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Riceviamo e pubblichiamo:

Direttore carissimo. Sfogliando e leggendo il giornale “Gazzetta del Sud” di oggi Domenica 29 ottobre 2017 a pag. 32 ho trovato molto interessante un articolo del corrispondente di Amantea Ernesto Pastore:- Il reparto di radiologia rischia il ridimensionamento-.

Ma del problema, se non vado errato, se ne era occupato alcuni giorni addietro per primo Tirreno News.

Sì, la scure dei tagli alla sanità, come ha scritto giustamente Pastore si abbatterà ancora una volta sulla comunità amanteana.

Il reparto di radiologia rischia di essere spostato altrove, nelle altre strutture della provincia.

E tutti stanno a guardare.

Senza fare alcuna polemica i Sindaci del comprensorio di Amantea con la fascia tricolore hanno partecipato all’inaugurazione della Fiera, mi auguro che con la stessa fascia e con i gonfaloni del proprio comune scendano in piazza a protestare per far sentire la voce dei cittadini che dicono di no ai tagli dei servizi del poliambulatorio di località Santa Maria.

Mi ha fatto piacere che ancora una volta Ernesto Pastore ha voluto ricordare il Centro diurno per i diversamente abili di San Pietro in Amantea, chiuso da diversi anni per un cavillo burocratico.

Anche io, nel mio piccolo, mi sono interessato del Centro.

Nella copertina del mio libro pubblicato lo scorso anno: Paese in lenta agonia -, ho voluto mettere la foto del Centro abbandonato e circondato da sterpaglie, spine e “calavruni”. Nel capitolo: Lenta agonia – così scrissi:- Esisteva fino a pochi anni fa un Centro diurno per i diversamente abili.

Chiuso anche questo, malgrado le proteste dei genitori dei portatori di handicap per un semplice cavillo burocratico: la struttura era stata concepita originariamente come residenza per anziani.

I ragazzi che frequentavano il Centro hanno interessato finanche l’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, non hanno avuto neppure una risposta.

Le istituzioni regionali e i giudici, insensibili al loro grido di dolore, tacciono e non vogliono affrontare la questione e pronunciarsi per la riapertura della struttura che si trova in contrada Terramarina sulla via che porta ai Quattrocanali.

Il giornalista della “Gazzetta del Sud” Ernesto Pastore, in occasione della serata di gala “Grotta dei Desideri” XI Edizione, ha affidato a Valeria Marini e alla giornalista sportiva RAI Sig.ra Peroni, presenti alla manifestazione, di farsi carico del problema perché le istituzioni, ancora una volta, latitano e restano insensibili di fronte alla categoria dei più deboli.

Caspita! Questa è disperazione vera.

Vuol dire che i Sindaci del comprensorio non sono stati capaci di nulla -.

Ma la cosa che mi ha colpito e mi ha fatto sorridere è questa falsa notizia: G.B. Morelli è il Vice Sindaco di Amantea.

Ma Morelli non ricopriva la carica di Vice Sindaco della città di Amantea quando era Sindaco la signora Sabatino?

O forse c’è stato in questi giorni un rimescolamento nella Giunta del Sindaco Pizzino?.

NdR. Rassicuriamo l’amico Gagliardi, sempre sul pezzo e sempre attento alle cose dei nostri paesi, che il Vice sindaco di Amantea è Andrea Ianni Palarchio, e non già GB Morelli ( era vicesindaco al tempo di Monica Sabatino), ma, come può notarsi, in politica ed in sanità, MAI DIRE MAI!

Poi, perdonaci, per ora ( e meno male) è stato trasferito solo il radiologo, anzi la futura “Casa della Salute” aspetta nuove apparecchiature radiologiche !

Pubblicato in Cronaca

Il Senatore Pietro Grasso nonché Presidente del Senato della Repubblica della XVII Legislatura spara a zero contro il suo partito, il Partito Democratico di Renzi e Gentiloni per intenderci, e dice che se lui non avesse ricoperto la seconda carica dello Stato, cioè la Presidenza del Senato, non avrebbe votato la nuova legge elettorale né tantomeno data la fiducia al Governo Gentiloni.

Politicamente e umanamente la misura è colma e abbandona, perciò, il partito che lo ha fatto eleggere Senatore e poi Presidente del Senato con l’aiutino di una quindicina di Senatori del Movimento 5 Stelle.

E dove è andato a finire?

Nel Gruppo Misto, rifugio di tutti i voltagabbana.

Ma poiché la misura era colma e l’ennesima fiducia del Governo Gentiloni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, perché non si è dimesso prima della votazione anche da Presidente del Senato?

Gli fa comodo restare nella comodissima poltrona che occupa non per meriti propri.

