Redazione TirrenoNews
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Continua l’ecatombe di delfini nel Tirreno Ma cosa li uccide?
Sabato, 16 Marzo 2013 22:40 Pubblicato in ItaliaI nostri lettori ricorderanno che abbiamo già scritto segnalando la storia della strana moria di delfini nel Tirreno.
Oggi dobbiamo evidenziare che questa moria continua e che ad oggi sono almeno 85 le carcasse rinvenute sulle coste.
L’ultima di oggi a Vibo Valentia
Secondo la Banca Dati Spiaggiamenti dell'Università di Pavia, dal 1° gennaio all'8 marzo si sono spiaggiati in tutto 79 cetacei, di cui ben 64 delfini della specie stenella striata (Stenella coeruleoalba), la specie più comune nel Mediterraneo.
Quasi tutti i ritrovamenti sono avvenuti lungo le coste del Tirreno, la maggior parte in Lazio, Toscana, Calabria, e Sicilia. Nove dei 79 cetacei ritrovati erano avanzato stato di putrefazione e non è stato possibile identificarli, ma si sospetta che almeno alcuni di questi siano altre stenelle.
Ma sono numeri parziali considerato che occorrerebbe sapere anche quanti sono gli individui morti ma non ritrovati o non segnalati.
Rispetto alla media di 3-4 individui al mese spiaggiati negli altri anni siamo quindi a valore quasi decupli.
Giornali e web hanno parlato di due cause : una connessa ad una malattia infettiva il Morbillivirus, l’altra ad un batterio Photobacterium damselae.
Tra gli ambientalisti non manca chi riconduce queste atipiche morìe di cetacei a possibili esperimenti militari o a ricerche condotte dalle compagnie petrolifere. A parte il pericolo di sversamenti d’idrocarburi, secondo alcuni attivisti sarebbero sparate vere e proprie bombe sott’acqua che darebbero origine a propagazioni di onde acustiche, le quali, rimbalzando nel sottosuolo, segnalerebbero potenziali giacimenti.
Ma, c’è chi osserva che se fossero queste le cause non avrebbero la peggio solo delfini, ma anche altri cetacei, come balene o capodogli.
C’è, inoltre, chi, come Michela Podestà del Museo di Storia Naturale di Milano,ricorda che "In passato abbiamo avuto morie anche molto più elevate nei numeri, dovute al Morbillivirus. Erano state nel 1991-1992 e nel 2008".
Ed infine c’è chi , come Sandro Mazzariol, coordinatore dell'Unità di Pronto Intervento (CERT) che interviene in caso di spiaggiamenti anomali e Cristina Casalone, coordinatore dei laboratori zooprofilattici che effettuano le diagnosi su cetacei spiaggiati, sostengono che "Sulla base degli esiti di laboratorio attualmente disponibili non è possibile al momento concludere che infezioni batteriche e virali, riscontrate in alcuni soggetti, siano da sole la causa dell'anomalo fenomeno degli spiaggiamenti. Solo in alcuni soggetti sono quindi stati ritrovati Morbillivirus e agenti batterici, ma tutti gli animali presentavano grandi infestazioni parassitarie. Tali condizioni ed alcune osservazioni microscopiche fanno sospettare una depressione del sistema immunitario di questi animali".
Non sarebbe quindi una epidemia , come avvenuto in Perù lo scorso anno quando sono morti almeno 900 delfini, ma una condizione pregressa che ha diminuito la capacità dei delfini di reagire alle infezioni.
Ma che cosa avrebbe determinato questo stato di immunodeficienza?
Ecco, gli esemplari spiaggiati risultano pesantemente contaminati da inquinanti ambientali come PCB e DDT, che provocano un abbassamento delle difese del sistema immunitario.
Allora è il caso di aspettare il convegno che si terrà a Palermo, dal 25 al 27 marzo, dove i diversi gruppi di studio si confronteranno sui dati raccolti.
Il PD scende tra la gente e comincia un nuovo percorso di democrazia e partecipazione
Sabato, 16 Marzo 2013 19:37 Pubblicato in Campora San GiovanniQualcosa sta cambiando nella politica italiana. Anche a livello locale.
La prova principe nella scelta del Circolo del PD di Amantea di incontrare gli amanteani fuori dalla sede istituzionale.
Ed il primo incontro non poteva non avvenire che in Campora San Giovanni, la popolosa frazione amanteana che vanta più abitanti della gran parte dei comuni calabresi, grazie ad un cittadino camporese che ha posto a disposizione, gratuitamente, un proprio locale.
Un primo incontro per stimolare i cittadini a rappresentare i problemi frazionali, per offrire un filo diretto con la politica sana.
