Sono circa una decina le vittime di questa banda di “cugini” lametini che da qualche giorno non mancano di raggiungere Amantea e di visitare negozi sottraendo i soldi dai cassetti e dai registratori di cassa.
Le vittime ci raccontano di ladri “centometristi”, cioè di persone esperte che in pochissimi minuti entrano, con effrazioni anche molto costose, e vanno via non dando il tempo di intervenire al sistema di sicurezza.
Questo è quanto visto dai commercianti della immagini delle telecamere.
Le stesse immagini sono state utilizzate dagli investigatori dell’arma dei carabinieri che dopo una intensa azione fatta di indagini ed appostamenti sono riusciti a catturarli.
Ci dicono, addirittura , che qualcuno di loro cambiasse il giacchettino double face nella speranza di non essere riconosciuto.
Alcuni furti sono stati inutili perché avrebbero interessato aziende non attive.
La tecnica dei furti ha escluso i beni e le attrezzature affinchè non fossero rinvenibili sugli automezzi da loro usati.
Non volevano, cioè, correre il rischio di essere fermati con la refurtiva mentre ritornavano a Lamezia Terme.
Per questo l’ obiettivo era esclusivamente i soldi, ma solo quelli di carta e non quelli spicci.
Ladri, cioè, non di poco conto al punto che le monete venivano lasciate nei cassetti o sparse per terra nel negozio.
Stando alle informazioni forniteci gli autori dei furti sono stati arrestati e sottoposti a giudizio per direttissima.
Il giudice del Tribunale di Paola ha imposto ai ladri il divieto di fare ritorno nel Comune di Amantea per un periodo di anni tre.
La misura è prevista dal D. lgs.159/2011 verso coloro che debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, abitualmente dediti a traffici delittuosi e verso coloro per condotta e tenore di vita debbano ritenersi, sulla base di elementi di fatto, che vivano abitualmente, anche in parte, con i proventi di attività delittuose.
In caso di inosservanza il contravventore è punito con l’arresto da uno a sei mesi.