Ma chi lo ha messo in quel posto così prestigioso?

Posto occupato prima di lui da uomini politici davvero in gamba e molto preparati, onore e vanto dell’Italia repubblicana: Paratore, Merzagora, Bonomi, De Nicola, Malagodi, Fanfani, Spadolini, Cossiga.

Il Partito Democratico naturalmente.

E ora, a pochi mesi dallo scioglimento delle Camere, Grasso sbatte la porta in faccia al PD e abbandona i suoi amici fedeli e sputa nel piatto dove fino ad ieri ha lautamente mangiato.

Bella riconoscenza.

Bella ricompensa.

Ben gli sta al Pd e ai suoi dirigenti.

Lo hanno imbarcato per opportunismo ed ora se ne va.

Ma forse ha capito qualcosa.

Con molta probabilità Renzi non lo avrebbe ricandidato senatore alle prossime elezioni politiche e allora lui, molto lungimirante, cercherà di accasarsi con la sinistra per ottenere ancora un’altra volta un posticino al Senato.

Benvenuto fra di noi, esultano Bersani, D’Alema e Co.

O forse avendo avuto la sensazione che il suo partito alle prossime elezioni politiche avrebbe potuto prendere una sonora batosta ora scappa come un topo dalla nave che affonda.

I voltagabbana, i traditori, non si trovano soltanto nel partito di Berlusconi, ma albergano anche in altri partiti politici.

Grasso, però, insisto, avrebbe fatto più bella figura se si fosse dimesso almeno da Presidente del Senato.

Ma in Italia, purtroppo, i nostri Parlamentarti e i nostri governanti non conoscono la parola “Dimissioni”.

La aborriscono.

La danno soltanto i grandi e veri uomini.

Perciò le motivazioni della scelta del Presidente Grasso di lasciare il gruppo Pd non mi hanno convinto.

E’ contro il voto di fiducia?

Ma quanti voti di fiducia abbiamo avuto in Parlamento con Monti, Letta, Renzi e Gentiloni?

Tantissimi.

Perché è stato zitto fino ad ieri?

Per convenienza?

Ma non era lui che ogni giorno ci ha rotto i timpani per non dire una mala parola quando se la prendeva con quelli che cambiavano casacca e che intendeva riformare i regolamenti?

Certo che era lui.

Appresa la notizia delle sue dimissioni dal partito mi sono messo a piangere.

Grave perdita di un uomo che ha fatto tanto per l’Italia e per la nostra Calabria.

Stasera inizierò lo sciopero della fame e della sete per questa notizia davvero devastante.

Fuori il Senatore Pietro Grasso dalla maggioranza parlamentare che appoggiava il Governo Gentiloni e dentro il Senatore Denis Verdini, il fuoriuscito dal partito di Berlusconi.

E tutto alla luce del sole e nello stesso tempo.

Bella conquista parlamentare!

Andiamo proprio bene.

Pubblicato in Italia

Su Tirreno News giovedì 19 ottobre è apparso un articolo:-Per la prima volta lo Stato commissaria un centro di accoglienza per migranti-.

Mi è piaciuta assai l’espressione “mbrazz’a Maria” usata dalla Redazione, che poi è una espressione che dalle nostre parti viene spesso usata: Ccu sa fame e pezzentia… simu tutti ‘mbrazza a Maria.

 

Il Ministro Minniti ha commissariato tre centri a Briatico per presunta infiltrazione mafiosa.

Ora mi chiedo, possibile che fino ad oggi nessuno si era accorto di nulla?

E se le cose non vanno poi così bene presso i centri di accoglienza come si vuol far credere, perché 140 comuni calabresi hanno aderito al progetto SPRAR?

Anche il Comune di Amantea ha aderito agli SPRAR e pure il comune di Aiello Calabro e il comune di Carolei che sono molto vicini al nostro.

Tutti i Sindaci, per l’occasione, si sono presentati a Taverna di Catanzaro indossando per l’occasione i vestiti migliori e naturalmente la fascia tricolore.

Questa non manca mai, come diciamo dalle nostre parti .-E’ petrusino ad ogni minestra.

Ma non ci sono già i migranti ad Amantea e a Carolei?

Certo che ci sono e ci sono da diversi anni.

E noi li vediamo scorazzare per le nostre piazze e per le nostre vie in vecchie biciclette, ma spesso li vediamo con bicchieri di plastica in mano a chiedere l’elemosina davanti ai supermercati.

I Sindaci si sono presentati tutti come abbiamo detto con le fasce tricolori perché rappresentavano l’autorità ed hanno firmato il protocollo d’intesa alla presenza del Ministro Minniti e del Governatore della Calabria On. Oliverio.

