La collina è sempre più fragile ed il rischio di caduta massi non è più ipotetico ma è diventato certezza.
Ogni volta non ci rimane che ringraziare il Signore perché non c’è mai scappato il morto.
La nostra Città, già da diverso tempo, sembra sgretolarsi ogni giorno di più, oggi raccontiamo il frantumarsi del costone di Acquicella, ieri abbiamo raccontato la chiusura della Villa Comunale per caduta massi, nel periodo dopo Natale abbiamo raccontato la chiusura del tratto della statale in prossimità di Coreca e per non parlare dello scivolamento a valle dell'intero quartiere piazza, importante centro storico della città.
E le amministrazioni passate e presenti, ordinarie e straordinarie che cosa hanno mai fatto?
Solo chiudere la strada, la zona o la spiaggia.
Oggi il problema principale è il coronavirus e questo non si discute, ma non dobbiamo dimenticare gli atavici problemi della nostra città, problemi mai risolti, che non solo sono problemi lontani da noi, ma sono problemi che ci coinvolgono tutti in prima persona.
Amantea ha bisogno di una classe politica seria e che soddisfi le necessità della città, Amantea ha bisogno del suo "Risorgimento" che deve necessariamente passare verso una nuova classe politica e deve passare da una nuova classe dirigenziale, slegata da ogni passato glorioso, con la mente aperta alle necessità del futuro e l'occhio cinico ai conti economici.