Redazione TirrenoNews
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La piena del Catocastro fa scoprire pezzi di lamiera d’auto.
Domenica, 17 Marzo 2013 18:42 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaUna piena come non si aveva da decenni, in verità. Una piena che ha portato verso mare migliaia di mc di fango, di ghiaia e perfino grandi pietre come non si vedevano da anni. Ricompare perfino il basalto nero di Lago con il quale un tempo si facevano le acquasantiere.
Una piena talmente forte che ha portato a mare anche grossi tronchi che poi sono diventato preda di alcuni amanteani che li hanno tagliati per il proprio camino: come avveniva un tempo, al tempo delle grandi piene. La consuetudine locale, infatti , da sempre, considera “res nullius” le cose portate dal fiume a mare e dal mare lasciate sulla spiaggia.
Insieme ai tronchi più o meno grandi tantissimi pezzi di canne e legni : i famosi “orfanelli” che un tempo erano la sola legna degli amanteani e che ancora oggi vengono fortunatamente raccolti per innescare il fuoco dei camini( fortunatamente perché si contribuisce a pulire la spiaggia)
Poi a sorpresa( mica tanto, in verità) grandi copertoni di autocarri e perfino lamiere di auto( nella foto). Già, ma che ci fa il paraurti anteriore di un’auto nel fiume?
Era seppellita da qualche parte ed è emersa?
E quant’altro c’è sotto il fiume?
Qualche tempo fa mostrammo ai nostri lettori perfino il motore di un automezzo che era emerso sulla spiaggia di Catocastro.
La forte e perdurante mareggiata ci ha impedito di vedere se è emerso altro. Ma ci ritorneremo nei prossimi giorni alla ricerca di altre sorprese!
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Riprendono i lavori della rampa di San Pantaleo.
Domenica, 17 Marzo 2013 17:58 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiLi aveva sollecitato in consiglio comunale Antonio Rubino di Noi Liberi e l’assessore Sante Mazzei aveva dichiarato di essere già intervenuto diffidando la ditta a riprendere ed ultimare i lavori.
Tra l’altro a giorni è Pasqua e San Pantaleo è la strada più frequentata dai fedeli che salgono o scendono dalla soprastante Chiesa Madre.
Una foto mostra l’armatura e lo scavo per la messa in opera di una coronatura armata che lega le teste dei tubi che sono stati spinti nel terreno della collina in due direzioni oblique tra loro.
La trave orizzontale dovrebbe mantenere il muro di sottoscarpa che era fortemente fratturato e che sembrava essere sul punto di esplodere ed il muro obliquo di soprascarpa che tiene la seconda rampa della salita di San Pantaleo.
Certo non bastano questi lavori ma comunque sono un primo passo verso una soluzione di maggiore stabilità della rampa realizzata grazia i fondi del piano Marshall dopo lo scoppio del 20 febbraio 1943.
La seconda fato fatto il giorno dopo mostra il muro armato di cemento che lega le teste di ferro infilate nella rampa.
Non sappiamo se saranno almeno risanate le diverse e notevoli ferite dei muri e se le stesse ferite saranno prima lavate con acqua in pressione o se come talvolta accade si metterà una leccata di cemento esterno nascondendo quello che c’è dentro.
Non ci resta che aspettare.
Ed è inutile nascondere la delusione del profano sul tipo di lavori fatti: inutile negare che ci aspettavamo altro!!
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Siamo alla fine del lungomare di Amantea. Osserviamo gli effetti della forte mareggiata che ha imperversato sulla costa e discutiamo del grande asporto di sabbia che ha ridotto di molto la spiaggia.
A parole ognuno di noi tenta di paragonare la forza di questa ultima mareggiata a quelle che a memoria d’uomo hanno imperversato sulla costa amanteana.
Si ferma un amico che segnala la quasi scomparsa della spiaggia di Acquicella.
Nel frattempo proprio vicino a noi, ad un palmo di mano, sul muro azzurro del lungomare si posa un uccellino.
Non ha paura, non schizza via come succede a tanti altri.
Lo osserviamo lungamente ed ho il tempo di scattargli alcune foto.
Quanti colori! Il becco rosso. Un pappagallino?
Nessuno di noi lo sa.
“Peppe, perché non lo metti sul sito e chiedi se qualcuno sa cos’è?”
Ecco fatto.
Ora aspettiamo risposta
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