Ma i Sindaci prima di firmare il documento d’intesa hanno consultato i loro Consigli Comunali, i loro cittadini e i loro elettori che li hanno votati?

E se fino ad ieri eravamo ‘mbrazza a Maria, da oggi in poi saremo ‘mbrazza al Figlio e allo Spirito Santo.

 

Anche il mio Comune San Pietro in Amantea aveva aderito con delibera di Giunta n.7 del 28 marzo 2017 al progetto di accoglienza, integrazione e tutela a favore dei richiedenti protezione internazionale e beneficiari di protezione umanitaria.

Il progetto, per il momento non è stato accolto.

Non c’è nella lista dei 140 Comuni calabresi.

San Pietro in Amantea era pronto e disponibile ad accogliere gli immigrati.

Il progetto aveva per finalità, tra le altre cose, avviare percorsi di inserimento socio economico; inserimento scolastico; apprendimento della lingua italiana;assistenza socio sanitaria; orientamento al territorio e ai suoi servizi.

Poiché il comune non aveva strutture proprie in grado di gestire il progetto avrebbe dovuto individuare un soggetto di comprovata esperienza e competenza nei servizi a favore dei destinatari del bando.

Il progetto prevedeva l’organizzazione dei servizi per N. 20 ospiti.

Il Comune avrebbe garantito il 5% quale quota di cofinanziamento del progetto, la fornitura elettrica, il servizio idrico, la raccolta rifiuti, etc.

Il progetto aveva un costo complessivo di 282 mila euro per complessivi 12 mesi.

Se il progetto fosse stato accolto il Comune avrebbe dovuto reclutare personale da impiegare stabilmente nella struttura che nel paese non ci sono, fatta eccezione per il personale per la pulizia, come: Operatori sociali, interpreti, operatori legali, assistenti sociali, psicologi.

Non conosco il progetto presentato dal Comune di Amantea, quindi non so quanti richiedenti asilo e rifugiati verranno ospitati, quanto è il costo complessivo del progetto e quanti addetti ai lavori verranno impiegati.

Se per San Pietro in Amantea, Comune di appena 500 abitanti, i richiedenti asilo da collocare erano in numero di 20, in Amantea, Comune di 14 mila abitanti, i richiedenti asilo saranno almeno duecento.

E dove verranno collocati?

L’ex Sindaco Sabatino era molto preoccupato dell’alto numero di profughi presenti in Amantea, ora invece a distanza di pochi mesi Amantea si accinge ad accogliere altri profughi.

Perché?

Evidentemente i Comuni aderenti al progetto si aspettano dallo Stato incentivi economici e occupazione per decine e decine di ragazzi e ragazzi disoccupati che in tempo di elezioni si trasformeranno poi in voti.

E come disse l’ex sindaco di Acquaformosa:- L’integrazione è una straordinaria opportunità-

Sì, davvero. Per qualcuno è un vero business.

Che tradotto in italiano significa commercio, affari.

Ecco perché lo Stato ha commissariato alcuni centri di accoglienza e messo in galera alcuni personaggi.

Ma Babbo Natale e la Befana non sono ancora arrivati.

Pubblicato in Politica

Carissimi amici e lettori di Tirreno News oggi vi voglio parlare di una storia pruriginosa che ha fatto parlare quasi tutti gli abitanti della Versilia e di Camaiore e Viareggio in particolar modo.

Ne ha dato notizia il giornale “La Nazione” di Firenze: Incontri hot con i profughi.

Giovani e meno giovani donne della zona ogni sera si intrattenevano con i giovanissimi profughi africani in una casa del paese e li ringraziavano pure per le loro prestazioni sessuali con ricariche telefoniche.

La notizia ha fatto il giro dei paesi coinvolti e subito i social network, le strade, le piazze, i bar, i locali pubblici non hanno fatto altro che diffondere e ampliare la notizia, suscitando ilarità e una bufera politica.

Si dice in giro che donne di tutte le età arrivavano da varie zone della Versilia e si intrattenevano a lungo con i bei ragazzi africani che avevano i giorni e le notti libere a disposizione per divertirsi e far divertire le donne bisognose di coccole.

Non erano i baldi giovanotti che pagavano, come si è sempre fatto, le prestazioni sessuali, ma le donne.

Non con denaro o costosi regali, solamente con ricariche telefoniche.

In un primo momento si era pensato, dopo alcune segnalazioni degli abitanti della zona, che i giovani africani si accoppiassero con ragazze straniere, pure loro di colore, anche loro profughe e accolte nei vari centri di accoglienza.

Se fosse stato davvero così non ci sarebbe stato nulla di male, anche se era tassativamente proibito accogliere donne nella struttura maschile.

I ragazzi africani sono tutti giovani e, come tutti i giovani del mondo, alla loro beata età vanno in cerca di svago e di incontri amorosi con le ragazze.

