“Vengo anch’io? No, tu no. Ma perchè? Perchè no”
Sembra proprio il caso di richiamare la canzone di Enzo Jannacci
Il caso: Giuseppe Mangialavori va al Senato. Occorre sostituirlo.
Gianpaolo Chiappetta chiede di entrare a Palazzo Campanella al suo posto
Pensa di dover entrare perché E in questa graduatoria Chiappetta è, al momento, il primo classificato dunque il posto toccherebbe a lui Surroghe, il Consiglio dice no a Chiappetta. Ma non spiega perché è il primo nella graduatoria relativa al collegio unico regionale, quello che ha eletto, dopo una tribolata vicenda giudiziaria, Wanda Ferro e, al suo posto, Mangialavori.
Ma il settore Affari generali del consiglio regionale ha risposto no a Chiappetta sostenendo che «Al consiglio regionale è inibita la possibilità di valutare e/o aderire alla sua richiesta».
E subito dopo aggiungono «E ciò proprio per il prescritto difetto, da parte delle Regioni, di competenza in materia giurisdizionale che sottrae ai consigli regionali quella prerogativa tipica delle Camere del Parlamento italiano, cui è, invece, riconosciuta la competenza di verificare la regolarità delle operazioni elettorali».
In sostanza «Al contrario di quanto avviene per il Parlamento, ai consigli regionali non è dato, infatti, verificare la regolarità delle operazioni elettorali in merito alla quale sono competenti i Tribunali amministrativi regionali».
Potrebbe infatti possibile far ricorso alla graduatoria del collegio ed in tale caso a subentrare dovrebbe essere Claudio Parente, primo dei non eletti nell’area della Calabria centrale.
Ed allora?
Allora la parola passa al TAR.