E Campora non si è certo lasciata sfuggire questa occasione. Non solo con una presenza così numerosa che il locale non è riuscito a contenere i partecipanti, ma soprattutto per i problemi sollevati e che non hanno trovato nemmeno attenzione da parte degli amministratori locali. Figurarsi risposta.
All’incontro ha partecipato anche l’onorevole Mario Pirillo appena giunto da Brussels oltre ai consiglieri Antonio Rubino e Giovanbattista Morelli.
Dopo la introduzione del segretario del circolo Salvatore Pirillo la parola è passata ai presenti che hanno in primis plaudito alla iniziativa e di seguito esposto una serie nutrita di problemi
Particolare attenzione ha avuto il ponte Miceli (nella foto i lavori oggi) che sta costringendo il traffico da e per il PIP sulle strade interne della cittadina, un’opera infinita e piena di problemi e che mostra tutta la inidoneità del comune di Amantea, sia per la parte politica che per quella tecnica!
Di seguito il problema dell’assetto del territorio che abbandonato a e stesso si sfalda per le piogge e le frane
Le strade piene di buche, i pozzi neri, la casa cantoniera, la pulizia .
Vere e proprie denunce sono poi state esposte nella gestione del personale che appare insufficiente se non faziosa.
Ma è stata anche richiamata la necessità di una maggiore responsabilità del cittadino, della nascita di una etica che porti verso momenti di migliore civiltà e di migliore convivenza.
Numerosi, qualificati ed intensi gli interventi dei presenti , il segno più forte della voglia di partecipazione dei cittadini camporesi..
Ed il segretario del circolo del PD insieme a tutti gli altri componenti hanno assunto l’impegno di massimizzare l’attenzione sui problemi irrisolti della comunità e di continuare ad incontrare la comunità nei quartieri, nelle strade, nelle case al fine di contribuire a formare una nuova coscienza del cittadino per cominciare a contribuire alla crescita di una nuova classe dirigente che faccia al più presto dimenticare quella che attualmente governa la città.
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La Procura di Catanzaro chiede il rinvio a giudizio per Alessandra Sarlo.
Sabato, 16 Marzo 2013 18:35 Pubblicato in Vibo ValentiaTanto tuonò che piovve. Sembravano lontani i tuoni ed i fulmini sulla nomina di Alessandra Sarlo a commissario regionale dell’Asp di Vibo Valentia, nomina della quale si era parlato nel processo “Infinito 3”, incluso in una più vasta inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Milano, nella quale risultano indagati, tra gli altri, l’ex consigliere Franco Morelli ed il magistrato Vincenzo Giglio. Sotto esame la sua nomina all'Asp di Vibo. Dopo la chiusura delle indagini, arrivata a metà febbraio scorso, a distanza di un mese esatto, i sostituti procuratori Gerardo Dominijanni e Domenico Guarascio hanno chiesto il rinvio a giudizio per la dirigente. Ora, sulla richiesta dovrà pronunciarsi il giudice dell'udienza preliminare, al termine del confronto in aula. Come si ricorda sono due i filoni giudiziari che interessano la Sarlo.
Il primo riguarda la nomina a direttore generale di un dipartimento regionale si è già concluso con la richiesta di rinvio a giudizio per il governatore Giuseppe Scopelliti, per la vicepresidente Antonella Stasi e per l'assessore Domenico Tallini
Il secondo è quello relativo all’incarico di commissario regionale dell’Asp di Vibo Valentia e che sarebbe stata frutto di accordi tra il marito della donna, il magistrato Giglio, e l'ex consigliere regionale Morelli. Ed a provarlo sarebbero una serie di sms che parlano dell'evento.
Il 10 aprile 2010, poco dopo l'elezione in consiglio regionale di Morelli, un sms del giudice Giglio mette i magistrati sulle piste delle nomine regionali: «Ti confesso un piccolo segreto: mia moglie fa parte della piccola cerchia di persone a cui piace lavorare molto. Perciò, quale che sia la destinazione, per favore, che sia un posto fortemente operativo e non di mera rappresentanza. Questo per la sua serenità e per il mio equilibrio interiore per cui invoco la solidarietà maschile. Grazie».
Alessandra Sarlo venne poi nominata dalla giunta regionale, su proposta del governatore Scopelliti, commissario straordinario dell'Azienda sanitaria di Vibo Valentia. Ed è proprio il marito magistrato ad annunciarlo all'amico consigliere Morelli sempre attraverso un sms: «Per il resto grande novità: pare che Ale sarà nominata commissario dell'Asp di Vibo Valentia. È un impegno preso direttamente e inaspettatamente dal governatore».
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