Grazie, però, agli appostamenti delle Forze dell’Ordine, si è appurato che le donne non erano donne di colore, ma donne tutte bianche e del luogo, alcune addirittura sposate e con figli.

Apriti cielo! Subito si è scatenata la caccia per scoprire chi fossero queste vogliose donne che avevano scelto liberamente la allegra avventura con i baldi e robusti giovani africani e chi fossero i mariti e i fidanzati traditi, i quali, evidentemente, non erano in grado di soddisfare sessualmente i desideri e le voglie delle mogli e delle fidanzate.

Ora però, scoperta questa piccante avventura, le cose sono tornate alla normalità.

La sera non c’è più un via vai presso la casa di accoglienza e le signore se ne stanno chiuse nelle proprie case

La processione, per il momento, è terminata.

Ma il gossip continua.

Fra non molto arriverà a Camaiore un nuovo sacerdote mandato dal Vescovo della Diocesi.

Lui, sì, che nel confessionale ne sentirà delle belle.

Ma nel mese di gennaio di quest’anno si è verificato a Milano un altro curioso e piccante fatto di cronaca. Protagonisti sempre i profughi africani.

In un convento di suore che ospitava alcuni migranti 9 suore sono rimaste incinta. Le suore si difesero negando di avere avuto mai rapporti sessuali con i migranti.

Si vede che anche loro, come la Vergine Maria, siano rimaste incinte per volere ed opera dello Spirito Santo.

Uno dei giovani immigrati ospiti nel convento così si è espresso sulla scabrosa vicenda:- Grazie suore! Grazie Italia!.

Ci siamo divertiti tanto e consigliamo questo posto a tutti i nostri amici-.

Non voglio aggiungere altro.

Pubblicato in Italia

Vi presentiamo uno straordinario pezzo di giornalismo.

 

“Gli strafalcioni in televisione e negli esami di maturità si sono sempre sprecati.

Si vede che la buona scuola ha fatto passi da gigante.

 

Per non parlare poi degli strafalcioni di reporter e giornalisti.

Molti conoscono Gabriele D’Annunzio come un grande esteta, ma come estetista lo ignoravo per davvero. Il grande Vate esperto in cure di bellezza, mamma mia che grande sorpresa!

Tutti sappiamo che a Firenze vi furono cruenti guerre tra Guelfi e Ghibellini, intense magari, ma intestinali direi proprio di no. Se fosse stato davvero così immagino le toilette fiorentine come fossero molto affollate.

Tutti abbiamo letto “I Promessi Sposi” di Alessandro Manzoni e tutti sappiamo le peripezie che hanno dovuto affrontare i due protagonisti del romanzo Renzo e Lucia. Ebbene i due sfortunati amanti muoiono alla fine del romanzo. Ma gli sfortunati amanti non erano per caso Giulietta e Romeo, una delle tragedie più note di William Shakespeare?

E che dire di Napoleone Bonaparte, un generale tedesco che partecipò alla seconda guerra mondiale e venne sconfitto dall’esercito britannico ad El Alamein? Ma Napoleone visse nell’800, era francese, e fu sconfitto a Waterloo. Un soldato molto longevo che ha compiuto quasi 200 anni.

Tutti sappiamo come è finita la seconda guerra mondiale e chi ha maggiormente contribuito a porre fine al conflitto. Il famoso terremoto di Hiroshima. Sì, in Giappone ci sono stati tantissimi terremoti ma ad Hiroshima gli Stati Uniti d’America hanno sganciato una bomba atomica, non c’è stato un terremoto e un maremoto.

La capitale d’Inghilterra? Ovviamente Berlino. E ti pareva. Alla faccia della Brexit. Chissà come sarebbe contenta la signora Merkel.

E queste sono soltanto delle risposte che i nostri studenti hanno dato alle prove di esame della maturità. Alcune delle risposte hanno lasciato a bocca aperta i professori.

Io conosco un Pirandello che ha ricevuto negli anni 30 un Premio Nobel per la Letteratura, ma un premio Oscar non direi, anche perché Pirandello non ha mai girato un film.

La stampante è stata davvero una grande invenzione ma che abbia influito a diffondere le teorie di Lutero lo ignoravo per davvero.

Tutti conosciamo gli anni della guerra fredda perché l’abbiamo vissuta, ma che si sia combattuta durante i mesi invernali è per davvero una bella sorpresa.

E delle gaffe dei concorrenti ai vari quiz televisivi ne vogliamo parlare? Certamente.

Il versante italiano del Monte Bianco si trova in Sardegna.

Il passo di mare che separa la Francia e l’Inghilterra è lo stretto di Gibilterra.

