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Il tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha dissequestrato la metà delle somme riconducibili all'ex assessore regionale Carlo Guccione, sottoposte a vincolo dalla procura reggina nell'ambito dell'operazione "Erga Omnes" relativa ai rimborsi ai gruppi consiliari e ai singoli consiglieri regionali calabresi gestiti con delle presunte irregolarità nella passata consiliatura

A dare notizia della decisione dei giudici reggini sono i legali stessi dell'esponente politico, gli avvocati Gianluca Acciardi e Paolo Greco, che hanno altresì espresso «grande soddisfazione per la decisione presa dal Tribunale della Libertà di Reggio Calabria».

Per i legali «il Tribunale della Liberta, pur non potendo entrare nel merito della vicenda, ma potendo esclusivamente valutare il solo 'fumus' del reato contestato ha già ritenuto di dover dimezzare la somma sequestrata.

Riteniamo che questo sia solo un primo importante passo verso la dimostrazione dell’assoluta estraneità di Guccione alla vicenda contestata e una prima dimostrazione della mancanza di qualsivoglia indebita appropriazione».

Elenco completo dei beni sequestrati beni

1.Luigi Fedele, per una somma pari a € 399.969,03
2. Antonino De Gaetano per una somma pari a € 410.588 per uno dei capi di imputazione, più € 1.254,00 per un secondo capo di imputazione
3. Giovanni Emanuele Bilardi, per una somma pari a € 357.655,96
4. Giovanni Nucera, per una somma pari a 34.777,99
5. Pasquale Maria Tripodi, per una somma pari a € 161.091,82 per uno dei capi di imputazione, più altri € 25.200 per un secondo reato contestato
6. Nicola Adamo per una somma pari a € 278.856,1
7. Vincenzo Antonio Ciconte, per una somma pari a 10.709,00 per uno dei capi di imputazione, più € 41.251,28 per un secondo reato contestato, più € 17.550,00 per un terzo reato
8. Carlo Guccione,per una somma pari a € 27.186,07
9. Antonio Scalzo, per una somma pari a € 11.193,54
10. Pietro Aiello, per una somma pari a € 37.160,04
11. Alfonso Dattolo, per una somma pari a 185.169,34
12. Gianluca Gallo, per una somma pari a 12.477,64
13. Alfonsino Grillo, per una somma pari a € 95.100
14. Claudio Parente, per una somma pari a € 14.543,07
15. Salvatore Magarò,per una somma pari a € 6.610
16. Ferdinando Aiello, per una somma pari a 3.680,08, più € 20.489,15 per un secondo reato contestato, più € 16.540,76 per un terzo reato contestato
17. Emilio De Masi, per una somma pari a € 20.694,55
18. Domenico Talarico, per una somma pari a € 13.175,08
19. Sandro Principe, per una somma pari a € 35.087, 19
20. Demetrio Battaglia, per una somma pari a € 8.761,75
21. Pietro Amato, per una somma pari a € 13.836,23
22. Bruno Censore, per una somma pari a € 10.173,86
23. Mario Franchino, per una somma pari a € 47.020,83
24. Mario Maiolo,per una somma pari a € 88.963,25
25. Francesco Sulla, per una somma pari a € 42.108,19
26. Agazio Loiero, per una somma pari a € 15.625,45, per uno dei capi di imputazione, più € 13.902, per un secondo capo di imputazione.

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Scrivono i parlamentari M5s calabresi Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela, Federica Dieni e Laura Ferrara che :”Il parto della nuova giunta della Calabria dimostra che il governatore Oliverio e la sua maggioranza sono commissariati dal Pd nazionale, intervenuto d'imperio e a scoppio ritardato”

Poi commentano :”Sul piano politico Oliverio ne esce cucinato. È ormai un ricordo lontano il suo trionfo alle primarie con la vecchia guardia del Pd calabrese, dagli Adamo-Bruno Bossio ai De Gaetano. Oliverio avrebbe fatto prima a lasciare, riconoscendo d'aver sbagliato tutto”

E proseguono :”La nuova giunta calabrese parte con un netto sbilanciamento politico nei rapporti di forza tra Roma e il territorio. Questo complica il futuro, dato che la Calabria è rimasta ferma per otto mesi, senza alcun intervento nel contrasto della collusione, nelle emergenze lavoro, sanità, trasporti, dissesto idrogeologico, rifiuti e inquinamento ambientale”

Ed infine incalzano “La particolare situazione politica venutasi a creare aumenterà la consapevolezza che la partitocrazia è il primo male della Calabria, in cui i poli tradizionali hanno agito allo stesso modo, senza pulizia, senza coraggio e senza perseguire il bene comune”

Poi una affermazione che sembra una profezia: “È soltanto una questione di tempo. Accettando di essere commissariato, Oliverio ha rimandato di poco il suo pensionamento politico, di cui non è ancora cosciente”

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Nella nottata tra giovedì e venerdì intorno alle 04.00 del mattino, in una via nella zona sud della città, una pattuglia della Radiomobile ha notato cinque giovani che trasportavano a braccia due biciclette del tipo "mountain bike", del valore complessivo di 500 euro,.

Le due bici erano state rubate poco prima da un condominio lì vicino, rompendo un tubo pluviale in alluminio al quale erano state legate dai proprietari con catena e lucchetto.

Le due bici, infatti, erano rimaste ancor attaccate tra loro dall'unica catena.

I cinque giovani, tre maggiorenni d'età compresa tra i 18 e i 23 anni e due fratelli minorenni, di 16 e 17 anni, sono stati arrestati

Il gip ha convalidato l'arresto, applicando ai maggiorenni l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

I due fratelli minorenni – un 16enne ed un 17enne – sono stati accompagnati presso la propria abitazione ed affidati ai genitori, e posti a disposizione delle Autorità Giudiziaria competenti, davanti la quale dovranno rispondere del reato di furto aggravato.

Secondo una recente indagine condotta a livello nazionale in Italia i furti di biciclette sono passati da poche migliaia all’anno ad almeno 3000 al mese.

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