
Alessandra Sarlo è la ex dirigente del dipartimento Controlli della Regione Cala bria. Moglie di Vincenzo Giglio, il magistrato finito sotto pro cesso a Milano per aver rive lato notizie co perte da segre to istruttorio.
La Sarlo era imputata per corruzione per una scottante vicenda risalente al 2011 e che coinvolse il gotha della politica regionale di quegli anni, compreso l'ex governatore Giuseppe Scopelliti. Secondo l'accusa, Vincenzo Giglio, marito della Sarlo, ed ex presidente della sezione Misure cautelari del Tribunale di Reggio Calabria, sfruttando i suoi rapporti con l'ex consigliere regionale Franco Morelli, avrebbe chiesto favori per la moglie facendole illegittimamente ottenere incarichi dirigenziali.
Ora la Sarlo è stata con dannata a due anni di reclusione .
Quasi esattamente la pena sollecitata dal pm Graziella Viscomi che aveva chiesto una condanna a 2 anni e 3 mesi.
Gli avvocati della difesa, Francesco Albanese e Saveria Cusumano, avevano chiesto l'assoluzione della loro assistita. Secondo la loro valutazione non sussisterebbero elementi per dimostrare la consapevolezza da parte della Sarlo di un accordo tra il marito e Morelli.
Secondo voi quale è quello Stato che eroga inden nità di disoc cupazione, di malattia, di maternità ed assegni fami liari a soggetti non aventi diritto e comunque prima che il loro datore di lavoro paghi i contributi previdenziali?
Semplice. E’ l’Italia!
Questo è solo un ultimo esempio.
Un datore di lavoro denuncia 72 operai agricoli che avrebbero effettuato 15.504 giornate lavorative per le quali egli avrebbe dovuto pagare un totale di 122.175 euro.
Non li versa.
L’Inps, al contrario, eroga ai dipendenti indennità varie per 405.310 euro pari mediamente a 5630 euro cadauno .
In sostanza una erogazione di 405.310 euro ed un mancato incasso di 122.175 euro per un danno totale di 527.485 euro.
73 invece le persone denunciate.
Forse qualcosa di questo meccanismo (ed altri,invero) è da rivedere.
La sezione misure di prevenzione del tribunale di Reggio ha ordinato la confisca dei beni di Crea per più di 600 mila euro.
Domenico Crea fu accusato dalla procura reggina di aver avuto rapporti con le cosche di 'ndrangheta della zona ionica del Reggino
La confisca è stata eseguita a seguito della condanna per concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell’inchiesta chiamata Onorata Sanità.
Tra i beni confiscati vi sono anche due terreni già sequestrati nel novembre 2009 insieme ad altri beni tra cui la clinica privata 'Villa Anya'.
L'ex consigliere regionale Domenico Crea fu arrestato nel 2008 nell'ambito dell'inchiesta condotta dai carabinieri e chiamata, come detto, 'Onorata Sanità'.
Nel corso delle indagini erano state individuate le attività gestite dalle cosche della 'ndrangheta della zona jonica di Reggio Calabria, in cui operava la cosca Morabito-Zavettieri, gruppo criminale che secondo l'accusa si era impegnato per sostenere, nell'ambito delle elezioni regionali del 2005, la candidatura di Domenico Crea, poi nominato assessore e già in precedenza investito di altre cariche istituzionali.
Domenico Crea è colui al quale Franco Morelli di fronte alle telecamere di Anno Zero disse: “ U cumpari du cumpari, è tu cumpari”.