Hitchcock è un famoso scienziato.

Ma in questi giorni la stampa e la televisione si sono interessate della trasmissione del Grande Fratello Vip.

Giulia De Lillis, l’ex corteggiatrice di “Uomini e Donne” e concorrente del Grande Fratello è al centro delle polemiche, continua a far parlare di sé per via dei continui strafalcioni.

I social network stanno impazzendo e Giulia è presa di mira per via della sua non cultura generale.

Giulia discute con gli altri inquilini della casa sulla capitale dell’Africa.

Ma l’Africa è un continente Signora Giulia!

E poi Sharm El Sheik non è la capitale d’Egitto.

L’America non è stata “inventata” nel 1842.

Ha detto proprio così:”Inventata”.

E’ stata scoperta da Cristoforo Colombo nel 1492. Inventata è tutto un’altra cosa.

Volta inventò la pila.

La Torre Eiffel a Parigi è stata costruita nel 2000.

Di fronte alle facce sbalordite ed attonite dei compagni di avventura ne ha detto proprio di tutti i colori.

Questi sono, amici lettori di Tirreno News, i frutti del nostro lavoro di insegnanti.

di Francesco Gagliardi

Pubblicato in Basso Tirreno

Sabato 14 ottobre è stato un giorno speciale che i cittadini di San Pietro in Amantea ricorderanno a lungo.

Il nostro piccolo paese ha vissuto due avvenimenti che hanno visto la partecipazione di tutta la comunità.

Alle ore 10 nella chiesa della Madonna delle Grazie ha dato l’ultimo saluto all’Ins. Francesco Guzzo, una persona molto amata e stimata e che ha ricoperto la carica di Sindaco per 25 anni dal 1970 al 1995.

Alle ore 19, sempre nella stessa chiesa, la comunità parrocchiale, con tantissimi fedeli venuti specialmente da Lago, ha salutato e festeggiato l’arrivo dei nuovi sacerdoti: Don Giancarlo Gatto e don Juan Paterno.

Don Giancarlo Gatto, che ricopre già la carica di Parroco nella vicina Lago, è stato nominato Amministratore parrocchiale, mentre don Juan Paterno il suo vicario.

Alla fine della bellissima e partecipata Santa Messa presieduta da don Gianni Citrigno, Vicario della Diocesi di Cosenza – Bisignano, inviato dall’Arcivescovo Mons. Nolè perché impegnato a Roma per la canonizzazione di fra Angelo d’Acri, è stata preparata una grande festa nei locali annessi alla chiesa.

C’è stato un bel momento di festa.

Per l’occasione si sono visti tantissimi personaggi di cui avevamo perso le tracce.

Da parecchi anni si erano allontanati dalla Parrocchia.

Alcuni addirittura andavano a Messa nel convento di San Bernardino e nella chiesa dei Cappuccini in Amantea.

Si erano allontanati dalla nostra Parrocchia perché con l’ex Parroco, Padre Pio Marotti, non andavano più d’accordo essendo stati esclusi, per vari motivi che non intendo elencare, dai comitati festa e dal Consiglio Pastorale e dal Consiglio per gli affari economici.

Ora che Padre Pio è stato trasferito nella Parrocchia Santa Maria La Pinta in Amantea sono ritornati in parrocchia come il figliol prodigo.

Sono stati loro che hanno preparato l’ottimo e ricco buffet. Sono stati loro che hanno invitato con un manifesto i cittadini sampietresi, a nome della Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo, a partecipare numerosi alla messa vespertina d’insediamento.

Nell’omelia del Vicario Generale mi sarei aspettato, però, un piccolo accenno al parroco uscente, un ringraziamento per la disponibilità dimostrata ad assumere un nuovo servizio e per il lavoro svolto nella Parrocchia di San Bartolomeo Apostolo di San Pietro in Amantea per lunghi anni.

Devo ammettere che il mio cuore è in subbuglio, non si possono dimenticare i 12 anni che Padre Pio é stato in mezzo a noi.

Il ricordo di questi anni, sono sicuro ci accompagnerà nella nuova pagina del libro della vita, come ci hanno accompagnato i distacchi degli indimenticabili don Gabriele Muti, don Giovanni Posa, don Pietro Cricelli, don Gianpiero Fiore, Padre Salvatore Sulla.

Ha dato il benvenuto il Sindaco, che per l’occasione indossava la fascia tricolore, Gioacchino Lorelli.

Dai volti dei parrocchiani si poteva notare tanta curiosità e attesa verso l’Amministratore e il suo Vicario.

L’accoglienza affettuosa che Don Giancarlo e don Juan hanno ricevuto sono certo che ci condurrà ad avere rapporti di amicizia vera e sincera, e come ha sottolineato anche il Sindaco, ad una fattiva collaborazione per il bene della Chiesa e della Parrocchia.

