Se Trilussa fosse ancora vivo e, pur romano, avesse abitato alla mantia, forse ci avrebbe regalato una poesia.
Magari una poesia che parlava della lotta che si svolge in tutte le elezioni amministrative dove, con un popolo assente, distratto, abulico, vince, sempre, il candidato che ha amici potenti, dove le regole vengono piegate alle esigenze dei vincenti .
Come avviene nei sogni uno sconosciuto poeta ce ne ha inviato una sua modulata su quella originaria di Trilussa “Er leone riconoscente”
Eccovela:
Ner deserto Amanteano, un Re Leone
che j' era entrato un ago drento ar piede,
chiamò un politico de fama pe' l' operazzione.
- Bravo! - je disse doppo - io t' aringrazzio:
vedrai che sarò riconoscente
d' avemme libberato da ' sto strazio;
qual' é er pensiero tuo? De vince le elezzioni?
Embè, s' io posso te darò ' na mano... –
E in quella notte istessa
mantenne la promessa
più mejo che non si potja fari;
ritornò dar politico e gli disse: - Amico,
di certo te farò vince l’elezzione, e te lo dico
perché me so' magnato tutti l’avversari
PS A giorni ne arriverà un’altra.