Preghiamo in attesa di avere ulteriori incontri e confidiamo nell’intercessione del nostro Santo Patrono San Bartolomeo Apostolo e della Madonna delle Grazie.

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Pubblicato in Basso Tirreno

manifestoNon si affitta ai meridionali

Era un classico cartello che veniva affisso ai portoni dei palazzi soprattutto a Torino negli anni “50 e “60.   Ma oggi anno 2017 sembra che il mondo torni sempre sui suoi balordi passi.

 

Amici lettori di Tirreno News questa è la scritta che è comparsa alcuni giorni fa sui Social. Non siamo agli anni del boom economico quando la gente del sud con la valigia di cartone legata con lo spago si recava a Torino in cerca di lavoro. Lasciava il mare, il sole, la propria terra e i propri affetti ed emigrava al Nord, specialmente in Piemonte, particolarmente a Torino, perché lì c’era la grande industria, c’era la FIAT, c’era dunque il lavoro.

La gente emigrava in massa e trovava gravi difficoltà non a trovare un lavoro dignitoso ma un alloggio decoroso. Sui portoni delle case spesso trovavano dei cartelli che avvisavano: Non si affitta ai meridionali. E già perché allora come ora noi meridionali siamo considerati degli appestati, portatori di malattie, mafiosi, camorristi, ndranghetisti, ladri, delinquenti, chiassosi, sporcaccioni, mal pagatori.

Come se al Nord queste categorie di persone non esistessero. Sono passati oltre 50 anni e purtroppo questi pregiudizi ancora non riescono a morire. Siamo rimasti dei terroni e questo basta. Quei fatidici cartelli affissi ai portoni delle case non si vedono più da diversi anni, però oggi al tempo di internet si trovano, eccome. Ne ha dato notizia “Il Messaggero” alcuni giorni orsono.

Ha raccontato la storia di un medico di Aversa che aveva accompagnato la figlia a Padova, nella città del Santo, per cercarle una pensione o una cameretta. La ragazza avrebbe dovuto seguire un corso di formazione. Non si è rivolto a nessuna agenzia immobiliare. Ha acceso il computer e subito è andato alla ricerca di una soluzione affidandosi ai social network. Ha trovato delle ottime abitazioni in affitto con prezzi abbastanza buoni, ma sorpresa delle sorprese, con queste limitazioni: Non si fitta ai meridionali, specialmente napoletani e siciliani.

La ragazza in cerca di alloggio è napoletana, quindi niente sistemazione. La notizia ha destato molto scalpore e a me è venuto in mente come venivano accolti i miei cari paesani quando a causa del lavoro che in Calabria mancava furono costretti ad emigrare in massa al Nord specialmente a Torino.

I rigurgiti del passato purtroppo sono ritornati. Molte persone che vivono al Nord hanno giustificato quei cartelli e hanno scritto che la proprietà privata è sacra e ognuno può fare quello che vuole. La casa è mia, quindi l’affitto a chi voglio io. Sì, affittala a chi vuoi, ma non puoi discriminare una ragazza sol perché è nata al Sud dell’Italia. Questo è razzismo, questa è discriminazione bella e buona, frutto di ignoranza e dei pregiudizi di queste brutte bestie che ancora albergano nei cuori e nella mente dei cittadini del Nord Italia, i quali non sanno che quando noi mangiavamo con la forchetta e con il cucchiaio loro mangiavano con le mani. Per non parlare dei saccheggi subiti da parte dei nordisti e dei Savoia al tempo dell’Unità d’Italia.

Pubblicato in Italia

Carissimi amici, ho letto e riletto con interesse l’articolo pubblicato su Tirreno News del 6 ultimo scorso: “Amantea, città dei burattini e delle marionette”.

Ma davvero la bella cittadina a noi tanto cara è popolata di marionette, burattini, mentitori, bugiardi, gatti e volpi, Mangiafuochi e chi ne ha più ne metta?

 

Stento a crederci

Eppure conosco tantissime persone buone, brave, intelligenti, impegnate in politica e nella società civile.

Quante persone non hanno il naso lungo, perché non dicono bugie.

Non hanno nulla di che vergognarsi perché non hanno commesso imbrogli, ladroniggi, spacciato droghe.

Se ne stanno da parte, non prendono parte ai pettegolezzi e non hanno nessun interesse ad entrare in qualche modo nella storia.

E sono la maggioranza dei cittadini della nobile città di Amantea.

Ci sono, come del resto ci sono in tutti i paesi di questo mondo, altre persone, purtroppo, che aspirano a posti di comando che con lusinghe e sotterfugi si fanno infinocchiare dai molti burattinai che sempre ci sono stati e che, ahimè! con loro dobbiamo convivere.

La favoletta di Collodi citata nell’articolo, molto ardito e divertente, ci fa capire che il burattino Pinocchio può ancora insegnare qualcosa, non solo ai piccini, ma anche e specialmente a noi adulti.

Pinocchio è un burattino vispo, allegro, vivace, imprevedibile come erano e come sono tutti i ragazzi del mondo nel loro comportarsi quotidiano e concreto.

Ieri come oggi i ragazzi ma anche gli adulti si ritengono capaci di agire da soli, di sapersi muovere con perizia e saper superare tutti gli ostacoli che si sovrappongono al loro cammino pieno di spine e di pericoli e di innumerevoli tentazioni del male.

 

Vogliono fare sempre da soli. E poi sbagliano, vengono imbrogliati, cadono nelle grinfie di imbonitori e come il povero Pinocchio vanno a finire in padella come i pesci, finiscono a fare il cane da guardia come Melampo, si fanno ingannare dalle astuzie del Gatto e della Volpe. Pinocchio, però, a differenza dei burattini Mantioti, senza guida e senza esperienza va in giro per il mondo.

Quelli che vivono in Amantea sono rimasti abbarbicati ai loro posti.

Pinocchio in fondo è buono ed è capace di riconoscere l’errore commesso.

I burattini di Amantea non vogliono riconoscere un bel niente, a quanto pare.

E Pinocchio, nel suo peregrinare, non commette mai lo stesso errore.

Gli amici di Amantea, invece, non hanno mai imparato la lezione

Alla fine si pente, dopo aver sperimentato sulla propria pelle tutte le lusinghe di questo mondo, le falsità della gente, le adulazioni, gli inganni, le promesse non mantenute.

Ha sbagliato tante volte, ma poi si è corretto.

E’ spesso caduto ma poi si è rialzato.

 

Voglio sperare che tutti i burattini evocati nell’articolo e che hanno sbagliato un giorno si possano pentire, si possano correggere, si possano rialzare.

Questi cambiamenti si verificheranno allorquando tutti noi diventeremo più buoni e sapremo riconoscere gli errori commessi.

Se qualcuno si sentirà offeso chiedo umilmente perdono.

Pubblicato in Basso Tirreno

stupriOggi 31 agosto 2017, passando in rassegna i giornali nazionali, mi sono soffermato a lungo sulle prime pagine. O mio Dio, brutte notizie di cronaca: stupri a Rimini, stupri a Desio, stupri al mare, stupri in montagna, un’ottantenne violentata a Forlì, una dodicenne abusata a Trieste, incubo al parco a Milano, autista di pullman malmenato, capotreno aggredito. Siamo messi davvero male, L’Italia è diventata all’improvviso invivibile, una terra fertilissima per stupratori e delinquenti, provenienti per la maggior parte dei casi da paesi lontanissimi da noi per cultura, lingua, religione, clima, usanze, tradizione. E così ancora una volta, purtroppo, Rimini e la costa romagnola tornano al centro di altri episodi di cronaca nera. Questa volta, però, grazie all’intervento immediato dei Carabinieri è stato arrestato in flagranza un uomo marocchino di 34 anni che stava costringendo una donna ad avere un rapporto sessuale. Quest’uomo, voglio ribadirlo, aveva precedenti penali per reati contro il patrimonio. Appena una settimana fa, sempre a Rimini, un branco di delinquenti, di animali, aveva stuprato una giovane donna polacca e malmenato il marito, tutte e due ricoverati all’ospedale. La capitale della movida è ancora sotto shock. La gente seria, onesta e laboriosa non ne può più e allora si ribella, protesta, e ha perfettamente ragione. Qualcuno addirittura suggerisce di mettere questi stupratori sul primo volo cargo e nella stiva dell’aereo pur sapendo che il portellone è difettoso e spesso si apre durante il volo. Ora io mi chiedo: Se lo Stato non interviene per porre fine a questi episodi gravi, tristi e infamanti, è logico che i cittadini si ribellano e si attrezzano per ripulire questo Bel Paese da questa putrida melma. In questa fine estate del 2017 Rimini e non solo Rimini si stanno segnalando non solo come città del divertimento ma anche come città dello stupro. Arrivati a questo punto i nostri governanti, ministri, sottosegretari, magistrati, con le rispettive mogli e figlie dovrebbero programmare un bel soggiorno a Rimini e dintorni rinunciando però alla scorta. Da soli dovrebbero passeggiare per le vie, da soli dovrebbero entrare nei locali pubblici. Troverebbero ad accoglierli, senza dubbio, 10 – 100 – 1000 emigranti clandestini che farebbero una bella festa alle signorine e alle rispettive mogli. Solo così capirebbero che la vita ormai in Italia è invivibile e che le cose stanno peggiorando. Ma forse qualcuno dirà che io sto esagerando e che le cose invece in Italia vanno benissimo e non c’è nessuna emergenza. Tutto tranquillo, madame la marchesa! Tranquillo un corno. Il mio grido di dolore non è razzismo. In una nazione civile, libera e democratica dove le leggi nazionali vengono continuamente calpestate e giudici compiacenti garantiscono l’incolumità a queste bestie provenienti da un altro mondo, l’unica alternativa, caro signor Ministro Minniti, sarebbe mandarli a casa loro a lavorare e non farli restare ulteriormente in Italia a bighellonare nelle nostre vie, nelle nostre piazze. Nei loro luoghi d’origine sanno benissimo che se rubano gli tagliano la mano, se stuprano gli tagliano i coglioni. In Italia, invece, vengono protetti e loro lo sanno. Sanno benissimo che rischiano ben poco In Italia, ormai, tutto è possibile perché tutto è diventato lecito e giustificato. Hanno stuprato quella ragazzina? Sono stati provocati, indossava una minigonna. Hanno stuprato una straniera? Non ha gridato e non ha opposto resistenza. Hanno rubato al spermarket? Avevano fame. Hanno rubato il telefonino ad un ragazzino? Dovevano telefonare ai loro cari lontani. Hanno occupato una palazzina? Volevano un posto sicuro per dormire. Hanno stuprato una donna? Beh, la risposata la date voi, io non so rispondere.

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Anziano-truffato-780x400Aumentano i raggiri e le truffe alle persone anziane perché sono le più vulnerabili, conoscerle è importante per evitarle. Amici lettori di Tirreno News oggi vi voglio raccontare di una nuova truffa. Ancora una volta le vittime sono gli anziani soli. I truffatori prima li raggirano facendo loro sottoscrivere abbonamenti a riviste specializzate redatte da false Forze dell’Ordine e poi spacciandosi per funzionari del Tribunale li minacciano: se non pagate l’abbonamento vi verranno pignorati tutti i vostri beni. Purtroppo tantissime persone anziane sono cadute nella trappola e alcune hanno finanche versato addirittura ingenti somme di denaro. Ora due persone sono state arrestate e dovranno rispondere di estorsione aggravata, truffa, riciclaggio di denaro. Speriamo che questa volta il Tribunale e i Magistrati ai quali è stato affidato il compito di giudicarli non siano di manica larga. Meritano una pena esemplare. In galera devono marcire e mangiare per diversi mesi il rancio dello Stato. Approfittare delle persone anziane è un atto vile e deprovevole. Quante volte la stampa, la televisione, le Forze dell’ordine si sono occupati di truffe agli anziani. Questa volta sono stati proprio loro a denunciare alle Forze dell’ordine la truffa perpetrata ai loro danni. Alcuni mesi fa sono stato intervistato da una giornalista del TGR Calabria e da un funzionario di Polizia della Questura di Cosenza perché nel mio palazzo una signora anziana e che vive sola era stata aggirata da due signori, i quali spacciandosi per avvocati, hanno preteso dalla donna una ingente somma di denaro perché dovevano difendere il figlio che rischiava l’arresto dopo aver causato un grave incidente stradale. La vittima, sottoposta a una forte pressione anche psicologica credendo davvero che il figlio fosse in pericolo ha versato la somma di denaro richiestale. Agli anziani che vivono soli e che vengono contrattati telefonicamente suggerisco di non dare ascolto a questi imbroglioni ma di telefonare subito alle Forze dell’Ordine. Solo loro sapranno difendere le persone indifese e proteggere i nostri cari dalle truffe che sono, purtroppo, in continuo aumento. Ogni santo giorno Polizia e Carabinieri riescono a smarcherare tanti falsi avvocati, falsi preti, falsi poliziotti, falsi funzionari delle Poste e delle banche, falsi medici. Conoscere le storie di anziani truffati può aiutare a capire come difenderci. Ecco perché oggi vi ho voluto raccontare questa brutta storia, questa truffa perpetrata a danno degli anziani. La prima cosa che gli anziani dovrebbero fare: Non aprire la porta a persone sconosciute. Non credere a quello che viene loro raccontato telefonicamente. Non consegnare agli estranei il libretto postale o il bancomat. Non fare mai entrare in casa persone che si spacciano per dipendenti del telefono, del gas e della luce. I finti tecnici muniti di tesserino contraffatto millantando guasti al telefono, al contatore del gas e della luce, in realtà entrano nelle case per rubare denaro e gioielli. Bisogna stare sempre all’erta e telefonare subito ad un congiunto e alle Forze dell’Ordine

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